Letto per Voi – Seta

Seta è una storia d’amore.

Hervé Joncour abita a Lavilledieu con la moglie Hélène, per vivere compra e vende uova di baco da seta. Quando le epidemie attaccano e incominciano a distruggere prima gli allevamenti europei, poi quelli del vicino Oriente, Hervé Joncour si spingerà avventurosamente fino al Giappone, per procurarsi delle uova di contrabbando: a casa lo aspetta, come sempre, Hélène.

In quella terra ai confini del mondo, acquista le preziose uova di baco da Hara Kei, uomo potente del posto. Fin dal primo viaggio accanto a Hara Kei vede una misteriosa donna e se ne innamora. L’amore fra i due si esprime solo attraverso gli sguardi, tra loro non ci sono parole. Tornerà in Giappone per tre volte e durante le trattative con Hara Kei incontra sempre l’affascinante donna, ma alla quarta, mentre la guerra imperversa nel paese non troverà più la donna amata, Hara Kei non accetta più di scambiare i bachi con il suo oro e gli dice di non tornare mai più.

Tornato in Francia Hervé non dimentica mai quella donna e si ammala di malinconia, fino a quando un giorno riceve una lettera in giapponese. Hervé la fa tradurre e scopre che…..

 Un racconto breve ma inteso, con descrizioni di ogni particolare.

Ho viaggiato verso luoghi lontani, ho accarezzato la seta con le mie mani, ho visto gli sguardi intensi che i protagonisti si sono scambiati. Ho sofferto con Helene, ho provato il suo immenso amore ed il suo dolore.

La lettera poi, contiene parole intense, amore e dedizione pura. “Seta”, è un libro delicato, ricco di sfumature, è stato la mia seconda lettura di Baricco dopo “Novecento”, chi non si è già cimentato nella lettura di questa storia, deve assolutamente farlo.

Consiglio di leggerlo tutto di un fiato.

Buona lettura

Raffaela

Don’t Forget to Smile

 

Visto per Voi – Jesus Christ SuperStar

Intramontabile, inarrestabile, coinvolgente.

Jesus Christ Superstar di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, torna a Roma, al Teatro Sistina, dal 12 al 23 Aprile con il fantastico Ted Neeley, l’adattamento e la regia sono di Massimo Romeo Piparo.

Il Musical per il quale il tempo non passa, è l’opera rock più travolgente in assoluto, rinnova ad ogni rappresentazione la propria meritatissima fama, coinvolgendo ed entusiasmando il pubblico di ogni età.

Lo spettacolo si ispira alle vicende dell’ultima settimana della vita di Gesù (ingresso a Gerusalemme, il tradimento di Giuda, il processo, la condanna a morte e la crocifissione) dalla prospettiva di Giuda e dando risalto al conflitto umano tra lui e Gesù.

Nei panni di Gesù sempre il mitico e inarrestabile Ted Neeley, che già nello storico film di Norman Jewison del 1973 diede un’ impronta indelebile al suo personaggio: Ted ha sempre un forte carisma, e la sua voce è sempre potente e suadente. L’attore nella scena di Gesù al Getsemani, incanta totalmente il pubblico con il suo assolo da brividi.

Con lui un cast eccellente composto da professionisti di enorme talento, infatti riescono a trasmettere con ogni gesto, con ogni nota una carica di energia entusiasmante.

Feysal Bonciani è un tormentato Giuda, Paride Acacia e Francesco Mastroianni sono Hannas e Caifa, Simona Di Stefano è Maddalena che trasmette perfettamente l’emotività del personaggio. Un cast pazzesco che dona tutto quello che può senza risparmiarsi mai.

Contribuisce al successo di questa nuova edizione un’imponente e spettacolare l’allestimento, a partire dalla strepitosa orchestra che è parte integrante della scena, diretta dal Maestro Emanuele Friello, le bellissime scenografie di Giancarlo Muselli elaborate da Teresa Caruso, colonne, scale, impalcature, pedane a scomparsa, vengono sfruttate al massimo per dare l’idea del movimento e dello spazio.

