Funambole – Storie alla ricerca di equilibrio – Il Viaggio
Le maschere cadono nei momenti di fragilità. Quella di Ale era in frantumi. Senza difese, senza”impalcature” che potessero proteggerla.
Aveva bisogno di me.
“Ale, non puoi biasimarlo, tu hai preferito mentire al tuo ex, lui non vuole farlo, in più credo che gli uomini non sappiano gestire queste cose, almeno quelli che non hanno un certo carattere, poi parliamoci chiaro, ama la sua donna ed è giusto che la faccia sentire al sicuro”.
“Questo io lo capisco, ma non ammetto il cambio di bandiera…non puoi massacrarmi su quanto sia importante l’amicizia, che il mio uomo avrebbe dovuto comprendere…e bla bla bla e poi fai il contrario e nel peggiore dei modi”.
Non ha tutti i torti ma cosa avrebbe potuto fare se non accettare le conseguenze di quel nuovo rapporto? Incazzata come non l’ho mai vista, mi dice:
“Capisco esattamente cosa sta passando e cosa prova, per cui deve fare il suo percorso e vivere questa bellissima storia d’amore, non sarò io ad interferire, gli voglio troppo bene, per essere causa di un dolore…vivi la tua storia Chris”.
Quelle parole sincere e fiere mi rendono orgogliosa.
“Ok si parte, Ibiza ti va?”.
Detto fatto, mi piazzo davanti alla tastiera del pc ed inizio a navigare. Un volo sarebbe partito da lì ad una settimana, avremmo avuto tutto il tempo di organizzare. Soprattutto gestire le mia richiesta di ferie.
Intanto Ale presa dal momento che io definisco “momento bimbo minchia” inizia a bloccare Christian su tutti i social incluso whatsapp. Me lo comunica dicendo: “Raf come si dice a Napoli? Scind a doss”.
“Ale non è esattamente cosi’”.
“Si ok mi hai capito”
Il suo intento era quello di dire: “Scinn a cuoll” che tradotto vuol dire “ spostati, togliti” come qualcosa che ti crea fastidio e ti dà un senso di pesantezza.
La vacanza era proprio necessaria sia a lei che a me.
Aeroporto di Fiumicino imbarco ore 14.40, selfie di rito a vaffanculo al mondo per qualche giorno. Viaggiamo in prima classe, già, Ale voleva viaggiare comoda e in due ore tra un drink e l’altro entriamo perfettamente nel “mood” della vacanza.
Un atterraggio perfetto, il solito applauso “Evviva l’abbiamo scampata” tipicamente italiano, et voilà siamo nella terra del divertimento per eccellenza.
Un auto ci attende all’uscita, con il cartello come nei film “Miss Ale……Miss Raffaela.” Ci scambiamo uno sguardo furtivo, veloce, conclusione? Scoppiamo in una risata fragorosa.
La nostra vacanza ha inizio. Ibiza ci offre tutto quello di cui abbiamo bisogno aria nuova, nuovi respiri, pensieri positivi ed il sorriso del sole.
E’ tutta una festa, in ogni angolo musica, gente che balla che ride si diverte, anche qualche “mostro quà e là” e qualche bimbo minchia qui e lì”, ma nessuno che invadesse gli spazi altrui.
Lasciati i bagagli nella nostra stanza, nell’Hotel con un nome impronunciabile, rinfrescate, decidiamo che possiamo iniziare in maniera soft… una birra, la corona sale e limone comodamente sdraiate a bordo piscina, con dj set e gente intorno che si scatena in danze improbabili.
In quei momenti e per tutto il periodo della nostra vacanza Christian non è mai stato nominato, cancellato, eliminato dalle nostre conversazioni, ma sapevo bene che non era ancora fuori dai suoi pensieri.
Il bello di Ibiza e della vacanza in generale è che non sei costretta a rispettare dei tempi, ad indossare tacchi, vestiti… eh già, costume tutto il giorno, magari un pareo e niente scarpe, niente orari. La vita rallenta, il battito del cuore con essa, cioè non è più in affanno.
Dopo esserci rilassate, aver goduto della vista di un bel gruppo di “mufloni”, con addominale in vista ma occhio perso in un mondo che non potevamo condividere, mi alzo di scatto e: “Ale quindi che si fa?”
Non ho mai concepito la vacanza come hotel, drink, stop.. ho bisogno di vedere girare, esplorare.
“Cerchiamo un motorino da prendere in affitto, non vorrai sostare sempre qui?
Ale mi guarda con uno sguardo misto, tra Shining e il pagliaccio di Hit.
“Allora, culo pesante che sei venuta per stare in piscina? Io no quindi si va”.
Penso che avrebbe voluto urlarmi qualcosa, nella sua mente lo ha fatto, lo so.
Ibiza è piena di “Rent bike”, in ogni angolo ne trovi uno, dopo aver sbrigato le pratiche di rito, siamo motorizzate. “Evissa” non avrà più segreti.
Ogni giorno un posto nuovo, ogni giorno i nostri occhi e le nostre anime fanno il pieno di stupore, meraviglia, gioia. Indossato il casco siamo andate alla scoperta di luoghi meravigliosi, spiagge bianche, paesaggi mozzafiato, calette paradisiache. Attendiamo con in mano un moijto che il sole metta il culo in acqua e ci saluti con quel sorriso rosso acceso, come un pugno nello stomaco che ci toglie il fiato. San Antonio, Playa Salinas, Playa D’en Bossa, Sant Josep, posti incantevoli, perfetta scenografia per i discorsi sulla vita, sul futuro, e al terzo mojito anche i massimi sistemi, Kant e Schopenhauer andavano per la maggiore.
E poi arriva la notte….
Evissa è la capitale del divertimento notturno. Il Pacha è la discoteca più rinomata in assoluto dove suonano i grandi Dj internazionali. Abbiamo già comprato il biglietto on line prima di partire. Suona Bob Sinclair. Rientrate intorno alle 20, dopo una giornata intensa di mare, sole, birre, decidiamo di fare una doccia e poi rilassarci prima di scatenarci in folli danze al Pacha.
“Ale mettiamo la sveglia così abbiamo un orario indicativo per iniziare a prepararci”.
“Ok messa alle 22.30 che dici troppo presto?”
“Considerando che dobbiamo solo vestirci direi anche alle 23.00, ho chiesto a google quanto fosse distante il locale da qui, mi dice 12 minuti, per cui possiamo fare con calma”.
“Cosa hai fatto? Hai chiesto a google? Tu sei scema”.
Ridiamo e ci addormentiamo stanche, stroncate da una giornata intensa.
to be continued…
Don’t forget to smile
Raf
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