NON SI UCCIDONO COSI’ ANCHE I CAVALLI? – SALA UMBERTO

Dal 25 settembre al 14 ottobre al Teatro Sala Umberto è in scena ” Non si uccidono cosi’ anche i cavalli? regia di Giancarlo Fares.

Non si uccidono così anche i cavalli? è un romanzo di Horace McCoy del 1935 da cui nel 1969 fu tratto l’omonimo film diretto da Sidney Pollack.

La storia, che si svolge nella California dei primi anni trenta, in piena Grande depressione, racconta dell’abbattimento fisico e morale di quegli anni, che portava coppie di disperati disoccupati a partecipare al crudele spettacolo delle maratone di ballo, durante le quali si ballava senza sosta per giorni per accaparrarsi il premio in denaro ed approfittare della possibilità di avere vitto e alloggio.

Il regista dello spettacolo è Giancarlo Fares, che ne ha curato anche l’adattamento, raccontando la storia, i temi, in chiave moderna: la spettacolarizzazione della vita, della sofferenza a favore dell’apparire, dello show, del business.

Alla maratona di ballo, alla maratona per la vita, partecipano centocinquanta coppie: ballano incessantemente per giorni, riposano solo ogni tanto e per soli dieci minuti, mangiano e bevono in piedi mentre continuano a ballare, in gioco poi ne restano solo 7 . I concorrenti partecipano con la speranza di farsi notare dai registi e produttori e dai tanto desiderati sponsor in sala, ed essere da loro scelti e portati al successo.

Tra di loro c’è Gloria una giovane donna già sfiancata dalla vita, che in  questa competizione vede la possibilità di quel riscatto tanto desiderato. A condurre la maratona è il falso e cinico Joe (Giuseppe Zeno) al quale interessa solo fare spettacolo e rendere l’evento appetibile per gli sponsor.

“Se vuoi restare al vertice devi alzare la posta in gioco, il brivido ,la paura”.

Dopo lo splendido spettacolo diretto da Giancarlo Fares ” Le Bal”, in cui la musica e la danza predominano la scena, ecco un nuovo spettacolo che si preannuncia un grande successo.

Non si uccidono così anche i cavalli? è uno spettacolo intenso, il racconto sulla scena di ciò che accade nella moderna società, che basa tutto sull’apparenza e sull’esserci a tutti i costi.

Le tematiche protagoniste: la spasmodica brama di successo, il desiderio di apparire, di essere presente e di essere riconosciuto dagli altri.
I concorrenti sono solo burattini nelle mani di Joe, della produzione e degli sponsor che puntano su di loro per farsi pubblicità., non sono altro che dei mezzi per fare spettacolo… per il quale si puo’ correre qualche rischio…e allora si mettono in gioco ad oltranza, sfidano i propri limiti fisici…mettendo anche a rischio la propria vita.

Ogni coppia ha la propria storia , le proprie emozioni,  i propri pensieri, che durante lo spettacolo vengono fuori… la disperazione, le paure, e le illusioni… La maratona della vita si farà dura, la competizione talvolta scorretta…

” Non eravamo  piu’ uomini ne donne, semplicemente non eravamo”.

Uno spettacolo ricco, intenso. 

Un cast di attori, che danno tutto quello che hanno sulle tavole di legno. In ogni goccia di sudore caduta sul palco, c’ è  una goccia della loro energia regalata con generosità al pubblico in sala. Il loro respiri a tempo di musica accompagnano il pubblico nella storia, nella loro sofferenza, accompagnano il pubblico in un viaggio da cui non si esce con la fine dello spettacolo, poiché ci si immergerà in un vortice di pensieri e riflessioni. 

“…è la natura umana e lo spettacolo come in uno specchio la rappresenta”.

Un cast che ogni pubblico appassionato vorrebbe vedere in uno spettacolo. Ragazzi che non mollano mai, non escono mai dai loro personaggi, e la loro espressività dà vita e peso alle emozioni della “Maratona della vita”.
 

