Regina di cuori – Reloaded
Regina era li’, ferma immobile, con il sorriso stampato sul viso era radiosa, incredula e stringeva tra le mani ancora il suo orologio da taschino.
Intorno a lei ancora tanta gente che commentava l’accaduto. Un uomo le si avvicina, le poggia una mano sulla spalla destra per attirare la sua attenzione, era uno dei giocatori che aveva appena battuto, il giovane timorato di Dio, dal viso pulito e dice:
“Complimenti Regina, giusto?, una bella partita degna di una finale…io sono Alberto de Santis, lieto di fare la tua conoscenza” e avanza la mano destra per stringerla. Regina vede il gesto, e ancora frastornata, come in automatico stringe la mano dell’uomo :”Piacere Regina, ma questo lo sai già”.
risponde lui: “Ormai qui conoscono tutti il tuo nome” lei sorride, e i segni del suo imbarazzo si fanno vivi sulle gote rosse.
“Posso avere l’onore di offrire un caffè alla vincitrice del campionato nazionale di PlayPoker?”
Mentre la sala si svuota, e gli addetti ai lavori raccolgono le ultime fiche sul tavolo, Regina risponde: “Perché no”, anche se sa che i no sarebbero potuti essere tanti, un uomo che non conosceva, in una città che non conosceva, una ragazza che ha appena vinto una cospicua somma di denaro…ma qualcosa l’ha spinta ad accettare quel caffè e la compagnia di quell’uomo sconosciuto.
I due si dirigono verso l’uscita, ed un altro uomo blocca Regina dicendole: “Signora si ricordi di ritirare la sua vincita, nella Hall dell’albergo”
“Si grazie mille“, risponde Regina con fare gentile.
Una sala piena di lampadari composti da tanti piccoli cristalli, che illuminati dal sole, che penetra attraverso le finestre, crea dei giochi di luce sulle pareti, e sui tavoli del bar.
“Allora dove ti vuoi accomodare?” chiede Alberto, e Regina prima si guarda intorno e poi decide : “Li’ vicino alla finestra una bella posizione si vede il mare”.
I due si accomodano ed ordinano il caffè.
Regina è affascinata da quello che vede fuori da quella finestra, il mare i gabbiani, si rilassa, respira finalmente e grazie a quel mare un po’ si sente a casa.
“Ti piace?” chiede Alberto.
“Si, sai io sono napoletana il mare è il mio elemento naturale” dice Regina arrossendo.
“Devo dire che hai anche il fuoco del Vesuvio che ti scorre nelle vene visto la partita appena vinta”.. i due sorridono e arrivano i due caffè.
Regina inizia a rilassarsi e a chiacchierare di Napoli del suo lavoro e di come è finita ai campionati nazionali di PlayPoker.
“Quindi mi stai dicendo che per te è la prima volta, accipicchia la classica fortuna del principiante, che brava”.
“Tu invece, cosa mi racconti”, chiede Regina.
“Io ho questa passione da tanto e non è il primo campionato a cui partecipo, qualcuno l’ho vinto altri no, ma oggi è stato davvero emozionante, vedere la faccia di quell’omone quando hai scoperto la Regina di cuori, credevo che stesse per morire”.
I due ridono insieme.
Il sole non tarda a calare e quello che vede Regina, le riempie il cuore di gioia. Il sole rosso fuoco che bacia il mare. Il cielo limpido, le nuvole sono rosa come dipinte nell’aria.
“Pazzesco”! esclama Regina sospirando.
“Regina, tu conosci la città?, Perché pensavo, visto che tu sei da sola ed io pure potrei farti da Cicerone e mostrarti un po’ di luoghi, conosco questa città come le mie tasche ormai, se ti va ne sarei lieto”.
Dapprima Regina rimane interdetta per una proposta del genere, pensa che gli uomini in fondo sono tutti uguali non perdono mai l’occasione di fare i cascamorti, ma poi riflettendo pensa che in fondo un giro per la città sarebbe carino, e poi ha un posto in cui desidera tanto andare…
“Ok , per me va bene”, dice soddisfatta.
