IL TEMPO
Sembra pazzesco come ne avessimo bisogno, non ci siamo mai fermati, abbiamo continuato nelle nostre vite frenetiche e turbolente, ma poi eccolo…il tempo ritorna nelle nostre mani e siamo spiazzati, non ne avevamo mai avuto così tanto.
Dapprima l’esclamazione “ oddio ed ora cosa faccio”, perché l’idea di non avere il tempo scandito in ogni minuto della giornata non era mai stata una nostra valida opzione.
Ma poi la mente rallenta e con esso il nostro respiro ed il nostro corpo.
Tutto si ferma.
Improvvisamente ti accorgi di avere una casa e non solo un letto dove lanciarti subito dopo un’intensa giornata di lavoro e di mille altre attività.
Ti accorgi di avere un balcone sul quale in qualche epoca remota avevi adagiato una poltrona, forse per rilassarti ed ora ti ritrovi a curiosare nelle finestre aperte, nei cortile del piano terra, ascolti rumori, voci, telefoni che squillano, bimbi che piangono, un pallone da basket rimbalzare sul pavimento, il vento, il cinguettio degli uccelli, un uomo in accappatoio….
Ti ritrovi a girovagare, scoprendo cose che non pensavi…
Alzi gli occhi al soffitto, e scorgi negli angoletti piccole famiglie di ospiti che si crogiolano alle tue spalle, al riparo dalle intemperie esterne, e solo ora comprendi da cosa erano state causate quelle piccole bollicine che ti davano fastidio sul braccio…
Poi come un miraggio…
Ops hai anche una cucina, e porca miseria i fornelli funzionano e quel ticchettio che da vita alla fiamma quasi ti emoziona e sorridi…
Cinquanta giorni alla scoperta di cose… e di te stessa.
Come cenerentola, una di quelle mattine che trascorri dedicandoti ad igienizzare casa, perché il nemico è in agguato, lo swiffer si infila tra i libri asportando la polvere, lì i miei diari.
Il tempo è dalla mia parte ora…
Accovacciata dietro al divano , come quando ero bambina, come per nascondermi da occhi indiscreti ( da sola, ma mi piaceva quella sensazione di protezione in quel momento), non lo facevo da quando mia madre me li aveva consegnati a Roma.
Ho iniziato a sfogliarli, a sentirne il profumo…
Ogni pagina, un ricordo…
Nel mezzo della Smemoranda del 98 c’era un foglio che faceva capolino, ovviamente non ricordavo che cosa fosse e c’ erano degli appunti, quasi presi in maniera veloce, ecco, delle note con delle parole chiave:
bambino
retrobottega
fumetti
Un’immagine improvvisa mi riportò al momento esatto in cui avevo preso quegli appunti, sul mio viso sentì apparire il calore di un sorriso, dolce, come il momento che avevo vissuto.
Cerco di rimettere insieme i pezzi degli appunti, le immagini che avevo in testa…
E inizio a scrivere…
To be continued…
The Sun’s Smile