Fondamentale e bellissima la musica in questo spettacolo eseguita dal vivo dai cinque bravissimi elementi della band Piji Electroswing Project. Musica e canzoni in stile swing, elettro-swing e jazz manouche composte appositamente per lo spettacolo da Piji, che, insieme alle coreografie di Manuel Micheli intensificano le emozioni.

Buona l’interpretazione di Sara Valerio ( Gloria) che racconta il punto di vista delle coppie partecipanti.

Uno spettacolo che merita di essere visto e vissuto.

NON SI UCCIDONO COSIì ANCHE I CAVALLI? 

Al Teatro Sala Umberto fino al 14 ottobre.

Regia di Giancarlo Fares con 

Giuseppe Zeno

Sara Valerio

Donato Altomare, Brian Boccuni, Cipriani Alberta, Giancarlo Commare, Vittoria Galli, Alessandro Greco, Salvatore Langella, Elisa Lombardi, Maria Lomurno, Matteo Milani, Pierfrancesco Scannavino, Lucina Scarpolini, Viviana Simone.

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile 

 

Visto per Voi – Sarto per Signora

Dal 9 al 27 maggio in scena al teatro della Cometa ” Sarto per Signora”.

 

La commedia brillante scritta da Georges Feydeau nel 1886 e’ attualmente in scena al Teatro della Cometa rivisitata dal genio creativo del regista Marco Zadra.

I tre atti, con velocissimi cambi di scenografia, scorrono amabilmente tra ironia, scambi di identita’, equivoci, bugie e tentativi di tradimento, il tutto sapientemente dosato con ritmo serrato, umorismo ed esilaranti gags che lo rendono uno spettacolo frizzante nel prefetto stile Zadra.

Divertente ed adatto ad un pubblico di tutte le età. Le bellissime scenografie ed I meravigliosi costumi fanno da cornice a questo imperdibile spettacolo che chiude una stagione teatrale ricca di successi con quasi tutte le sarete sold-out per il regista molto amato ed apprezzato dal pubblico romano.


Nel cast oltre a Marco Zadra tra gli altri recitano magistralmente Francesca Milani, Francesca Baragli, Daniele Trombetti, Raffaela Anastasio e Alessandro Frittella, Christian Galizia, ben noti al pubblico.
Sarto per Signora e’ uno spettacolo delicato, garbato e raffinato , sicuramente da non perdere.

 

F. F.

per

The Sun’s Smile

Visto per Voi – Incognito

Al Teatro della Cometa ” Incognito” di Nick Payne dal 4 al 22 Aprile.

 A Napoli si dice che il cervello ” è una sfoglia di cipolla”, che nasconde innumerevoli strati. Un organo molto complesso.

Complesso proprio come lo spettacolo in scena al Teatro della Cometa.

Scritto da Nick Payne e curato e tradotto dal regista Andrea Trovato, con il sostegno dell’attore Giulio Forges Davanzati della Compagnia Carmentalia.

In scena 4 attori, coinvolti in più ruoli, con al centro della storia proprio il cervello, oggetto di studio di Thomas Stoltz Harvey, che nel 1955 eseguì l’autopsia su Albert Einstein, morto a 76 anni per le conseguenze di un aneurisma dell’aorta addominale.

All’insaputa di familiari ed eredi, il patologo statunitense rubò il cervello del geniale fisico, premio Nobel nel 1921, sezionandolo in duecentoquaranta parti con l’ingenua speranza di scoprire la mente umana.

Henry Molaison è invece protagonista dell’altro caso, egli, essendo affetto da gravi disturbi mnestici, è stato oggetto di studio nel 1953 per curare le sue crisi epilettiche. Dopo la rimozione di una parte del cervello subì la perdita cronica della memoria a lungo termine; fu “condannato” dunque a vivere un eterno presente, rimanendo cosciente soltanto del suo amore straordinario per la moglie, che lo accompagnò fino alla sua morte avvenuta nel 2008. “Conosciuto in ambiti scientifici come il paziente HM, è stato l’essere umano più studiato dalla neuroscienza”.

