Le ricette di Giuseppe Ruotolo Chef

The Sun’s Smile inizia una nuova collaborazione con il giovane chef napoletano Giuseppe Ruotolo, che ci condurrà nel mondo di curiose e saporite ricette, il cui ingrediente principale saranno le patate, ma non delle patate qualunque ma le Talentine, patate a polpa soda adatte a tutte le categorie di consumatori, possibile trovarle ed acquistarle in tutti i supermercati Conad.

Direi che non c’è modo migliore di iniziare con il buonissimo “gateau di patate”.
Il gateau di patate (italianizzato “gattò”) è un piatto tipico della cucina partenopea, una vera icona culinaria di cui ogni famiglia ha sua ricetta. Il termine francese significa torta, e, in italiano, indica una sorta di sformato.
Secondo quanto si narra, il gateau fu un piatto creato per il banchetto di nozze della regina Maria Carolina, figlia di Maria Teresa Lorena-Asburgo, moglie di Ferdinando I Borbone, nel 1768.
La nuova Regina introdusse nella capitale il gusto francese e la consuetudine di affidare il servizio di cucina ai “monsieurs” (termine “corrotto” in “monzu'” dai napoletani). Proprio questi cuochi crearono il particolare sformato per il banchetto regale.
Nonostante questo, il “gattò” è da ritenersi a tutti gli effetti un piatto napoletano, creato a Napoli, utilizzando ingredienti tipici della cucina partenopea, fatta eccezione per il burro (più tipico della cucina nordica).

 http://www.napolitoday.it/cronaca/gateau-di-patate-origini.html

In quegli stessi anni “Napoli – si legge su Wikipedia – divenne luogo di confronto delle grandi cucine europee e nell’arco di pochi decenni, assunsero denominazioni francesi anche altre tradizionali pietanze partenopee e sicule come il crocchè e il ragù”.

Ma ora siamo pronti per metterci ai fornelli.

Gateau di patate Napoletano

 

Ingredienti per 8 porzioni:

Talentine 1kg
Burro 50 gr
uova 2
prosciutto cotto 100 gr
salame napoli a listarelle 70 gr
provolone piccante 150 gr
mozzarella fior di latte a cubetti 100 gr
parmigiano grattugiato 5-6 cucchiai
sale
pepe
noce moscata
pangrattato per ricoprire
fiocchetti di burro

Lavate le patate, mettetele in una pentola e copritele con acqua fredda,
portate l’acqua ad ebollizione e lasciatele.
Le patate saranno cotte quando riuscirete ad infilzarle con una forchetta.
Scolatele, spellatele e schiacciatele con lo schiacciapatate.
Aggiungete il burro a pezzetti, il sale e il pepe e mescolate fino a quando il burro non si sarà sciolto. A questo punto aggiungete le uova e poi il prosciutto, il salame e il provolone piccante a pezzetti.
Insaporite con il formaggio grattugiato e con una grattugiata di noce moscata.
Prendete una teglia, ungetela con del burro e infarinatela con del pangrattato.
Versate il gateau di patate nella teglia e livellatelo con un cucchiaio.
Ricoprite la superficie del gateau con del pangrattato e aggiungete dei fiocchetti di burro.
Infornate in forno caldo a 180 C per 40 minuti circa.
Quando il gateau sarà dorato in superficie potrete sfornarlo.
Lasciate intiepidire per 20 minuti circa prima di servirlo.

 

Buon appettito.

The Sun’s Smile

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Audizioni – Riepilogo

Audizioni per nuova produzione inedita di Stage Entertainment –
danzatori/cantanti/attori età scenica 18/30 anni (scadenza 04/05)

Audizione bambini per “A Christmas Carol” – Compagnia BIT (scadenza 09/05)

Audizioni per nuova edizione italiana di “We Will Rock You” :
selezione ensemble (scadenza 11/05)

Audizioni per nuova edizione italiana di “We Will Rock You” :
selezione musicisti (scadenza 17/05)

Audizioni per nuova edizione italiana di “We Will Rock You” :
selezione cantanti/attori (scadenza 21/05)

Audizioni per “Kiss Me Kate” – Produzione Inscena s.r.l. (scadenza 20/05)

