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Rosti di patate – Giuseppe Ruotolo Chef

Oggi Il nostro Chef ci porta in Svizzera a scoprire un buonissimo piatto. I Rosti di patate.

Originariamente i contadini del canton Berna lo mangiavano per colazione; ora è diffuso in tutto il paese al punto da essere considerato uno dei piatti nazionali. Viene solitamente servito come contorno.

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Rösti

Ora vediamo come si preparano i Rosti di patate.

 

 

Rosti di patate

Ingredienti
5/6 Talentine di numero
rosmarino fresco
sale e pepe q.b.
olio extra vergine d’oliva q.b.

Lavate le Talentine scegliete voi se pelarle poi grattugiatele con una grattugia a fori larghi direttamente su un canovaccio pulito.
Asciugatele leggermente e poi mettetele in una ciotolina e conditele con sale, pepe e rosmarino tagliuzzato.
Riscaldate una padella antiaderente con un cucchiaio di olio e formate i rosti ponendo i coppapasta internamente unti con l’olio sulla padella e riempendoli con due cucchiai di patate e poi pressando con il dorso del cucchiaio.
Dopo 2 minuti togliete i coppapasta e continuate a cuocere i rosti a fiamma medio-bassa finchè non saranno dorati per poi girarli con una spatola e ultimare la cottura dall’altro lato.
Asciugate i rosti su carta assorbente e serviteli con un buon dressing allo yogurt.
Se non avete i coppapasta prendete un po’ di patate con le mani, cercate di compattarle dandogli una forma piatta e poi cuocetele in padella come da ricetta, girandole per ultimare la cottura una volta ben dorate.
Per la cottura al forno, ponete i rosti su una teglia foderata con carta forno unta con olio. Cuocete in forno preriscaldato ventilato a 180°, per 15-20 minuti finchè non saranno ben dorati, girandoli a metà cottura e alzando la temperatura a 220° per dorarli ancora di più verso la fine.

 

 

Buon appetito

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

Le ricette di Giuseppe Ruotolo Chef – I crocchè di patate

Secondo alcuni storici, i “panzarotti” deriverebbero dalle “croquettes di patate”, un piatto nobile della Francia angioina dell’XVIII secolo. I napoletani lo avrebbero, poi, trasformato in un cibo da gustare in strada e venduto nel “cuoppo fritto”. ( un cono di carta con all’interno un misto di frittura).

Oggi si gustano durante gli aperitivi accompagnati da un buon bicchiere di vino meglio se un rosso frizzante Gragnano “Nobiltà” dell’azienda vinicola Del Sannio.

A Napoli sono chiamanti anche “panzarotti”, forse per via della loro forma panciuta: ricordano, infatti, una “panza” morbida e tonda.

Le origini di questa polpetta fritta realizzata con patate e uovo dividono gli storici ancora oggi. C’è chi sostiene che i crocchè abbiano un’origine francese, come può far intuire il nome: deriverebbero dalle croquettes di patate della Francia angioina dell’XVIII secolo, un piatto particolarmente apprezzato dal re e dalla sua corte. Le prime ricette scritte risalirebbero, infatti, a un trattato del 1798, “Il Trattato delle patate ad uso di cibo” di Antoine Augusten Parmentier, nutrizionista alla corte del re Luigi XVI. Nel trattato si voleva rivalorizzare l’uso del tubero, allora considerato un cibo estremamente povero da dare in pasto ad animali o da mangiare in periodo di carestia. A confermare questa tesi sarebbero altre ricette d’oltralpe lasciate in eredità dagli Angioini alla cucina napoletana: tra queste ricordiamo il gateau di patate francese, argomento della ricetta pubblicata la scorsa settimana.

Secondo altre fonti, invece, il crocchè di patate sarebbe stato portato a Napoli dai conquistatori spagnoli, e avrebbe come antenato la “croquetas de jambon”. La ricetta spagnola sarebbe stata, poi, negli anni rivisitata dalle famiglie più umili napoletane che avrebbero sostituito alcuni ingredienti presenti nella ricetta originaria (il latte, il prosciutto e le uova) con le patate, il sale, il pepe e il prezzemolo. Tutti gli altri ingredienti quali uova, parmigiano per amalgamare, pan grattato per impanare e fior di latte per farcire, sarebbero stati aggiunti solo successivamente.
Che sia vera la prima o la seconda tesi non c’è dato sapere. Ma una cosa è certa: i crocchè sono di nobili origini, gustasti dal re e dalla sua corte seduti comodamente a tavola. I napoletani hanno, poi, trasformato questo cibo in uno stuzzichino sfizioso da mangiare passeggiando per strada, insieme ad altri fritti, all’interno del famoso “cuoppo fritto”, emblema dello street food partenopeo.

Il “panzerottaro” attirava l’attenzione dei passanti gridando “Fa marenna, fa marenna! Te ne magne ciento dint’ ‘a nu sciuscio ‘e viento” (“Fai merenda, fai merenda! Te ne mangi cento in un soffio di vento”). Tutt’oggi è possibile gustarli nelle friggitorie che affollano il centro storico della città.