La terza storia, invece, ambientata ai giorni nostri, è di pura fantasia e riguarda Martha, una neuropsicologa con una tormentata storia affettiva, che analizza le amnesie dei suoi pazienti. 

 

Il sipario si alza su di una scenografia scarna, buia, composta di 4 sedie e qualche pedana. Inizia il racconto.

I 4 attori iniziano a raccontare la prima storia in cui si vuol studiare il cervello di Einstein….filo conduttore dello spettacolo, che vedrà in scena circa 21 personaggi, in storie apparentemente scollegate, che andranno ad intersecarsi piano piano, avanti e indietro nel tempo, in uno spazio circoscritto.

Di tanto intanto sullo sfondo scuro viene proiettato un fascio di luce che ricorda proprio il cervello ed illumina la scena…

Lo spettacolo si evolve in un atto unico, e lo spettatore deve mantenere alta la concentrazione per trovare il filo della matassa che conduce all’epilogo.

Uno spettacolo in cui i sentimenti e la ragione sono rappresentati in maniera differente.

Nel finale si concentra tutto il pathos ed è la conclusione piu’ corretta per chi recepisce l’amore come cio’ che piu’ di tutto e tutti unisce gli uomini. 

Una buona prova per gli attori che passano abilmente da un carattere all’altro, con ritmi serrati. A prova della fatica, le lacrime di una delle attrice alla fine dello spettacolo, emozionanti e liberatorie.

“Incongnito”

al Teatro della Cometa dal 4 al 22 Aprile

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

 

 

 

 

Visto per Voi – L’ultimo Recital

Marco Zadra è in scena al Teatro Sette dal 26 al 29 marzo con ” L’ultimo Recital”…

La luce è soffusa, la colonna sonora, quella dei grandi autori di un tempo, eseguita magistralmente dal grande maestro Fausto Zadra.

La scena si apre su una grande stanza, e si ha la sensazione di curiosare, entrando a casa di ” qualcuno”. La scenografia è composta da tanti oggetti, vestiti, cimeli, valige un sofà rosso al centro della scena e dei grembiuli tutti intorno.

Zadra  scandisce i tempi della sua storia proprio attraverso quei grembiuli di diversi colori, per le elementari, per le medie, attraverso la divisa per il collegio… in questo modo  l’artista porta lo spettatore nella sua vita, accompagnandolo per mano.

L’attore ripercorre il suo passato, racconta le sue origini, il tempo trascorso con i suoi nonni, i suoi genitori, i viaggi, i sacrifici, la guerra e le tante gioie vissute grazie alla sua famiglia, alla quale è infinitamente grato.

Racconta le emozioni attraverso immagini, fotografie, filmati e aneddoti, e la musica eseguita dal suo Papà e dalla sua Mamma ( li cita sempre in questo modo, mai “padre”, “madre” accertandosi di tenere lontane le distanze, per la persone che sono state così importanti nella sua vita) talvolta regalando una risata, talvolta regalando un’emozione così forte che una lacrima non fa fatica a palesarsi.

Il personaggio diventa persona. Marco si mostra, mette il suo cuore nelle mani del suo pubblico, per la prima volta in questo modo.

Per due ore su quel palco, ci si dimentica dell’attore di “Zadriskie Point” o “Ladri di Battute” o “Karma Letale” o del ” Il Mistero del calzino bucato” e il pubblico, vede Marco con tutta la sua forza e le sue fragilità, le sue paure, i sui sensi di colpa, il suo amore, l’uomo mostra la parte piu’ nascosta, quella che spesso si cela  dietro ad un “Quanti cazzi ser”, (battuta tratta da “Il Mistero del calzino bucato”)  chi segue Zadra da tempo come me, sa benissimo a cosa mi riferisco.

