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Teatro Sala Umberto

Silvia Signorelli  ufficio stampa del Teatro Sala Umberto ci comunica che

dopo questi mesi di silenzio assordante il sipario della Sala Umberto, il teatro-gioiello nel pieno centro di Roma riapre. 

Si riparte con una produzione di Alessandro Longobardi: MAURIZIO IV. Scritto da Edoardo Erba lo spettacolo vanta due cavalli di razza come Giampiero Ingrassia e Gianluca Guidi, una coppia affiatata che ha più volte lavorato insieme e che condivide anche anni di amicizia al di fuori del palco.

Maurizio IV dopo aver debuttato nel 2019 al Napoli Teatro Festival aveva appena iniziato la tournée quando  è scattato il lockdown catapultando tutti noi in un film di fantascienza.

“Proviamo a guardare con ottimismo al futuro senza dimenticare tutte le regole e le procedure necessarie per ripartire in sicurezza, cercando di riappropriarci delle nostre vite e della normalità. Con uno sguardo rivolto al passato culturale di cui andiamo fieri in Italia e in Occidente che non può prescindere dal Teatro. E di cui non si può fare a meno per risorgere, per vivere.”

Silvia Signorelli

 

 

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

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VISTO PER VOI – COME TRE ARINGHE

Al Teatro Trastevere sarà in scena dal 18 al 26 febbraio ” Come tre aringhe” regia di Leonardo Buttaroni.

La notte porta consiglio. E porta confronto. Tre metronotte dalle storie e le personalità diverse condividono le lunghe e lente ore del proprio turno presso un delfinarium, si confessano e fanno i conti con se stessi. Tre storie diverse e un’unica morale: rimandare può essere fatale. Mentre adempiono al proprio dovere – sorvegliare che tutto funzioni nella vasca di un misterioso e mitologico delfino albino, che è la metafora di una eccezionalità che i tre possono solo lontanamente sognare – i metronotte si raccontano e intrecciano i loro vissuti, Nico, quarantenne, si ritrova con una figlia di 17 anni, incinta. Giorgio è portatore sano di una felicità costruita e quindi fastidiosa. Mariano è il capo, un ex agente entrato in polizia per far giustizia sui cattivi e rimasto fregato dai buoni. Una storia di antieroi, che inizialmente millantano scenari altissimi ma via via lasciano cadere le difensive e arrivano ad ammettere che le loro vite sono come quelle di tre aringhe.

 

Nel cuore di Roma, il Teatro Trastevere accoglie tre attori competenti che si cimentano nel ruolo di Metronotte, raccontando tre vite completamente diverse, fatte di sentimenti, errori e finta felicità. Il tempo scorre piacevolmente, tra uno scherzo e l’altro, tra un racconto ed un momento di riflessione, tra un sorriso ed una risata. Christian Galizia, Olimpio Pingitore, Gianlorenzo Tennenini, calcano le tavole di legno in maniera egregia, grazie anche ad una brillante regia di Leonardo Buttaroni.

 

The Sun’s Smile è sempre stata promotrice dell’arte del Teatro, quello fatto con passione con impegno con amore, e “Come tre aringhe” è un esempio di quel teatro che non ha bisogno di palcoscenici famosi, grandi scenografie, e quanto altro si possa immaginare… ma sono stati sufficienti tre bravi attori, le loro voci, il loro corpo, la loro passione per dare vita ad uno spettacolo piacevole e divertente. Gli applausi del pubblico in sala sono la prova inconfutabile del successo.

COME TRE ARINGHE

DAL 18 AL 26 FEBBRAIO

TEATRO TRASTEVERE ROMA

Via Jacopa de’ Settesoli, 3
00153 Roma

 

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

Letto per Voi – Un girovita da mediano – come diventare un artista di… un certo peso.

Edito da Rai Eri,  “Un girovita da mediano”  è un libro scritto da Sergio Friscia.

In questo libro racconta una carriera quasi trentennale: dagli inizi come deejay alla radio a fine anni Ottanta – con l’inevitabile gavetta da animatore nei villaggi turistici – ci porta nei dietro le quinte delle radio nazionali (Radio Kiss Kiss ed RDS ) e poi di un programma di culto come “Macao”, su Raidue, dove lo volle Gianni Boncompagni, e che fu la sua consacrazione sulla tv nazionale, dopo le scorribande palermitane di L’Imitati Network e compagnia bella.
Nel suo racconto, l’attore dalla vita larga non dimentica le avventure da “trapiantato”, la storia personale eppure universale di un ragazzo siciliano deciso a dimostrare il suo talento, a costo di dormire da “diversamente affittuario” in uno studio di architetti romani, di tentare la fortuna nella quasi aliena Milano, di sognare persino l’America. Un intimo diario comico che è il racconto di una scalata al successo, ma anche una panoramica spesso esilarante delle grandi contraddizioni e delle complicate opportunità del nostro Paese, dal Sud al Nord e dalle stalle alle stelle.

“Un uomo dai mille volti” è stato definito per gli innumerevoli personaggi che ha creato in tutta la sua carriera. In questo libro pero’ è la persona che si racconta, mette il suo cuore nelle mani del lettore. Un diario, fatto di piccoli racconti, aneddoti personali e l’amore per la sua famiglia, che lo ha sempre sostenuto. Le sue amicizie, quelle vere, sincere con le quali ha iniziato a credere nei sogni, le delusioni e qualche sgambetto fatto ad arte da chi aveva paura di perdere…”la luce”e il racconto di tanti sacrifici e tanta, tantissima gavetta. Questo libro potrebbe diventare un manuale per le giovani leve che intendono intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo ma per rimanerci e non per essere semplici meteore. I sacrifici alla fine ripagano sempre, i sogni diventano realtà se costruiti su basi solide.