TROVERETE TUTTO SU

http://www.musical.it/index.php?action=index&p=294

 

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

 

 

 

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Audizioni – Stage Entertainment

AUDIZIONI

15-16 MAGGIO
(possibile call back 17 maggio)

Audizioni per nuova produzione italiana di Stage Entertainment –
danzatori/cantanti/attori età scenica 20/30 anni (scadenza 04/05)

http://www.musical.it/new/stageitalia2018.pdf

 

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

 

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Audizioni – We Will Rock – The Musical

WE WILL ROCK YOU – THE MUSICAL
LO SPETTACOLO COMPRENDENTE I PIÙ GRANDI SUCCESSI DEI QUEEN TORNA IN ITALIA CON UNA PRODUZIONE COMPLETAMENTE NUOVA

A nove anni di distanza dal debutto del 2009, WE WILL ROCK YOU è finalmente pronto a ritornare sulle scene italiane con una produzione nuova e completamente originale sia nella regia (a cura di Tim Luscombe) che nella scenografia e coreografie, oltre che nel cast e musicisti naturalmente. Il tour del musical partirà ad ottobre 2018.

A dare voce ai più grandi successi dei Queen (da Radio Ga-Ga, a Bohemian Rhapsody) sarà un nuovo Galileo e una nuova Scaramouche, dei nuovi Khashoggi, Britney, Oz, Pop, e non solo. Le audizioni per selezionare il nuovo cast, inclusi i musicisti e il corpo di ballo, partiranno ufficialmente mercoledì 16 maggio 2018 a Milano. Tutti i dettagli e le informazioni su come candidarsi sono disponibili al sito www.wewillrockyou-themusical.it.

Oltre 4600 rappresentazioni, per un totale di 6 milioni di spettatori: questi i numeri di WE WILL ROCK YOU, il musical ideato dagli stessi QUEEN, Brian May e Roger Taylor, insieme allo scrittore Ben Elton che per oltre 12 anni ha dominato il programma del Dominion Theatre di Londra, il teatro del West End che ospita la celebre statua d’oro di Freddie Mercury.

Un successo che si è rinnovato di stagione in stagione, non mancando di dare i suoi frutti anche in Italia. Da tempo ormai, grazie soprattutto al lavoro della Barley Arts, il rapporto tra i Queen e il nostro Paese si è fatto sempre più stretto, qualcosa di più della semplice occasione per proporre sporadiche esibizioni. Un rapporto quanto mai vitale, che si rinnoverà nell’estate 2018: i Queen, infatti, insieme a Adam Lambert, suoneranno nuovamente in Italia, per un evento live unico il prossimo 25 giugno, al Mediolanum Forum di Assago.

Sito Ufficiale: www.wewillrockyou-themusical.it Pagina Facebook: www.facebook.com/wewillrockyou.themusical/
Bando scaricato da www.musical.it , il sito italiano del musical

INFOLINE: casting@wwry-themusical.it

CALENDARIO AUDIZIONI:

Musicisti (chitarrista, batterista, bassista) MILANO c/o CPM, via privata Elio Reguzzoni 15 Mercoledì 16 Maggio 2018 dalle ore 10:00 alle ore 18:00 Giovedì 17 Maggio 2018 dalle ore 10:00 alle ore 18:00
(possibilità di eventuale call back per il giorno 21 Maggio, previa comunicazione via email dalla Produzione) I candidati dovranno portare il proprio strumento fatta eccezione per i batteristi.

Ballerini
MILANO c/o FABRIQUE, via Gaudenzio Fantoli 9 Domenica 20 Maggio 2018 dalle ore 09:00 alle ore 20:00
(possibilità di eventuale call back per il giorno 3 Giugno, previa comunicazione via email dalla Produzione)
È Obbligatoria la prenotazione all’email casting@wwry-themusical.it entro l’11 Maggio 2018, specificando in oggetto “ENSEMBLE”

Cantanti e attori MILANO c/o SDM – FUORI DANZA, via Gallarate 50 Mercoledì 30 Maggio 2018 dalle ore 09:00 alle ore 20:00 Giovedì 31 Maggio 2018 dalle ore 09:00 alle ore 20:00 (possibilità di eventuale call back per il giorno 19 Giugno, previa comunicazione via email dalla Produzione)
È obbligatoria la prenotazione all’email casting@wwry-themusical.it entro il 21 Maggio 2018, specificando il ruolo per il quale ci si presenta.