 

Questo Marco che si commuove in scena, parlando della sua mamma, o mentre abbraccia il vestito che ha indossato il suo papà durante il suo ultimo recital, che si dona senza più timore, è un Marco che ha fatto i conti con se stesso ed è finalmente libero e la sua anima più leggera…

 

Lo spettacolo termina con un applauso di circa dieci minuti ed una standing ovation… un pubblico emozionato, in piedi per ringraziare l’artista, l’attore, il regista, lo scrittore….ma soprattutto per ringraziare l’uomo che ha avuto il coraggio di donarsi,… Marco.

 

 

Raffaela Anastasio

The Sun’ s Smile

 

Visto per Voi – Non è poi la fine del mondo

“Non è poi la fine del mondo”, in scena dal 15 al 18 Febbraio, presso la sala Fabrizi del Teatro Petrolini, di e con Simone Buffa e Francesca Bruni.

Due ragazzi che vogliono raccontare la storia di un incontro.

Di un incontro come tanti tra un ragazzo ed una ragazza e dei loro rispettivi mondi.

Due mondi distanti, spazi discordi, universi che stridono. Almeno in apparenza.
Lei è un’artista dolce e un po’ matta come le canzoni che canta, come i mille personaggi esuberanti che interpreta; personaggi inventati, ma dannatamente veri, come la realtà in cui vive, veri come la polvere del palcoscenico che ama respirare.
Lui, invece, è una mente al servizio della scienza. Alcuni potrebbero definirlo strano, goffo, strambo. Antipatico, persino. Molti altri non lo definirebbero affatto, poiché non lo conoscerebbero mai, perdendolo di vista tra i silenzi e le ombre in cui, a volte, diventa necessario dissolversi. I pensieri amano il silenzio, i pensieri creano eternità. Connessioni troppo rigide, ma inevitabili: convivere con la sindrome di Asperger.

Questa storia è la parabola di una comunicazione impossibile. E’ il sole che si allontana e l’amore costante della luna che lo aspetterà per anni per poterlo riabbracciare in un’eclissi. È un vortice di colori che presto dimenticheremo. Una notte buia in cui all’improvviso succede qualcosa. In questa storia ci sono due semplici ragazzi, come tanti o come nessuno in particolare.

Ma soprattutto ci sarete Voi, Voi che osservate, che ascoltate, Voi con le vostre corse e i vostri momenti fermi. Ci sarete Voi la sera a dare la buonanotte guardando il freddo. Ci sarete Voi che sperate. Voi che non vi fermate mai. Ci sarete Voi. Anche quando nessuno ve lo dice.

“Non è poi la fine del Mondo” è uno spettacolo fatto con il cuore e la passione di due ragazzi che amano il teatro, che amano lo scricchiolio delle tavole di legno, che amano il silenzio delle poltrone ed il profumo del sipario. Mettono a nudo le loro emozioni, condividendole con il pubblico in sala.

The Sun’s Smile ha avuto la fortuna di “sentire” in anteprima la passione di questo racconto.

 

di e con Francesca Bruni e Simone Buffa

Aiuto Regia: Nicoletta Conti, Deirdre Maeve (Greta Civitareale)
Luci e fonica: Luca Pastore
Riprese video: Riccardo Dell’Era
Foto di scena: Maria Teresa Franceschini

E’ una produzione:
Associazione Culturale “Sipario Su Roma”

Teatro Petrolini – Sala Fabrizi (Roma, zona Testaccio)
Via Rubattino 5, 00153 Roma

Biglietto intero: 13 € + 2 € tessera
Ridotto: 10 € + 2 € tessera (under 14 /over 65)

Per info & prenotazioni:
cell: 320 8114423
email: sipariosuroma@gmail.com

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

 

 

Visto per Voi – Il Nome della Rosa

Al Teatro Argentina dal 23 gennaio è in scena ” Il Nome della Rosa” diretto da Leo Muscato.