La prefazione di questo libro è affidata a Carlo Conti…

Ad un anno dall’uscita di ” Un girovita da mediano” ancora se ne parla. Il pubblico di Sergio Friscia puo’ continuare a seguirlo nella storica trasmissione televisiva “Mezzogiorno in famiglia” (Rai due), e il prossimo anno al cinema in un film diretto da Francesco Miccichè, “Compromessi sposi” con Vincenzo Salemme, Diego Abatantuono, Dino Abbrescia, Valeria Bilello, Michela Andreozzi.

 

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

Premiazione Microfono d’oro 2018

Sergio Friscia- Fabrizio Pacifici – Cosetta Turco

 

 

Visto per Voi – Stomp

Puro talento dal 9 al 20 Maggio al Teatro Brancaccio sono in scena gli “Stomp”.

Un gruppo di giovani talenti con la faccia da impuniti, jeans sdruciti, canottiera e pesanti anfibi. Otto ragazzi tra cui solo due donne, con una propria personalità ed una propria forza scenica, lasciano il pubblico estasiato e divertito.

Non c’è trama, né ci sono parole, tutto è affidato al suono, al ritmo.

Lo show inizia da subito, rastrelli alla mano e basta poco per farli scatenare.

L’energia che riescono a trasmettere questi artisti è pazzesca.

Gli Stomp  con battiti dei piedi e delle mani, colpi e strofinii, ottengono suoni imprevedibili e ritmi coinvolgenti scanditi da acrobatiche coreografie. Sono ballerini, acrobati, percussionisti.

Oggetti comuni della realtà urbana come bidoni, coperchi, sacchetti di plastica e di carta, scope, accendini, sturalavandini, lamiere, lavelli di cucina, e quant’altro, nelle mani degli Stomp diventano strumenti per creare una vera sinfonia di suoni.

Il pubblico è estasiato, appalusi ad ogni cambio di luce. Uno spettacolo che risveglia i sensi, e riesce a stupire ad ogni percussione.

Uscendo dal teatro  l’entusiasmo è elevato e si torna a casa con una grande carica di energia, tanto da voler prendere due coperchi ed iniziare a provare a dare vita a quegli oggetti che fino a qualche ora prima erano soltanto dei semplici oggetti da cucina….e sentirsi un po’… Stomp.

https://teatrobrancaccio.it/stagione-2016-2017/stagione-teatrale-2016-2017/795-stomp-2016-2017.html

Stomp

al Teatro Brancaccio dal 9 al 20 Maggio

da non perdere.

 

 

 

 

 

Visto per Voi – Mamma…zzoo e ritorno

Al teatro sette è in scena Federica Cifola con “Mamma…zooo e ritorno”.
Dopo aver atteso oltre venti minuti dall’orario di inizio, (ma si sa in Italia abbiamo i nostri tempi lenti) e aver notato con piacere, che nonostante la partita di Champions League , il teatro fosse strapieno, il sipario si apre e il tempo atteso passa in secondo piano.
La Cifola coinvolge immediatamente tutto il pubblico ed inizia il suo excursus di madre.
Lo scorso anno in ” Mamma…zzo” aveva raccontato di quanto fosse bello essere mamma a 40 anni, ammettendo però di subire il peso dell’età.
In ” Mamma..zzoo e ritorno” ci racconta quanto è difficile crescere i propri figli. Dal peso della pancia al peso delle responsabilità.
“Una volta che li hai fatti te li devi tenere mica puoi lasciarli fuori ad un convento come si faceva una volta, anche perché non ci sono più i bei vecchi conventi”
Una madre a 40 anni è più sensibile, piange per qualsiasi cosa, preoccupata, ossessiva nel controllare anche gli ingredienti sui prodotti al supermercato, per scovare il nemico numero uno per la salute di suo figlio.. ” L’olio di palma”.
Inevitabilmente ci si ritrova con madre e figlio, due  generazioni a confronto.
Passato e futuro.
Videoregistratore ed Ipad.
Cabina telefonica e smartphone.
Cifola racconta con magistrale ironia, le mamme che elogiano il proprio bambino come se facesse cose al di fuori del normale.
” vi comunico che tutti i bambini a 3 anni cantano e ballano, non sono dei geni”.
Lo spettacolo scorre fluido. Tra applausi e risate del pubblico ( soprattutto mamme che annuiscono alla narrazione di alcuni aneddoti).
La Cifola è supportata da filmati di ” Pubblicità Progresso” in cui la mamma di Giacomo, la mamma di Cecilia, la mamma di Lorenzo, in un gruppo di sostegno cercano di superare la loro ossessione, per la chat delle mamme, la chat per il regalo alle maestre, la preoccupazione di sapere cosa il bambino abbia mangiato a mensa…
In questo spettacolo si ride tanto perché si mettono a fuoco, in modo benevolo, le piccole fobie, e le manicali assurdità di un genitore.
La Cifola nel finale, chiede di temporeggiare per non rientrare a casa dove l’attendono le figlie con mille domande, e quindi ci delizia con qualche considerazione sul ruolo del papà, goffo e spassoso.
Insomma un testo ed una performance assolutamente godibili per 1 ora e mezza, di puro e sano divertimento.
Federica Cifola fino al 13 Aprile al Teatro sette.
The Sun’s Smile
Raffaela Anastasio