Bando scaricato da www.musical.it , il sito italiano del musical

 

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

 

 

 

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Audizioni – Teatro Petrolini

Cercasi attori per commedia brillante il giorno 

2 maggio 10 – 14 – Teatro Petrolini via Rubattino 5 00153 Roma (zona
Testaccio) dare conferma email teatropetrolini@tiscali.it

compagnia amatoriale cerca attori per commedia brillante di George
Feydeau presso il Teatro Petrolini. 

1 ruolo ) Yvonne 28 anni attraente carattere forte prepotente
dittatoriale ironica.

1 ruolo) Lucien 29 anni bel giovane con velleita’ artistiche.

3 ruolo) Yoseph giovane valletto molto elegante tipico servitore in
famiglie nobili

si prega di dare conferma via email : teatropetrolini@tiscali.it

TEATRO PETROLINI
VIA RUBATTINO 5
00153 ROMA
Tel. 065757488
teatropetrolini@tiscali.it
www.teatropetrolini.com

fonte ials.org

 

 

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

New York – seconda parte

Ore 4 del mattino a New York, le 10 in Italia. Sono a letto.

I miei occhi si spalancano a guardare il soffitto e sorrido. Condivido il lettone con Brendan, che russa beatamente. Non posso muovermi. Mi costringo a richiudere gli occhi, e a fatica mi riaddormento per risvegliarmi qualche ora dopo.

Il sole finalmente fa capolino dalla finestra. Cacchio sono a New York. Oggi abbiamo un programma intenso.

Per dare una scossa al mio amico dormiglione, chiedo supporto a Spotifi, e carico a manetta una canzone di Massimo Ranieri “Se bruciasse la città”, inizio a cantarla a squarciagola, accompagnando le parole ai gesti e sul ritornello..” da te  da te da te io correrei…”ho effettuato una piccola modifica facendolo diventare “a New york a New york io me ne andrei”.

La faccia del mio amico americano non so descriverla, e non ci provo nemmeno…ma prende un cuscino e lo mette sul viso dicendo: “Welcome Raf Welcome”. Si è già pentito di avermi invitata. In men che non si dica siamo fuori. Prendiamo un treno ed una metro e finalmente siamo in città.

Prima tappa NBC Studios. Un palazzo enorme. Si accede tramite uno store, all’interno del quale sono in vendita gadgets di tutti i tipi, e dietro il grande negozio una porta antipanico  che nasconde l’ingresso per gli Studios. Brendan ha organizzato un Tour con guida. Il gruppo è composto solo da 10 persone, e dopo aver superato i controlli antiterrorismo si inizia.

La signorina, la guida incaricata di darci indicazioni e raccontarci un po’ della storia di quegli studi televisivi, parla troppo veloce, non capisco una sola parola di quello che dice, quindi faccio la vaga sorrido e mento quando Brendan mi dice: ” Wow Interesting no?” e io : ” Yes Fiko”

I miei occhi non hanno bisogno di troppe spiegazioni. Cercano di assorbire piu’ immagini possibili. Il tour si svolge solo in alcuni piani, poiché ci sono delle trasmissioni in diretta. 

Mi viene spontaneo il paragone con alcuni studi televisivi che ho visto qui in Italia..e noto tanta differenza. La guida ci conduce all’interno del primo studio, raccontando qualcosa che non capisco, ad intuito è uno studio per le news, li si fanno dei collegamenti con il telegiornale, poi attraversiamo un corridoio, sulle pareti di entrambi i lati, tantissime foto di attori, e personaggi televisivi ospiti all’interno di quegli studios. Quelle foto mi rendono la cosa più reale. Non so spiegare bene le miei sensazioni, ma il fatto di vedere quelle foto appunto, mi conferma che non sto sognando ma che sono proprio li’ in quel momento e wow….