La prima versione teatrale di un capolavoro tradotto in 47 lingue, Il nome della rosa ha vinto il Premio Strega nel 1981, e la sua versione cinematografica è stata diretta da Jean-Jacques Annaud nel 1986, protagonista Sean Connery. 

Nel novembre del 1327 arriva in una ricca abbazia benedettina, un frate francescano d’origine inglese, Guglielmo da Baskerville. È accompagnato dal giovane novizio Adso da Melk e deve svolgere un delicato incarico: favorire i contatti fra gli alti esponenti degli ordini religiosi per ricomporre la frattura fra papato e impero, sostenitore dei francescani. Durante la sua settimana di permanenza, nell’abbazia avviene una serie di misteriosi delitti. La causa di queste morti viene chiarita solo nell’ultimo giorno, dopo laboriose e difficili indagini da parte del francescano. 
Al centro di tutte queste morti c’è un libro pericoloso, sia dal punto di vista ideale che materiale, “Poetica d’Aristotele”. Continua a leggere

Visto per Voi – Sarto per Signora

Al teatro sette dal 9 Gennaio all’ 11 Febbraio é in scena ” Sarto per Signora” diretto ed interpretato da Marco Zadra.

Yvonne si accorge, di prima mattina, che suo marito, il dottor Moulineaux, non è in camera e lo sospetta di infedeltà.
Giunge la madre di Yvonne, la combattiva Signora Aigreville, la quale si rende conto dell’esistenza di problemi nel matrimonio della figlia.
Poco dopo giunge a casa il dottore che cerca di discolparsi con la moglie e la suocera.
Inizia da qui una serie di equivoci e finzioni che porterà il dottore a trasferirsi in un appartamento che prima ospitava una sarta. Da questo momento in poi la storia si evolve in maniera esilarante.

Occhi lucidi, angoli della bocca sollevati, addome contratto, mancanza di respiro, sono tutti  sintomi di chi guarda uno spettacolo di Marco Zadra, perché quando Zadra è in scena si piange dalle risate, ti manca il respiro.

Uno spettacolo  ricco di equivoci, situazioni ingarbugliate gestite da personaggi particolarissimi, interpretati da attori molto bravi, che riescono a tenere i ritmi forsennati della commedia “Zadriana”. Un testo di Feydeau, manipolato dalle sapienti mani di Zadra diventa uno spettacolo esilarante e godibile per tutti, impossibile non ritornare per rivederlo. Si va via dal teatro con l’animo leggero e pieno di buon umore.

Zadra non delude mai.

 

 

Sarto per Signora

Teatro Sette dal 9 gennaio – 11 febbraio 2018

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

 

Visto per Voi – Il Pomo della discordia

Alla Sala Umberto è in scena fino al 4 febbraio ” Il Pomo della Discordia”, scritto, diretto ed interpretato da Carlo Buccirosso con Maria Nazionale.

Nel giorno del trentesimo compleanno del figlio del notaio Nicola Tramontano, Achille, la sorella Francesca organizza una festa a sorpresa, durante la quale spera che suo fratello riesca finalmente a confessare al padre la propria omosessualità. Per spingerlo a farlo, Francesca, con la complicità della madre Angela, invita Christian, fidanzato di Achille (che da tre anni finge invece di essere fidanzato con Francesca), l’amico Manuel, trasformista che si presenta alla festa travestito da donna e Sara, l’unica fidanzata donna di Achille prima della scoperta della propria omosessualità. Completano la lista degli invitati il vicino di casa Oscar, architetto che sembra avere un debole per Achille, e Marianna Formisano, psicologa ed amica di famiglia, . L’arduo compito di Achille è reso ancor più difficile dal carattere spigoloso del padre, burbero e dal sarcasmo tagliente, il quale, già a conoscenza del segreto del figlio, non fa nulla per nascondere la propria omofobia. Tra gli elementi di discordia c’è anche la volontà di Achille di volersi ridurre il pomo d’Adamo, ritenuto troppo vistoso…

Un’ elegante scenografia introduce il pubblico all’interno della casa del notaio Nicola Tramontano.
Un cast ricco di sorprese gestisce, i vari intrecci, e le varie tematiche che questo spettacolo offre, come spunto di riflessione.