(fonte per tradizioni storiche http://www.napolitoday.it/cucina/crocche-di-patate-ricetta-storia.html)

E’ ora di imparare come si prepara una buona crocchetta di patate, un buon panzerotto napoletano con le indicazioni del nostro Chef

Crocche’ di patate

Ingredienti

1 kg Talentine
2 Uova Intere
2 Albumi
100 g Mozzarella (asciutta)
q.b. Prezzemolo
2 cucchiai Pecorino
2 cucchiai Parmigiano Reggiano
q.b. Sale
q.b. Pepe
q.b. Pangrattato
q.b. Farina
q.b. Olio Di Semi Di Arachide

Procedimento

Lessate le patate con tutta la buccia, scolatele, sbucciatele e schiacciatele in una ciotola capiente con uno schiacciapatate. Lasciate raffreddare.
Condite le patate con il sale, il pepe, il prezzemolo tritato e il formaggio grattugiato. Unite due uova e amalgamare il tutto fino ad ottenere un composto morbido e senza grumi. Tagliate la mozzarella a listarelle e tenetela da parte (la mozzarella deve essere asciutta, quindi se utilizzare mozzarella fresca, fate sgocciolare tutto il latte).
Prelevate dell’impasto e sistematelo nel palmo di una mano, formando un incavo nel mezzo. Farcite con la mozzarella e chiudete il crocchè aiutandovi con l’altro mano, fino a formare un cilindro.
Prendete tre piatti fondi, in uno sbattete gli albumi, in un altro mettete la farina e nell’ultimo il pangrattato. Passate ogni crocchè prima nella farina, poi nell’albume ed infine nel pangrattato.
Sistemateli in un vassoio e riponeteli in frigo per circa 2-3 ore.
A questo punto si può procedere alla cottura. L’olio deve essere bollente, circa 160° ed è preferibile friggere pochi pezzi alla volta per evitare che la temperatura dell’olio si abbassi troppo. Friggete i crocchè fino a quando non saranno belli dorati. Scolateli e disponeteli sulla carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Condite con un pizzico di sale e serviteli ben caldi.

 

Le Talentine

in vendita in tutti i Conad

 

Buon appetito

 

Le ricette di Giuseppe Ruotolo Chef

The Sun’s Smile inizia una nuova collaborazione con il giovane chef napoletano Giuseppe Ruotolo, che ci condurrà nel mondo di curiose e saporite ricette, il cui ingrediente principale saranno le patate, ma non delle patate qualunque ma le Talentine, patate a polpa soda adatte a tutte le categorie di consumatori, possibile trovarle ed acquistarle in tutti i supermercati Conad.

Direi che non c’è modo migliore di iniziare con il buonissimo “gateau di patate”.
Il gateau di patate (italianizzato “gattò”) è un piatto tipico della cucina partenopea, una vera icona culinaria di cui ogni famiglia ha sua ricetta. Il termine francese significa torta, e, in italiano, indica una sorta di sformato.
Secondo quanto si narra, il gateau fu un piatto creato per il banchetto di nozze della regina Maria Carolina, figlia di Maria Teresa Lorena-Asburgo, moglie di Ferdinando I Borbone, nel 1768.
La nuova Regina introdusse nella capitale il gusto francese e la consuetudine di affidare il servizio di cucina ai “monsieurs” (termine “corrotto” in “monzu'” dai napoletani). Proprio questi cuochi crearono il particolare sformato per il banchetto regale.
Nonostante questo, il “gattò” è da ritenersi a tutti gli effetti un piatto napoletano, creato a Napoli, utilizzando ingredienti tipici della cucina partenopea, fatta eccezione per il burro (più tipico della cucina nordica).

 http://www.napolitoday.it/cronaca/gateau-di-patate-origini.html

In quegli stessi anni “Napoli – si legge su Wikipedia – divenne luogo di confronto delle grandi cucine europee e nell’arco di pochi decenni, assunsero denominazioni francesi anche altre tradizionali pietanze partenopee e sicule come il crocchè e il ragù”.

Ma ora siamo pronti per metterci ai fornelli.

Gateau di patate Napoletano

 

Ingredienti per 8 porzioni:

Talentine 1kg
Burro 50 gr
uova 2
prosciutto cotto 100 gr
salame napoli a listarelle 70 gr
provolone piccante 150 gr
mozzarella fior di latte a cubetti 100 gr
parmigiano grattugiato 5-6 cucchiai
sale
pepe
noce moscata
pangrattato per ricoprire
fiocchetti di burro

Lavate le patate, mettetele in una pentola e copritele con acqua fredda,
portate l’acqua ad ebollizione e lasciatele.
Le patate saranno cotte quando riuscirete ad infilzarle con una forchetta.
Scolatele, spellatele e schiacciatele con lo schiacciapatate.
Aggiungete il burro a pezzetti, il sale e il pepe e mescolate fino a quando il burro non si sarà sciolto. A questo punto aggiungete le uova e poi il prosciutto, il salame e il provolone piccante a pezzetti.
Insaporite con il formaggio grattugiato e con una grattugiata di noce moscata.
Prendete una teglia, ungetela con del burro e infarinatela con del pangrattato.
Versate il gateau di patate nella teglia e livellatelo con un cucchiaio.
Ricoprite la superficie del gateau con del pangrattato e aggiungete dei fiocchetti di burro.
Infornate in forno caldo a 180 C per 40 minuti circa.
Quando il gateau sarà dorato in superficie potrete sfornarlo.
Lasciate intiepidire per 20 minuti circa prima di servirlo.

 

Buon appettito.

The Sun’s Smile