Dopo aver preso vari ascensori, ci troviamo su di un piano in cui sta avvenendo una diretta televisiva. Una di quelle trasmissioni del mattino. Il personale addetto è in una sorta di acquario, per cui dall’esterno possiamo vedere tutto cio’ che accade. C’è la regia, in cui ci sono molte persone a lavoro che guardano gli schermi posti di fronte a loro. Individuo facilmente il regista che con un dito indica quando cambiare inquadratura comunicandolo al microfono delle sue cuffie. Il tour continua e la guida ci fa accomodare in uno studio grandissimo, la forma è quella proprio di un teatro con la platea e le balconate, e dalla brouchure in mio possesso capisco che in questa parte del palazzo si girano delle sit-com dove il pubblico può essere presente. Pazzesco. Adoro quel posto. Sento una sorta di richiamo del sangue. Penso che avrei potuto pagare per fare una comparsata in uno di quegli spettacoli. Mentre ci dirigiamo in un’altra location, mi imbatto in oggetti storici…le vecchie macchine fotografiche, i vecchi microfoni, le telecamere di un tempo…veri e proprio cimeli e oggetti che testimoniano che il passato è esistito. Mentre i miei pensieri vagano, la guida ci introduce in uno studio pazzesco. Finalmente lo vedo. In questo studio hanno girato per anni Late Night con David Letterman  e dal 1975 Saturday night live. 

Lo studio è  strutturato ad anfiteatro, cioè il pubblico viene dislocato su poltrone che partono dal palco fino a gradinate piu’ alte. Dal mio punto di vista la scrivania con la famosa tazza piena di una bevanda, si trova sulla destra, subito dopo la poltrona in cui viene accolto l’ospite e poi a seguire la piccola band che accompagna con brevi brani musicali il programma. Il soffitto è pieno di fari di ogni genere e ci sono 4 monitor dislocati in ogni angolo, ben visibili dal pubblico, in quanto sono monitor che suggeriscono gli applausi, le risate e quando fare silenzio. Veramente impressionante. Ho sempre visto David Letterman da casa con i sottotitoli, ovviamente, ed ora stare esattamente li’, mi riempie ancor più di entusiasmo. Durante il tour quasi non parlo con il mio amico americano, sono troppo presa da tutto. Purtroppo il tour giunge al termine ma le sorprese non sono finite. La guida ci conduce in un piccolo studio.

Ci sono due telecamere e due poltrone. Brendan mi spiega che adesso simuliamo una vera e propria trasmissione. Poiché non sono in grado di sostenere una conversazione, scelgo di mettermi alla gestione della telecamera, poi ci sono un inviato, due sportivi che interpretano campioni delle olimpiadi, presentatore, e due ospiti in studio. Tutto sembra molto reale. Il presentatore e gli ospiti leggono il gobbo elettronico, il classico suggeritore, le due persone invece che interpretano gli sportivi sono posizionati davanti ad uno sfondo verde ( nel linguaggio tecnico si chiama croma key) su cui viene proiettata un’immagine delle montagne innevate. Il tutto viene registrato ed inviatoci via email come ricordo di quella meravigliosa esperienza. 

All’uscita sembro una ragazzina che è appena stata al parco giochi. Recupero tutto il tempo in cui non avevo emesso un suono, con commenti, osservazioni, paragoni, il mio entusiasmo travolge Brendan, che cerca di contenermi e con il suo accento : ” ok ok ho capito, stai tranquilla eh”.

Fuori dal palazzo della NBC c’ è il mondo.

Brendan già mi odia, lo costringo a camminare a piedi, per non perdere nulla, scorci, vicoletti, negozi. Lui è un po’ “culo pesante” è pigro, o semplicemente conosce la città e giustamente non ha la mia curiosità. Dopo essermi persa nella vetrina che espone dei muffin, che sembrano buonissimi, davanti a me si apre il Rock feller Center. Il sogno di ogni turista. Finalmente vedo quel luogo che mi ha fatta sognare con tanti film. Quelle bandiere che circondano la famosa pista di pattinaggio sul ghiaccio, le persone che sorridono e che si tengono per mano ed insieme cercano di sostenersi per non cadere. Un vero e proprio film. Sono estasiata.