Le paure di un padre di riconoscere nel proprio figlio un omosessuale. Il notaio sente di aver fallito nel suo ruolo di padre, di non aver guidato il figlio, il quale, magari, avrebbe potuto fare delle scelte diverse. Solo alla fine della commedia il padre si renderà conto che avrebbe dovuto accompagnare e sostenere suo figlio Achille nelle sue scelte e non ostacolarle.

” Se non cambierà qualcosa nella nostra testa non cambierà mai nulla”

Dopo varie peripezie, incontri, scontri, sedute clandestine dalla dottoressa…si arriva all’epiolgo di una storia gradevole e divertente, leggera che tratta con delicatezza temi importanti… perché in fondo..

” Per amore di un figlio si puo’ cambiare”.

 

 

Teatro Sala Umberto fino al 4 febbraio

Il pomo della discordia

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

 

 

 

 

Visto per Voi – Sogno di una notte di mezza estate

Dal 9 al 28 Gennaio al Teatro Eliseo in scena ” Sogno di una notte di mezza estate” regia di Massimiliano Bruno.

La trama principale si snoda attorno alle vicende amorose di Ermia e Lisandro, e di Elena e Demetrio, le cui avventure sentimentali sono complicate dall’entrata in scena di Oberon e Titania, re e regina delle fate che, servendosi di un folletto di nome Puck, creano scompiglio ai sentimenti degli amanti.


Un vero e proprio teorema sull’amore ma anche sul nonsense della vita degli uomini che si rincorrono e che si affannano per amarsi, che si innamorano e si desiderano senza spiegazioni, che si incontrano per una serie di casualità di cui non sono padroni. Mito, fiaba e quotidianità si intersecano continuamente senza soluzione di continuità all’interno di questa originale versione del noto testo shakespeariano.

The Sun’s Smile ha avuto l’onore ed il piacere di poter chiacchierare con Massimiliano Bruno in merito a questo spettacolo:

TSS: Come mai hai scelto proprio questo testo?
Max: Perchè sono sempre stato affascinato dall’inconscio e dalle sue sfumature. Volevo divertirmi e sognare, immergendomi in un bosco circense.
TSS: Hai scelto una compagnia di persone note al mondo del cinema e della tv,Stefano Fresi, Giorgio Pasotti, Paolo Ruffini e Violante Placido,Lops come hai pensato a loro ?
MAX :Stefano Fresi e Maurizio Lops sono miei amici da sempre, sono i primi che ho chiamato, con Ruffini volevo lavorare da tempo, mi piace come artista e come persona e lo trovo perfetto in questo ruolo di Puck. Giorgio Pasotti lo apprezzo al cinema da sempre e quando si è presentata la possibilità di lavorare insieme l’ho colta al volo.Violante è il suo debutto a teatro, ho scoperto la sua grande verve e la sua dolcezza.
TSS: Ti dedichi molto ai giovani, con laboratori , corsi e contest..
MAX :Abbiamo in cantiere una nuova edizione di “Short lab” che inizierà a fine febbraio con molti monologhi e corti teatrali provenienti da tutta Italia, una grande soddisfazione per me e per questi giovani che hanno tanto da raccontare.
TSS:Nuovi progetti?
MAX: Inizierò a girare il mio nuovo film a fine maggio e sarà una commedia fantasy.
TSS: Regista teatrale , cinematografico, e scrittore….di ” Non fate come me”.
MAX: Eh si , sul libro vorrei dire che è la cosa più bella che ho scritto, ci tengo molto.
TSS: Altri desideri da realizzare?
MAX : Ora penso alla salute.
Una visione quella di Max Bruno che fin dall’apertura del sipario immerge il pubblico in un’atmosfera fantastica. Gioco di luci, fumo, e costumi supportano l’idea di una irreale realtà. Il cast di professionisti mantiene il ritmo dello spettacolo, la loro coesione, la loro energia viene trasmessa al pubblico in maniera molto forte .Uno strepitoso Stefano Fresi, nel ruolo di Bottom che dice del suo regista:

“Massimiliano sa dirigere gli attori, li guida nel suo mondo senza tralasciare alcun dettaglio. Mette tutto in discussione, compreso se stesso. E’ un grande regista”.