Jesus Christ Superstar è uno spettacolo unico. E’ impressionante come dopo tanto tempo, tante repliche, dopo 21 anni, arrivi ancora sempre così diretto, forte ed intenso. Ammirare Ted Neeley ancora sul palco a 73 anni è un privilegio. Meritati alla fine dello spettacolo 10 minuti di appalusi con “standing ovation”.

Uno spettacolo che non va perso assolutamente, ogni volta è sempre un’emozione unica e diversa.

Jesus Christ SuperStar

Al teatro Sistina

Dal 12 al 23 aprile

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

 

 

NELLA TASCA DEI MIEI JEANS

Forme. Nate da una nuvola di fumo bianco.

Sono tratti irregolari ma chiarissimi. È una sera di Roma che diventerà notte e la mia sigaretta non vuole saperne di spegnersi. Faccio un tiro mentre Trastevere si fa bella con i suoi mille colori.

Nic è lì, lui c’è sempre. Parliamo di viaggi, vacanze, pensieri sparsi che soltanto gli amici di una vita possono intrecciare. Sono seduto sul mio motorino parcheggiato a due passi da piazza Trilussa, al “Freni e Frizioni” il mojito è un “must”, la mano destra lo porta verso la mia bocca, mentre la sinistra tiene, fedele, la sua marlboro light morbida.

Dietro quelle forme irregolari e bianche c’è lei, con la sua camicetta azzurra. Sorride e si appoggia a Nic come se fosse anche lei dei nostri, tre di due. Sorride. È divertita, curiosa, serena, non finge. Ho sempre pensato che l’unico modo per starle vicino fosse starle a distanza, so quanto possono essere importanti i centimetri.

La chiacchiera scorre veloce assieme alle sigarette, quelle mie e di Nic, lei non fuma. C’è un attimo nella vita di ognuno di noi in cui capisci che qualcosa o qualcuno non è semplicemente lì. Non ricordo nemmeno di cosa stessimo parlando in quel momento, la sue mani appoggiate sulla spalla del mio amico si dividono.

Una, la destra, azzera tutti quei centimetri, scivola lenta dietro la mia schiena senza toccarmi, cerca spazio nella tasca posteriore del mio jeans ed entra con tutto il suo calore. La sua mano nel mio jeans, per qualche minuto, o per sempre. Sorrido, lei non batte ciglio, lo fa come se fosse il gesto più naturale del mondo, conquista territori.

Per un attimo mi fermo a pensare a quegli inutili centimetri e accendo un’altra sigaretta. Fumo, forme, stavolta tutte familiari. Sorrido ancora.

Nic,  superata la mezzanotte, ha l’occhio destro semichiuso e sbadiglia come nessuno, quanto mi fa ridere quell’omone grosso.  Salutiamo. Via, verso via Monte Fumaiolo 44, il mio rifugio. Lei mi segue sul suo motorino, si mette in scia come sa fare lei. Parcheggiamo, in una sera di fine luglio, che ormai  sta diventando notte e saliamo al secondo piano. Entro e nemmeno mi giro a guardarla, ho bisogno di stare scalzo. Tolgo le mie “stadsmith” e vado e rinfrescarmi i piedi, ho bisogno del mio pavimento freddo. Lei è incuriosita dalla mia stanza, vede i miei quadri di Klimt, credo sia un po’ imbarazzata, lo capisco.

“Bevi un limoncello?”.

sorridendo corro a prendere la bottiglia ghiacciata. Parliamo. Beviamo. E appena posso, appena lei si distrae, provo a rubare il suo sguardo. Siamo seduti vicini ma a distanza. Sigaretta. E’ una notte diversa, è una notte di fine luglio. Usciamo, rientriamo, ascoltiamo musica, restiamo distanti, impossibile non farlo. Parliamo e mi immagino lei che sorride mentre si toglie il suo foulard. La tasca del mio jeans fa invidia alla mia polo a strisce blu e rosse, rigorosamente verticali, “sticazzi” che le righe “allargano”. Non ce la faccio.

“Ho bisogno di un tuo abbraccio, adesso”.