Dopo una pausa birra, eh si gli americani non sono americani se non si fermano a prendere almeno una birra (ogni 30 minuti), mentre io italiana fremevo per andare in giro. Durante la sosta birra, la mia curiosità mi spinge a fare un po’ di domande, in merito al tipo di vita che si conduce a New York, quello che si fa nel tempo libero… Brendan mi dice che la città è molto cara per questo ha deciso di vivere ad Hoboken che dista 30 minuti dalla città ma con prezzi più accessibili. Mi dice che durante la settimana si lavora molto ed i ritmi sono molto elevati, ma dopo il lavoro, e soprattutto nel weekend dalle 5 di pomeriggio in poi si va con gli amici a prendere indovinate un po’?, una birra, cambiando però più locali….

 

Inizia a piovere.

Non mi importa. Ci dirigiamo alla Cattedrale di St. Patrick. Lascio Brendan fuori, impegnato in una telefonata di lavoro e mi godo quella meraviglia. Anche qui ci sono i controlli antiterrorismo dopo i quali mi immergo e mi perdo osservando quella struttura. Ma più di ogni altra cosa sono rapita da una musica che mi prende nello stomaco. L’organo della cattedrale emette delle note meravigliose, mi trascina in un’altra dimensione…sarei rimasta lì per ore, ma la voce di Brendan che mi chiama mi riporta alla realtà.

 

Saluto San Patrizio. 

Brendan ha fame. Io no. Non so perché sarà il jet-lag, sarà l’adrenalina ma di mangiare proprio non ne ho voglia. Ma sono ospite, quindi non posso fare sempre come mi pare.

“Raf do you like Japanese food”, a questa domanda ricordo al mio amico americano che sono vegetariana e che di solito preferisco cibo semplice, ma lui non mi ascolta e vedo che ha il suo bel da fare con il cellulare.

“Come on” mi dice dopo aver sollevato gli occhi dal suo smartphone. 

Non mi oppongo. Attraversiamo strade. Dai tombini fuoriesce del fumo, anche quello non è un effetto speciale che creano nei film è proprio cosi’. Questa città è pazzesca. 

Nell’aria percepisco odori particolari, agrodolci, ma non mi dispiacciono. Ci sono luci ovunque, insegne luminose che attirano continuamente la mia attenzione. Fino a quando Brendan mi blocca indicandomi che siamo arrivati.

Un ingresso molto piccolo con l’insegna su cui è inciso il nome del ristorante, tre gradini che danno l’accesso ad un ‘anticamera. Siamo in fila tutto pieno. L’addetta alle prenotazioni giapponese ci consegna dei menu e ci spiega che intanto possiamo ordinare e in 10 minuti ci farà accomodare. Sono molto felice,con una grande soddisfazione mi rendo conto che per la prima volta ho capito tutto.

Ordino qualcosa con l’aiuto di Brendan, e dopo qualche minuto ci accomodiamo al bancone. Questo posto è tutto in fermento. Dietro al bancone tre persone, che passano da un pentolone all’altro. Gli odori all’interno del locale sono abbastanza forti e sono un po’ preoccupata. Versano della brodaglia in una ciotola con degli spaghettoni. Ci apparecchiano con i classici bastoncini ed un cucchiaio di ceramica. “Porca paletta ed ora come si usano questi cosi”, il mio immediato pensiero, ma da buona napoletana attendo e vedo cosa succede.

Arriva l’antipasto, composto da un panino farcito con formaggio, credo, e avogado. Devo essere sincera molto buono, ma poi arriva la ciotola con gli spaghettoni. Mi sembra di sentire la musica del film “lo squalo” in sottofondo. Osservo rapidamente bacchette, cucchiaio e ciotolona. Mi guardo intorno per copiare l’utilizzo di quegli strumenti ed inizio ad ispezionare il mio piatto. Sono alquanto intimorita ma non vedo pezzi di carne, solo pezzettoni di verdure giganti immerse nel brodo . Impugno con fare sicuro le mie bacchette e inizio a tirare su gli spaghettoni, mentre lo faccio sento una cosa raccapricciante, intendiamoci non che io sia schizzinosa ansi, ma sentire succhiare il brodo, facendo tutto quel rumore….mi ha un po’ infastidita…Credo che Brendan non può proprio mangiare non facendo quel tipo di rumore. Cerco di non pensarci e mi dedico al mio piatto. Non è difficile riesco a finire gli spaghettoni, il brodo non è male, lo raccolgo con il cucchiaio di ceramica facendo attenzione a berlo senza emettere suoni.