“Perfetto, allora dove vuoi che ci incontriamo?”
“Io sono all’Hotel Europa, praticamente a due passi da qui”.
” Bene, allora il nostro tour inizierà domani alle 10 per te va bene? dice Alberto.
” Direi che è perfetto”.
I due si salutano, Alberto paga i due caffè e si allontana. Regina resta. Incantata da quel panorama. Ora il sole è scomparso, ma ha lasciato i suoi colori sparsi quà e là nel cielo e sul mare.
Il ciondolo risbuca dalla camicia come per farsi vedere, lo stringe tra le mani e sorride, la sua mente piena di pensieri. Con gli occhi puntati ancora fuori dalla finestra si alza e si dirige verso la hall dell’albergo, chiede dove poter riscuotere la sua vincita e una donna molto carina e gentile l’accompagna nell’ufficio preposto. Li presenta il suo documento di riconoscimento, firma una documento per ricevuta e ritira un assegno…
Sapeva l’importo della vincita, ma ora avere tra le mani quell’assegno rendeva la cosa reale, e quegli zeri non riusciva nemmeno a contarli.
Ringrazia, esce dalla stanza, da buona napoletana ripiega l’assegno in piccole parti e lo ficca nel reggiseno dalla parte del cuore. Un sospiro e si dirige verso il suo hotel.
Arriva in camera e si lancia sul letto. Fin a quel momento non si è accorta di quanto potesse essere stanca. La morbidezza e il profumo di pulito dei cuscini la coccolano, e mentre ha il viso immerso tra i due guanciali : ” Cacchio il telefono”…esclama come presa dal panico. Cerca il telefono nella borsa, controlla che sia ancora carico e poi compone un numero di telefono.
“Regina sei tu e allora a mamma che hai fatto racconta non ci fa stare in pensiero, stiamo tutti quanti qua aspettando la tua telefonata, c’è pure Don Gennarino, che sta fumando come un pazzo per il nervoso, allora dicci tutt a mamma ja”.
“Ho vinto”.
“Scus a mamma n’agg capit buon, che cosa hai detto, qua la linea è disturbata, ti devi comprare un telefonino nuovo a mamma quando ti pagano gli straordinari”.
“Mamma ho vinto, sono campionessa nazionale”, ripete Regina ad alta voce e con tutto il suo entusiasmo.
Un tonfo e poi silenzio.
Regina è curiosa di sapere cosa è successo, inizia a preoccuparsi, chiama la madre, ma nessuno risponde, cerca di concentrarsi per cercare di carpire qualcosa , ma solo frusciiii dallìaltra parte del ricevitore.
“Pronto, pronto Regina, ahahaha mamma è caduta ( ride) ha buttato il telefono a terra, ora sta piangendo non riesce a parlare” risponde la sorellina più piccola.
“Tesoro passami Don Gennarino o è infartato anche lui? dice Regina sorridendo.
“Uè piccire’ che gioia, che gioia mi stai dando, ma allora è vero, hai vinto? Eh ma io me lo sentivo, me lo sentivo, quella è la buon anima di tua nonna”.
Regina tiene stretto il suo orologio e dice : “Don Gennari se non era per Voi io non stavo qua, grazie abbiamo vinto, dovevate vedere la faccia dei giocatori, quando mi è salita la regina di cuori, io stavo morendo non riuscivo piu’ a respirare, il cuore voleva esplodere…mamma mia…”
Don Gennarino difficilmente trattiene le lacrime e con voce rotta dall’emozione dice:
“Piccirè te lo meriti, mo basta perché devo salvare la vita ai tuoi genitori che piangono e ridono nello stesso tempo e mi sto un po’ preoccupando “ e ride. Regina saluta Don Gennarino, dice: “Grazie ancora, dite a mamma e a papà che ora mi riposo li chiamo domani con calma vabbuo'”.
Click.
To Be continued…
Don’t forget to smile
Raf
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