Sono le quattro del mattino, ma come fai ad abbracciare in una notte d’estate quel viso così bello? Semplice,  si fa. Lei lo fa. E restiamo così per qualche minuto. Fa caldo. Il tempo si ferma lì, è un attimo scolpito nella mia mente. Non ho più voglia di fumare. Sono le sei del mattino…

“Devo andare”, la notte è finita. Si fida di me…

L’accompagno alla porta e torno dritto verso la stanza di una notte diversa, accendo un’altra sigaretta .

Diversa, unica, irripetibile. Anche lei. Sono felice. Passano venti minuti, il mio telefono si illumina: “Sono a casa”. Lei non lo sa ancora, i fatti spesso dicono il contrario, ma da quella notte non è più andata via. Da casa mia.

Raf

Don’t forget to smile

La Sommelier consiglia… Gragnano

Siete pronti per iniziare questo lungo weekend di Pasqua?

Sicuramente si,

e allora per festeggiare la pasquetta,
Vi propongo un vino campestre della Penisola Sorrentina.

Insuperabile, unico,
il vino dei napoletani che  TOTÒ menzionava nella commedia “Miseria e nobiltà”:
Il GRAGNANO.
Colore rosso rubino, profumo vinoso, frizzante o addirittura spumoso, piacevolmente fruttato con
note di viola e fiori di campo.
Ottenuto da uve di Piedirosso, Aglianico e Sciascinoso, si può abbinare alle
frittatine di pasta, alle grigliate, alla pizza,  alle focacce,
anche alle patatine fritte, meglio se “Crisps4all” adatte alla frittura.

 

http://www.crisps4all.it/

 

 

Il Gragnano bisogna berlo freddo freddo.
Quindi portate con Voi la borsa frigo.

Non mi resta che augurarVi

Buona Pasquetta.

Cheers!

Antonella

Vinitaly 2017

Il 12 aprile, a Verona, si è conclusa la Cinquantunesima edizione del ” Vinitaly”, la più grande kermesse internazionale dedicata al settore vinicolo.

Oltre centomila metri quadrati di area espositiva hanno accolto 4.300 stand e 130mila visitatori, 50mila dei quali arrivati dall’estero.

Tantissimi eventi, degustazioni, conferenze, forum, seminari, hanno caratterizzato questa edizione.

La produzione vinicola è il fiore all’occhiello per il nostro paese, che si conferma, con circa 50 milioni di ettolitri prodotti nel 2016, per il secondo anno consecutivo, il primo produttore mondiale. Nonostante il perdurare della crisi e il calo dei consumi interni, l’anno scorso  l’Italia è stato il secondo paese esportatore di vino (dietro ai cugini francesi) sia a volume con 20,6 milioni di ettolitri (+2,9%), sia in valore con 5,62 miliardi di euro (+4,3%).

Le date della kermesse per il prossimo anno sono state già fissate, dal 15 al 18 Aprile 2018.

Allora non ci resta che attendere il prossimo anno per conoscere ulteriori  frizzanti novità.

http://www.vinitaly.com/

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

 

Immagini Vinitaly 2016

Michelangelo Pugliese Capo Area Sud #Gruppo Italiano Vini

Sommelier  #Antonella Coppola

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Letto per Voi – Prima di cadere di Noah Hawley.

(…)

– È l’età. Niente di nuovo. Pure io ci sono passato. Dogmi.
Lei annuisce, le riappare negli occhi un raggio di speranza.
– Però crescendo sei cambiato.
– Crescendo? No. Ho fatto terra bruciata, mi sono ubriacato fino allo stordimento, ho fatto incazzare tutti quelli che conoscevo.

Mi aveva incuriosito il tema: un disastro aereo e due persone che riescono  sopravvivere allo schianto.
Aereo di lusso, persone importanti, star system e quanto altro e un povero pittore che ha rimediato un passaggio per tornare a New York su un jet come quello e con quelle persone.
Inizia con lui che ovviamente arriva in ritardo e partono.
Dopo diciassette minuti di volo, l’aereo precipita in mare.
Si ritrova a galleggiare in mezzo ai rottami, le fiamme DI NOTTE da solo, inizia a chiamare ma non risponde nessuno. Alla fine trova uno dei bambini di quattro anni, miracolosamente salvo anche lui e con una spalla lussata, riesce a trarre in salvo fino a riva dopo una notte in acqua a una decina di miglia dalla costa.
Apparirebbe un noir banale se l’autore non avesse sapientemente inframezzato episodi attuali a spezzoni della vita di ogni singolo componente di quel eterogeneo gruppo di persone sino ad arrivare all’esito finale.
Un libro, piacevole, non incredibile ma a chi piace il noir, in questo weekend di Pasqua, apprezzerà sicuramente.