Poi c’è Puck “bekettiano”, come lo definisce il regista, che ha il volto di Paolo Ruffini che sorprende in questa veste.Teseo e Oberon, due personaggi completamente diversi, hanno l’anima di Giorgio Pasotti che si destreggia con disinvoltura sulle tavole di legno e gestisce meravigliosamente i veloci cambi di costume. La parte accattivante e ammaliatrice del sogno è affidata a Violante Placido e alle sue bravissime fatine. Menzione speciale per i Comici, Lops Petix Toccanelli, Ragone la fragolina in questo bosco magico. ..Un sogno quello di Max Bruno accompagnato da una colonna sonora moderna, che arriva finalmente anche ai più giovani, ed ai meno esperti…che spesso storcono il naso soltanto a sentir pronunciare il nome di William Shakespeare.
Uno spettacolo forte, in cui si ride e tanto.

Emozionanza sollucchera una performazione da battimani” cit.

 

Uno spettacolo che The Sun’s Smile consiglia di non perdere.

Dal 9 al 28 Gennaio Teatro Eliseo

Sogno di una notte di mezza estate.

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

Visto per Voi – La guerra dei Roses

“La guerra dei Roses” al Teatro Eliseo dal 19 dicembre al 7 Gennaio con la regia di Filippo Dini, Ambra Angiolini e Matteo Cremon.

 

È la storia dei coniugi Rose, che dopo 18 anni di matrimonio entrano in una crisi profonda e cominciano a detestarsi. L’unica strada possibile è il divorzio, che è l’inizio di una separazione lenta, feroce, cinica e folle, che si trasforma in una vera e propria guerra coniugale combattuta dentro la loro casa dei sogni, che nessuno dei due vuole lasciare.

Jonathan è un ricco e ambizioso uomo d’affari che ama i vini e la sua Ferrari. Barbara è la moglie che fin dall’inizio lo ha accompagnato e supportato fino al picco della carriera, o almeno fino a quando capisce che è arrivato il momento in cui anche lei ha diritto a una propria vita professionale, e decide di avviare un’attività di catering, scelta non condivisa dal marito e prima motivazione di scontro.

Barbara ha bisogno di affermazione, di staccarsi da un marito dominante e di non dipendere completamente da lui dal punto di vista economico e affettivo. In un crescendo di ferocia e cattiveria, una serie di episodi sorprendenti portano alla distruzione del loro rapporto, entrambi supportati dai migliori (e costosissimi) avvocati della città.

La scena si apre con entrambi i protagonisti che parlano con “Qualcuno lassù” ognuno lamentandosi dei difetti dell’altro.

Il regista poi ripercorre l’inizio della storia d’amore, il colpo di fulmine ad un’asta e poi l’altalena e il momento romantico in cui decidono di sposarsi..Trascorrono 18 anni ed inizia il gioco al massacro.

Partecipano alla guerra psicologica i due avvocati, che tramite i loro clienti entrano in forte competizione, contribuendo così a fare ridere dentro il dramma.

Ambra Angiolini mette in mostra le sue doti recitative, mostrando le varie sfaccettature del suo personaggio. L’interpretazione di Matteo Cremon è molto intensa la sua tecnica teatrale sostiene il personaggio. La sua voce raggiunge ogni angolo del teatro senza mai urlare a squarciagola.

Uno spettacolo intenso e complicato.

La guerra dei Roses dal 19 Dicembre al 7 gennaio 2018

Teatro Eliseo

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile