Letto per Voi – Il giorno prima della felicitá
“E dove sta quel popolo adesso?” Al posto suo, non si è spostato e non si è scordato. Il popolo fa la sua mossa, poi subito si scioglie, ritorna ad essere folla di persone, corrono ai fatti loro ma più spiritosi, perché le rivolte fanno bene all’umore di chi le fa.”
” Il giorno prima della felicità” è un libro scritto da Erri de Luca.
A Napoli i cortili dei palazzi sono luoghi di crocevia. Scorre la vita. Dalla voce di uno dei tanti bambini che affollano questi cortili, prende forma il racconto di un’infanzia nel dopoguerra: di quando, magro e senza passato, un bambino veniva accolto dai ragazzi più grandi a giocare a pallone solo perché se la palla finiva in zone pericolose era lui il primo a rincorrerla e a recuperarla. Così dava anche una prova di coraggio alla bambina del terzo piano, sotto il cui sguardo vitreo e muto si arrampicava, sua prima fonte di turbamento e silenziosa presenza che un giorno scomparve lasciandolo privo di un perché e condannandolo a condurre la sua vita in un’attesa inconsapevole.
“Poi mi prese la faccia fra le mani e spinse la bocca ritoccata a rosa contro la mia respirando profondo. Fu il più speciale dolore, una fitta agli occhi e uno squaglio di cioccolata in bocca.”
E poi c’è don Gaetano, il portiere del palazzo, alle cui cure il bambino viene affidato dalla madre adottiva e che tenta di spiegare al ragazzo com’è che a volte va la vita. Don Gaetano è depositario di molti “saperi”: innanzi tutto sa giocare a scopa contando di spariglio, ma il sapere più grande è contenuto nei suoi ricordi che giorno per giorno condivide e racconta, nella quiete della guardiola, a questo figlio di nessuno, orfano come lui, e come lui desideroso di sapere e di conoscere, come lui capace di ascoltare, di quando, durante la guerra, don Gaetano aveva accolto e nascosto alla morte un uomo ebreo dandogli asilo in un nascondiglio segreto o di quella mattina in cui Napoli insorse e per quattro giorni costruì barricate contro l’invasione dei tedeschi. E’ uno spaccato napoletano coraggioso, luminoso e privo di ombre che un pomeriggio d’autunno però si offusca. Anna, la bambina del terzo piano, è tornata, portandosi dietro un carico di follia e di promesse bagnate di sangue…
I temi forti della narrazione di Erri De Luca sono: Napoli, i vicoli, le voci, il mare, le rivolte di piazza, l’infanzia che si fa vita adulta… Un racconto appreso oralmente, origliando gli adulti dietro le porte socchiuse, divenendo in questo modo “frequentatore dei tempi in cui non c’ero”.
In questo poetico racconto ho ritrovato tutta la mia napoletanità odori, sapori ed espressioni di un passato universale, che in ogni caso accomuna tutti.
Un racconto denso di ricordi, di forza, di energia, della voglia di rivalsa, ricco di coraggio, quel coraggio che Don Gaetano ha dimostrato nascondendo un ebreo in casa, il coraggio di un popolo che rischio’ tutto nei quattro giorni di insurrezione.
Allora qual è il giorno prima della felicità? È quello che precede la fine della guerra o il giorno successivo? Quello che ci anticipa la venuta di un amore o il giorno seguente?
La felicità ci può sfuggire, per questo è necessario prendersene cura.
“La felicità: come mi permettevo di nominarla senza conoscerla? Suonava svergognata in bocca a me, come quando uno si vanta di conoscere una celebrità e la chiama col solo nome, dice Marcello, per indicare Mastroianni.”
Raffaela Anastasio
The Sun’s Smile
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