Buona lettura

Cesare

Visto per Voi – Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse

Omar Sy, che abbiamo apprezzato in “Quasi Amici”, ci stravolge l’anima in “Famiglia all’improvviso – istruzioni non incluse”.

La trama ci racconta di Samuel (Omar Sy) vive la sua vita nel Sud della Francia senza responsabilità e senza legami importanti fino a quando una delle sue vecchie fiamme gli lascia tra le braccia una bambina di pochi mesi, Gloria: sua figlia! Inizialmente incapace di prendersene cura, Samuel impara giorno dopo giorno ad essere un buon padre. Otto anni dopo, quando Samuel e la piccola Gloria sono ormai inseparabili e felici, una sorpresa inaspettata cambierà le loro vite.

Un film con tutti gli ingredienti utili a far rimanere lo spettatore con gli occhi incollati allo schermo.

Si passa dai fragorosi sorrisi, alle lacrime per l’ intensità delle emozioni che arrivano come frecce nello stomaco di chi è seduto in sala. Il film ci racconta la storia di un padre ancora bambino che vive per il sorriso di sua figlia.

Il finale strappa il cuore dal petto e lascia il pubblico in lacrime, ma allo stesso tempo con un messaggio intenso e ricco di speranza da portare a casa.

Il film è il remake francese della commedia messicana Instructions Not Included del 2013 diretta e interpretata da Eugenio Derbez.

Il cast è completato da Clémence Poésy, Antoine Bertrand, Ashley Walters, Gloria Colston, Clémentine Célarié, Anna Cottis, Raphael von Blumenthal, Ben Homewood e Alice David.

 

Dal 20 aprile al Cinema

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

Visto per Voi – Mamma…zzoo e ritorno

Al teatro sette è in scena Federica Cifola con “Mamma…zooo e ritorno”.
Dopo aver atteso oltre venti minuti dall’orario di inizio, (ma si sa in Italia abbiamo i nostri tempi lenti) e aver notato con piacere, che nonostante la partita di Champions League , il teatro fosse strapieno, il sipario si apre e il tempo atteso passa in secondo piano.
La Cifola coinvolge immediatamente tutto il pubblico ed inizia il suo excursus di madre.
Lo scorso anno in ” Mamma…zzo” aveva raccontato di quanto fosse bello essere mamma a 40 anni, ammettendo però di subire il peso dell’età.
In ” Mamma..zzoo e ritorno” ci racconta quanto è difficile crescere i propri figli. Dal peso della pancia al peso delle responsabilità.
“Una volta che li hai fatti te li devi tenere mica puoi lasciarli fuori ad un convento come si faceva una volta, anche perché non ci sono più i bei vecchi conventi”
Una madre a 40 anni è più sensibile, piange per qualsiasi cosa, preoccupata, ossessiva nel controllare anche gli ingredienti sui prodotti al supermercato, per scovare il nemico numero uno per la salute di suo figlio.. ” L’olio di palma”.
Inevitabilmente ci si ritrova con madre e figlio, due  generazioni a confronto.
Passato e futuro.
Videoregistratore ed Ipad.
Cabina telefonica e smartphone.
Cifola racconta con magistrale ironia, le mamme che elogiano il proprio bambino come se facesse cose al di fuori del normale.
” vi comunico che tutti i bambini a 3 anni cantano e ballano, non sono dei geni”.
Lo spettacolo scorre fluido. Tra applausi e risate del pubblico ( soprattutto mamme che annuiscono alla narrazione di alcuni aneddoti).
La Cifola è supportata da filmati di ” Pubblicità Progresso” in cui la mamma di Giacomo, la mamma di Cecilia, la mamma di Lorenzo, in un gruppo di sostegno cercano di superare la loro ossessione, per la chat delle mamme, la chat per il regalo alle maestre, la preoccupazione di sapere cosa il bambino abbia mangiato a mensa…
In questo spettacolo si ride tanto perché si mettono a fuoco, in modo benevolo, le piccole fobie, e le manicali assurdità di un genitore.
La Cifola nel finale, chiede di temporeggiare per non rientrare a casa dove l’attendono le figlie con mille domande, e quindi ci delizia con qualche considerazione sul ruolo del papà, goffo e spassoso.
Insomma un testo ed una performance assolutamente godibili per 1 ora e mezza, di puro e sano divertimento.
Federica Cifola fino al 13 Aprile al Teatro sette.
The Sun’s Smile
Raffaela Anastasio

CINECITTA’ WORLD: LA NUOVA STAGIONE – UN MONDO DI DIVERTIMENTO

Il giorno 8 Aprile si è tenuta l’inaugurazione della nuova stagione di Cinecittà World, parco tematico della capitale.The Sun’s Smile invitata dall’amministratore delegato Stefano Cigarini, è andata a curiosare per Voi.

“I miei occhi sono pieni del maestoso ingresso protetto dalle fauci del Grande Maloch, attraversato il quale si entra nel fantastico mondo del cinema. Si attraversa Cinecittà Street, strada newyorchese degli anni 20, set del meraviglioso Gangs of New York.

Sono circondata dal profumo di Oscar in ogni dove, e poi chioschi, stores, dove potersi rinfrescare o acquistare dei gadgets da portare via in ricordo della giornata.

Lungo la strada è possibile catapultarsi nel fantastico mondo della realtà virtuale, diventando protagonisti di “La guerra dei mondi” . L’AD mi spiega che ho una grossa responsabilità, salvare l’umanità da un attacco alieno. Indossata la maschera e impugnati i joystick, mi lancio alla difesa della terra. Purtroppo non riesco a sconfiggere l’alieno, ma porto a casa 1590 punti , niente male per una principiante che ne dite?

Il mio giro al parco continua seguendo una scia di persone che si dirige verso un autobus diretto sul set del pluripremiato Ben Hur. Le hostess all’interno dell’autobus mi accolgono con un sorriso e mi consegnano una casacca color porpora da indossare. Mi sento una vera ” antica romana”. Sono arrivata nella nuova area del parco, in cui mi fanno salire su una originale biga, con due cavalli bianchi che hanno attraversato l’arena al galoppo. Un’esperienza unica al mondo, per la prima volta sono stata anche protagonista di un film cult, eh già, la mia corsa è stata ripresa da telecamere e montata proprio come in un vero film. Che spettacolo!

Il giro continua c’è ancora tanto da vedere.

Aktium attira la mia attenzione, decido di imbarcarmi. L’attrazione aquatica, che mi toglie il fiato.Ci sono due grandi discese che si affrontano a 70 km/h, credo di non aver mai riso cosi’ tanto. Pazzesco.

Sono carica per tentare Altair, una montagna russa unica in Italia con 10 spirali concatenate per creare la sensazione di “viaggio interastrale”. Il treno viene tirato sulla rampa fino a 33 metri di altezza per poi essere rilasciato e iniziare la vertiginosa discesa, raggiungendo la massima velocità di circa 90 chilometri all’ora. Emozioni elevate all’ ennesima potenza.

Wow!

Sono incontenibile…

Entro nell’area del Far west. Vecchie carovane, saloon e Labirinto. Nuovo angolo del parco, dedicato alla realtà virtuale. Indossato il visore, afferrate le armi, cerco di sconfiggere gli attacchi degli scheletri. Sono inquietanti, e vicini… Non sono riuscita a sconfiggere il mostro, veramente spaventoso. Ma mi vendicherò presto…

Dopo la sconfitta devo sollevare il mio morale, e cosa c’è di meglio se non entrare  all’ “Inferno”?. Mi accolgono all’ingresso queste parole:”Lasciate ogni speranza voi che entrate”, bene come accoglienza non è male. Sono intimorita ma curiosa.

Una montagna russa al buio con un’impressionante scenografia e suggestive proiezioni che mi immergono nei gironi dell’Inferno. Devo confessare che ho tenuto gli occhi chiusi per gran parte del giro, però ho riso come mai, avvinghiata al mio amico Fabrizio Pacifici, al quale credo di aver stritolato un braccio.

Ho bisogno di una pausa, Gangs of Musical, fa al caso mio.

Un gruppo di attori e ballerini si scatena in un middley  di brani, tutti dal vivo, tratti dai Film Musicali più famosi della storia: Flashdance, Footlose, Grease, Cabaret, A Chorus Line, Chicago, Dirty Dancing, Mamma Mia, Moulin Rouge, Aggiungi un posto a tavola.

Il pubblico applaude ed è coinvolto dalla bravura dei giovani ragazzi.

In un baleno sono quasi le 18.00, il parco è quasi vuoto, siamo in pochi ancora a girovagare, è ora di andare. E’ Il momento di tornare al mondo reale.

A malincuore saluto l’AD Cigarini, ringraziandolo per lo strepitoso lavoro che sta facendo insieme al suo staff gentile e cortese.  La passione per il proprio lavoro è stata messa in ogni attrazione, in ogni gesto, in ogni sorriso degli assistenti ai giochi.

Un parco adatto a tutte le età, tutti possiamo ancora divertirci.

Memorabile sabato alternativo.”

Grazie AD tornerò presto, magari supportata dai miei nipotini, devo sconfiggere gli alieni per salvare il mondo…

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

 

Cinecittà World With: Cristina Verre, Fabrizio Pacifici.

 

 

 

 

 

 

NELLA TASCA DEI SUOI JEANS

Nell’aria danza, come guidata da una musica a me sconosciuta, ogni istante una forma diversa dall’istante prima, si trasforma. Proprio come nella vita, come negli amori, nelle amicizie, osservi, attendi che cambi qualcosa, che si trasformi. Resto a fissarla, inebetita da quella nuvola di fumo, non riesco a distogliere lo sguardo. Si dissolve…

Una impercettibile fiamma brucia un angolino di carta in maniera difforme… sei alla tua terza sigaretta, in questa sera di fine luglio.

Roma pullula di gente, che vaga senza meta nelle strade. Noi siamo parte di quella gente e siamo intenti a chiacchierare dei massimi sistemi.

Nico ti prende in giro per la tua polo a righe dice che ” allarga”, in effetti sembra lo schermo di un vecchio televisore senza antenna. Quel tintinnio del ghiaccio nel tuo bicchiere mi distrae. Hai questa smania di raccontare, e sembra che le parole debbano uscire dalla tua mano, che però in questo momento regge un bicchiere di spritz, che continui ad agitare per dare forza al tuo discorso.

Una bella atmosfera intorno, una bella energia. L’estate ha i suoi vantaggi. Continuiamo a chiacchierare, il tempo si è fermato, i nostri sorrisi riempiono lo spazio, i nostri occhi di tanto in tanto si cercano, con discrezione.

Continuiamo a dare forma alle parole, poi mi soffermo su di te…giovane uomo, sui tuoi occhi, sul tuo sorriso, sei al tuo ultimo tiro di sigaretta.

“Principessa, tu che dici”…

“Nulla da dichiarare Vostro onore” , silenzio e poi esplodiamo in una risata intensa…e la mia mano nella tasca posteriore dei tuoi Levi’s 501.Resto lì per qualche minuto, intanto colgo un tuo sguardo furtivo sulla mia mano, come se fossi sorpreso…ma resto lì. Credo di aver bisogno di un contatto, di fidarmi finalmente, quella mano ti sta chiedendo supporto, ti sento vicino, ti sono vicina. Io continuo a chiacchierare e tu sei li , forse imbarazzato, non capisco. Per me è tutto così naturalmente ovvio…

Per qualche minuto ti sento sospeso. Ritraggo la mano.

“Che si fa? Prendiamo un altro drink o facciamo un giro?”

“Bhe direi facciamo un giro, abbiamo consumato la ringhiera”.

Due matti, pieni di vita, prendiamo i nostri motorini, iniziamo a girovagare come molti senza meta.

Roma è così bella la notte. Noi lo siamo ancor di più.

Non siamo vittime del tempo, possiamo sentirlo e gestirlo come vogliamo e allora :

“Principessa che dici vogliamo bere un limoncello da me?

” Ok , fammi strada”.

Senza esitare seguo la tua scia, in ogni curva, il vento sul viso mi regala un soffio di vita in più e sorrido, scorgendo che mi stai osservando dallo specchietto retrovisore, attendendo che il semaforo diventi verde.

Adoro Roma la notte.

Siamo a casa. Sembra quella di uno studente, anche se da tempo non lo sei più. Uno stendino nel corridoio, ingombra il passaggio.

“Non badare al disordine, il mio coinquilino è fuori e ha lasciato tutto in giro”.

Ti sorrido, ma che mi frega del disordine, penso immediatamente.

Ti seguo nella tua cameretta da uomo single. Libri, stereo letto singolo e cianfrusaglie su un mobile a destra.

“Questo è”!

Ti sorrido poso la mia borsa a terra in un angolo. Sono contenta di essere qui e di scoprire qualcosa di te.

“Mi lavo i piedi e torno, non sopporto più le scarpe”.

“Anche io ho questa abitudine, tranquillo ti aspetto in balcone.”

Totalmente a mio agio ti aspetto. Il silenzio della notte è nostro complice. Resto a fissare le stelle, in questa zona di Roma è più semplice vederle. E’ tutto così’ meravigliosamente semplice.

Rientri in camera con due bicchierini pieni di limoncello ghiacciato, a piedi nudi, brindiamo e tu accendi una sigaretta. Ho perso il conto ormai.

I nostri respiri nel silenzio fanno rumore.

Il limoncello ghiacciato entra in circolo e rinfresca.

” Questo è, se qualcuno dovesse togliermi questo…potrei morire”.

“Cosa?”

“Questo, lo senti, questo silenzio, queste stelle, questa serata pazzesca, questa pace, questo limoncello, questa sigaretta”, e intanto una nuvola di fumo avvolge il tuo sguardo.

“Si lo capisco, a volte basta veramente poco”.

Non abbiamo bisogno di parlare, ci piace così, per noi parlano i nostri occhi questo silenzio ancor di più. Non abbiamo bisogno di nulla, ci godiamo questa pace, e scorgo il tuo viso sereno, rilassato.

L’aria inizia a farsi frizzantina, mi regala quei brividi che mi fanno sentire viva. Che strana sensazione, dopo tanto tempo il mio animo è in pace. Sono serena, la mente sgombra.

Rientriamo in stanza, è tempo che io vada, ma mi chiedi di abbracciarti.

Il panico mi assale, perché? Perché deve rovinare tutto in questo modo, perchè appena inizio a fidarmi qualcosa viene rovinato.La pace viene interrotta da una tempesta. per la prima volta quella sera sono imbarazzata e non più a mio agio.

Ti sei accorto dei miei pensieri, purtroppo gioco a carte scoperte:

Hey che succede, ho solo bisogno di un abbraccio, mica altro, cazzo principessa fidati”.

Allora mi sento una stupida ragazzina, il sorriso esploso dopo quelle parole nuovamente mi tranquillizza.

Tutto così meravigliosamente strano.

Un vortice di emozioni, sensazioni incomprensibili e pazzesche. Sento il tuo cuore battere forte. I nostri respiri viaggiano all’unisono. Pochi attimi per sentire il tuo calore. Forse anche io ho bisogno di questo abbraccio, ho bisogno di sentirmi parte di qualcosa, di qualcuno, in questo momento particolare della mia vita. Poi presa come da un raptus decido che è ora di andare.

“Dai fumiamoci un’altra sigaretta e poi vai”.

“Accendo io”.

Porto la sigaretta alla bocca, e do fuoco. Non dedita al fumo, al primo tiro un feroce colpo ti tosse mi blocca il respiro, inizio a ridere come una matta in libertà. La mia risata salta da un palazzo ad un altro come una eco impazzita. Scorgo i tuoi occhi ridere con me.

Il secondo, il terzo tiro, poi condivido con te quel gesto. Una nuova nuvola di fumo, questa volta è complice, questa volta è diversa… dietro di lei…l’alba di un nuovo giorno…

 

Raf

Don’t forget to smile