E’ stata la mia prima volta per il cibo Giapponese e per il Ramen. 

Non voglio precludermi nulla, New York è la città delle opportunità, delle occasioni, da quel giorno in poi ho capito che ci sarebbero state tante prime volte. 

 

 

 

 

 

Il mio viaggio continua…

To be continued

Don’t forget to smile 

 

Raf

 

 

 

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Audizioni – Teatro Aleph

Al Teatro dell’Aleph di Bellusco il 21 e 22 aprile audizioni per

attori e giovani attori

21 e 22 APRILE 2018 alle ore 10.00

c/o TEATRO DELL’ALEPH
via De Amicis 6, Bellusco (MB)
info: teatro.aleph@teatroaleph.it
www.teatroaleph.com

Visto per Voi – Incognito

Al Teatro della Cometa ” Incognito” di Nick Payne dal 4 al 22 Aprile.

 A Napoli si dice che il cervello ” è una sfoglia di cipolla”, che nasconde innumerevoli strati. Un organo molto complesso.

Complesso proprio come lo spettacolo in scena al Teatro della Cometa.

Scritto da Nick Payne e curato e tradotto dal regista Andrea Trovato, con il sostegno dell’attore Giulio Forges Davanzati della Compagnia Carmentalia.

In scena 4 attori, coinvolti in più ruoli, con al centro della storia proprio il cervello, oggetto di studio di Thomas Stoltz Harvey, che nel 1955 eseguì l’autopsia su Albert Einstein, morto a 76 anni per le conseguenze di un aneurisma dell’aorta addominale.

All’insaputa di familiari ed eredi, il patologo statunitense rubò il cervello del geniale fisico, premio Nobel nel 1921, sezionandolo in duecentoquaranta parti con l’ingenua speranza di scoprire la mente umana.

Henry Molaison è invece protagonista dell’altro caso, egli, essendo affetto da gravi disturbi mnestici, è stato oggetto di studio nel 1953 per curare le sue crisi epilettiche. Dopo la rimozione di una parte del cervello subì la perdita cronica della memoria a lungo termine; fu “condannato” dunque a vivere un eterno presente, rimanendo cosciente soltanto del suo amore straordinario per la moglie, che lo accompagnò fino alla sua morte avvenuta nel 2008. “Conosciuto in ambiti scientifici come il paziente HM, è stato l’essere umano più studiato dalla neuroscienza”.

La terza storia, invece, ambientata ai giorni nostri, è di pura fantasia e riguarda Martha, una neuropsicologa con una tormentata storia affettiva, che analizza le amnesie dei suoi pazienti. 

 

Il sipario si alza su di una scenografia scarna, buia, composta di 4 sedie e qualche pedana. Inizia il racconto.

I 4 attori iniziano a raccontare la prima storia in cui si vuol studiare il cervello di Einstein….filo conduttore dello spettacolo, che vedrà in scena circa 21 personaggi, in storie apparentemente scollegate, che andranno ad intersecarsi piano piano, avanti e indietro nel tempo, in uno spazio circoscritto.

Di tanto intanto sullo sfondo scuro viene proiettato un fascio di luce che ricorda proprio il cervello ed illumina la scena…

Lo spettacolo si evolve in un atto unico, e lo spettatore deve mantenere alta la concentrazione per trovare il filo della matassa che conduce all’epilogo.

Uno spettacolo in cui i sentimenti e la ragione sono rappresentati in maniera differente.

Nel finale si concentra tutto il pathos ed è la conclusione piu’ corretta per chi recepisce l’amore come cio’ che piu’ di tutto e tutti unisce gli uomini. 

Una buona prova per gli attori che passano abilmente da un carattere all’altro, con ritmi serrati. A prova della fatica, le lacrime di una delle attrice alla fine dello spettacolo, emozionanti e liberatorie.

“Incongnito”

al Teatro della Cometa dal 4 al 22 Aprile

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

 

 

 

 

Cincibo Awards 2018

Con grande successo nella cornice del The Church Palace di Roma, si sono tenuti questo weekend i Cinecibo Awards,

serata di gala ideata da Donato Ciociola per l’assegnazione di premi ad attori, registi e produttori che, con le loro pellicole e fiction, hanno valorizzato il legame tra cinema e cibo.
Nel suggestivo Hotel situato su via Aurelia,  a Roma.

Il presidente di Cinecibo Festival Michele Placido, su indicazione di una giuria di esperti dei settori cinematografico, della comunicazione e dell’alimentazione, ha conferito premi e riconoscimenti ad attori che hanno interpretato magistralmente scene nelle quali è protagonista il cibo e a registi e produttori che hanno saputo valorizzare l’arte culinaria.

La manifestazione è stata presentata egregiamente da amiche di vecchia data del festival: Laura e Silvia Squizzato.

I premiati per il 2018 sono stati:

Riccardo Milani come “Miglior regista e miglior film della stagione” per “Come un gatto in tangenziale”,

 Il regista Christian Marazziti come “Miglior opera prima” per “Sconnessi”,

Carolina Rey con il premio “Cinecibo Music Cinema Award”, per “Sconnessi”

Ricky Memphis come “Miglior Attore” in “Sconnessi”,

Massimo Boldi con il premio alla carriera,

Lucia Ocone con il “Cinecibo Comic Award”,

Laura Mirabella per Vision produzioni cinematografiche, con “Cinecibo Marketing Cinema Award”,

Manetti Bros come produttori dell’anno.

Nella serata, all’aspetto cinematografico si è unito quello gastronomico, con l’assegnazione del premio speciale alla Chef stellata Cristina Bowerman per la sua creatività in cucina.
La serata si è conclusa con la degustazione di piatti a base di prodotti vanto della tradizione culinaria campana: il Carciofo di Paestum IGP prodotto da Terra Orti, il Cipollotto Nocerino Dop prodotto da AOA, la ‘Zizzona di Battipaglia’ del Caseificio La Fattoria, i pani degli ‘Chef dei Grani’ Helga Liberto e Vito De Vita, i dolci di Apa.

Laura Squizzato, Raffaela Anastasio, Silvia Squizzato.

 

 

 

The Sun’s smile

Raffaela Anastasio

 

Visto per Voi – I Tonya

Al Cinema ” I Tonya” biopic diretto da Craig Gillespie

Tra gli anni ’80 e ’90, Tonya Harding è una delle migliori pattinatrici sul ghiaccio al mondo, cresciuta tra gli abusi psicologici di una madre aggressiva ed opprimente e poi sposata con un uomo altrettanto violento. Nonostante il suo talento, Tonya non riesce a vedere riconosciuti i propri meriti, il proprio talento, a causa della sua immagine. Resterà coinvolta nell’aggressione a Nancy Kerrigan, sua rivale e compagna di squadra nel team olimpico del 1994.

 

 La storia forte,  di una ragazza venuta dal nulla che riesce ad emergere e a diventare una campionessa ma deve sbattere la faccia contro l’ipocrisia dello star system che antepone l’immagine al vero talento.
Tonya non è un angelo che danza sul ghiaccio, a cui la maggior parte del pubblico amante del pattinaggio è abituato, non è un’atleta esemplare, ma una ragazza sboccata, fumatrice, sfacciata, ribelle. Tonya è la sfida vinta di Margot Robbie, pazzesca nelle vesti della sportiva. La sua potenza recitativa, la si coglie, soprattutto, quando Tonya di fronte allo specchio, si osserva in silenzio, prima dell’esibizione finale.
Poi un’interpretazione, quella della madre, affidata a Allison Janney, vincitrice del Golden Globe,  e dell’ Oscar, complessa, poiché complesso e ricco di sfaccettature il suo personaggio.

 

 

 La storia è narrata dalla prospettiva di Tonya e, come dice lei stessa, “ognuno ha la sua verità”.

Le interviste mettono in luce, non il colpevole dell’incidente, non è quello il vero scopo di questo biopic magistralmente diretto da  Craig Gillespie ma fornisce forse, il ritratto di un’America di quei tempi.

Un film da non perdere.

 

I Tonya  al cinema

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile