Visto per Voi – La tenerezza

Il regista Gianni Amelio, ritorna al Cinema con “La tenerezza”, in sala dal 24 Aprile.

Lorenzo ( Renato Carpentieri) è un anziano avvocato appena sopravvissuto ad un infarto. Vive da solo a Napoli in una bella casa del centro, da quando la moglie è morta e i due figli adulti, Elena e Saverio, si sono allontanati, o sono stati allontanati. Al suo rientro dall’ospedale, Lorenzo trova sulle scale davanti alla propria porta Michela ( Micaela Ramazzotti), una giovane donna solare e sorridente di Ostia, che si è chiusa fuori casa, a cui l’avvocato dà il modo di rientrare dal cortile sul retro che i due appartamenti condividono. Quella condivisione degli spazi è destinata a non finire: Michela e la sua famiglia – il marito Fabio (Elio Germano) ingegnere del Nord Italia, e i figli Bianca e Davide – entreranno nella vita dell’avvocato travolgendolo.Un evento inaspettato però, rivoluzionerà quell’ armonia, e se ne ritroverà un’altra persa da tempo.

Il Film di Gianni Amelio è tratto dal romanzo di Lorenzo Marone ” La tentazione di essere felici”.

La storia dei suoi personaggi viene raccontata un po’ alla volta, con discrezione.

Il Film arriva allo stomaco con tutto il suo dolore, dolore che viene raccontato con i silenzi, con gli sguardi intensi, con lo stato d’animo di un padre, di un nonno, pieno di rimorsi. Il racconto va avanti, e nel mezzo ci sono scoperte, sentimenti contrastanti, vecchie storie mai cancellate dal tempo, incomprensioni familiari, allontanamenti e piccoli teneri gesti che vanno al di là del legame di sangue.

La tenerezza può esistere anche in un unico solo gesto.

“La felicità non è una meta da raggiungere, ma è una casa a cui tornare”.

La tenerezza di Gianni Amelio

dal 24 Aprile al cinema

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

 

Visto per Voi – Spaccanapoli Times

Un convincente Ruggero Cappuccio è in scena al teatro Eliseo dal 18 Aprile al 7 Maggio con Spaccanapoli Times.

 

Al centro della storia, Giuseppe Acquaviva (Ruggero Cappuccio, anche regista della pièce) scrittore che vive fra i binari 8/9 della stazione centrale di Napoli, pubblica opere in assoluto anonimato, comunicando i suoi pensieri ad uno sconosciuto al telefono, per un motivo oscuro.

Giuseppe convoca nell’appartamento d’infanzia i suoi tre fratelli, Romualdo Acquaviva (Giovanni Esposito), pittore che distrugge i suoi quadri e percepisce le persone soltanto donando loro un colore, Gabriella Acquaviva (Gea Martire) fantastica visionaria che sogna l’amore, Gennara Acquaviva (Marina Sorrenti) parla con i defunti.

La scena si apre e si svolge nella vecchia casa di famiglia, abbandonata da tempo, all’interno del quale spiccano le pareti composte da migliaia di bottiglie di acqua ormai vuote.  L’arrivo dei quattro fratelli è scandito dalla musica proveniente da un vecchio grammofono. I quattro fratelli innescano un excursus di ricordi, riti d’infanzia e paragoni con l’epoca moderna in cui si sentono persi, excursus che è motivo di momenti follemente comici.

Il motivo della convocazione da parte di Giuseppe ai fratelli, rimane oscuro per gran parte della messa in  scena, durante il quale lo stesso comunica che sono tutti in pericolo:

” Siamo in guerra, siamo sempre al fronte”.

Una guerra invisibile e mortale incombe sul pianeta, fatta di modernità, tecnologia, telefonini, computer, parabole, telecomandi, antifurti, codici segreti.

“Mio nonno era più moderno, usciva portandosi dietro solo le chiavi di casa ora invece…”

La messa in scena continua con l’attesa febbrile di una visita che svelerà la convocazione degli Acquaviva nella casa natia.

In scena, il tempo che passa, ha un’importanza particolare… la battuta ricorrente è: “Che ore sono?”

Uno spettacolo che scorre fluido, ricco di momenti comici ed esilaranti.  Quattro fratelli inadatti a vivere in questa epoca, dove tutto corre e travolge e considerati pazzi perché non vogliono vivere come gli altri.

I costumi di Carlo Poggioli richiamano l’attenzione del pubblico, vivaci, colorati, evidenziano ancor di più le peculiarità caratteriali dei personaggi in scena.

Un cast composto da meravigliosi attori. Spicca l’innata comicità di Giovanni Esposito, che nella seconda parte dello spettacolo conquista il pubblico prendendo pienamente possesso della scena, regalando momenti di ilarità impagabili.

 

” Mostratemi un uomo sano di mente e lo curerò per Voi”.

Carl Gustav Jung, una delle tante citazioni inserite da Ruggero Cappuccio e che lascia il segno e spunto di riflessione.

 

Spaccanapoli Times

al teatro Eliseo dal 18 Aprile al 7 Maggio

 

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

 

 

Giovanni Esposito

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INTERVISTANDO – IRON MAN

Ho sempre associato l’eroe della Marvel “Iron Man”a Robert Downey junior, l’attore che ne interpreta il ruolo nel famoso film. Ma a volte senza esserne a conoscenza, scopri che in fondo c’è un “Iron Man” in ognuno di noi.Non è solo un personaggio dei fumetti, è anche una persona comune, magari presente nella tua vita. Molte volte la vita di persone comuni non è raccontata perché priva di aneddoti interessanti…

Considerazione al quanto sbagliata.

Mi sono divertita ad interpretare il ruolo di una giornalista, con una persona a me cara e grazie a qualche domanda mi si è aperto un mondo sconosciuto. La vita di una persona apparentemente comune diventa quella di un “comune” supereroe.

Questa è la storia del mio Iron Man.

Nato il 9 gennaio del 1936, primo di 9 figli.

Nel 1936 la seconda guerra mondiale è alle porte, un soffio di vita si intrufola nelle fessure della porta di casa Coppola, dove si sente il gemito di una nuova creatura, Raffaella Esposito dà alla luce Luigi,  suo primogenito.

“La guerra era ovunque, avevo solo 3 anni, molti non mangiavano che pane e cipolla o baccelli dei piselli. Mio padre, Giuseppe Coppola, aveva un laboratorio di sartoria in centro, aveva studiato a Parigi, ed era benvoluto dagli “stranieri”, lo chiamavano il sarto parigino, per cui non siamo mai rimasti senza cibo. Loro gli chiedevano dei piccoli lavori sartoriali e noi mangiavamo. Ma un giorno qualcosa è andato storto. Giunse alle orecchie dei tedeschi che mio padre fosse Ebreo, non so perché, o chi avesse messo in giro questa voce. Una mattina 3/4 rappresentanti dell’esercito tedesco portarono via papà dalla sartoria. Io ero solo un ragazzino e rimasi fermo immobile nel retro bottega, impotente e terrorizzato. Avrei voluto urlare “Ferma lasciate mio padre non ha fatto nulla”, ma ero solo un ragazzino impaurito. La nonna , scusa , mia madre non si perse d’animo e grazie ai suoi contatti riuscì a smuovere le acque. Un sergente delle SS, cliente della nostra sartoria, si fece garante per mio padre, giurando che non fosse ebreo, che venne così rilasciato. Furono dei giorni tremendi, sono passati tanti anni ma quelle immagini e quelle emozioni sembrano di oggi”.

 

Luigi, ha frequentato le scuole primarie fino alla seconda media. Come molti ragazzi della sua età, però non amava studiare, per cui con i soldi della retta che suo padre gli consegnava per pagare l’istituto delle suore, andava a Napoli a fare baldoria con i suoi coetanei.

“ Non avevo proprio voglia di studiare, appena il sorriso del sole mi sfiorava il viso, organizzavo una gita lampo a Napoli, dove mi divertivo con i miei amici. A sedici anni  però sono dovuto capitolare. Mio padre non accettava il mio comportamento, e  lasciata la scuola, ho iniziato a lavorare nel suo laboratorio , rubando qui e lì i segreti del mestiere. Un giorno normale diventò un giorno speciale, quando mio padre per premiarmi della costanza sul lavoro che gli avevo dimostrato, mi comprò una bicicletta da corsa, una “Legnano” (a quei tempi pochi potevano permettersela). Quella bici mi ha fatto sognare, regalandomi tante soddisfazioni. Dopo duri allenamenti, sono stato campione di 1 Km in pista, gareggiando nel velodromo ad Arenella (cittadina di Napoli).”

Luigi cresce sano, ma in fretta, sono lontane le gite a Napoli, cresce la famiglia, crescono le sue responsabilità di primogenito. Come la maggior parte dei napoletani, nel suo sangue scorre la musica, dove si rifugia nel suo tempo libero. Si dedica allo studio della batteria, con passione, con tenacia, e dedizione. Riesce a creare un gruppo, una piccola Band, con la quale si esibisce in alcuni locali con le cover di Renato Carosone. Grazie a queste esibizioni, viene notato da Peppino di Capri, il quale rapito dalla passione di quest’uomo per la musica, gli propone di suonare con lui in tournè.

Ma ben presto le passioni passano in secondo piano, se la tua famiglia ti chiede supporto.

“La famiglia cresceva, e non potevo soltanto pensare a cosa piacesse a me, per cui ho dovuto iniziare a lavorare seriamente per sostenere mio padre e tutte le spese che bisognava affrontare in casa. Ho trovato un lavoro che mi calzava a pennello. Il rappresentante di abbigliamento. Ho sempre amato il contatto con la gente, poter comunicare, confrontarmi. Ho viaggiato tanto e incontrato molte persone, da ognuna di loro ho appreso molto.  Ero giovane ed ero come una spugna assorbivo tutto ciò che poteva interessarmi. Si, ho avuto molte soddisfazioni, in più ho raggiunto il mio obiettivo: sostenere economicamente la famiglia, che cresceva… 11 persone in casa non erano poche da sfamare, da vestire..”.

Luigi  diventa un uomo responsabile, capace di provvedere a se stesso ed anche agli 8 fratelli.

Arriva anche per lui il tempo dell’Amore.

“Il destino ha portato sul mio percorso di vita Rosa, una bella donna, dai colori mediterranei. Dopo averla corteggiata per qualche tempo, con le dovute precauzioni per l’epoca, sai quello che hai visto nei film è vero.. Ti ricordi la canzone ” Ie mammt e tu” ecco, noi usavamo queste accortezze senza mettere a repentaglio la reputazione delle giovani signorine. Nel 1961, avevo solo 25 anni, mi sono sposato. Una bella cerimonia , una bella festa. Da questo amore, nasce Giuseppe. Ero pronto, ero preparato, mi sentivo padre da sempre, ho cercato di dare sempre il meglio a mio figlio, come mio padre aveva fatto con me”.

La vita andava avanti con alti e bassi, Luigi non ha mai mollato. E’ sempre stato il primo figlio, l’uomo di casa insieme a suo padre, ma quando quest’ultimo viene a mancare tutto crolla, tutto diventa più complicato. Iron Man ha piccoli segni di cedimento…

La vita riserva sempre delle sorprese.

To be continued…

 

Raf

Don’t forget to smile

 

Visto per Voi – I Guardiani della galassia Vol.2

Finalmente dal 25 Aprile il secondo volume di ” I Guardiani della Galassia”.

La storia riprende da dove l’avevamo lasciata: dopo aver salvato la Galassia, Peter e i Guardiani sono stati ingaggiati per rispondere all’attacco di una creatura aliena e in pagamento ricevono Nebula, che prima di essere consegnata per riscuotere la taglia sulla sua testa, cercherà ripetutamente di uccidere la sorella Gamora, senza riuscirci ma entrando a far parte della squadra.
Sin da subito si individua il vero protagonista di questa seconda avventura: baby Groot…godetevelo!

Questo secondo volume si concentra sul ritrovamento del padre da parte di Peter e sul loro rapporto, che svelerà quanto era rimasto “non detto” nel primo film. Il ritmo è un po’ più incalzante del primo, ma sicuramente rispetto al primo è decisamente più ironico…qualcuno direbbe anche “troppo” comico, ma rimane comunque nella Top5 dei film Marvel!
I camei di Stallone e David Hasselhoff meritano una menzione e al termine del film, come sempre ormai, le scene nascoste non si fanno attendere (e sveleranno qualche dettaglio sul futuro dei film Marvel), ma

COME SEMPRE – ricordate di aspettare la fine dei titoli di coda!
Io sono Groot!

Imperdibile per gli amanti del genere e consigliato anche a chi vuole un po’ di sorrisi in stile 80’s (sempre che si sia visto il primo capitolo della serie)

I guardiani della galassia dal 25 Aprile al cinema.

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

La Sommelier Consiglia – Il Rosè

Amici Carissimi,

Il Veneto,  è la regione che annovera una forte produzione di vini D.O.C., la più numerosa per quantità.

Oggi voglio presentarvi una bollicina rosata dell’azienda Lamberti. Questa azienda  sorge nelle vicinanze del Lago di Garda,  segue l’onda di uno stile unico che l’ha portata al successo in tutto il mondo, ma soprattutto in Europa.

Si tratta  di uno spumante profumato,
dal bouquet floreale e sapore fresco e fruttato. Ottenuto da uve di Pinot bianco, Pinot nero e Raboso.
È leggero, fresco ed aromatico di facile abbinamento.
Portiamolo con noi per dare un tocco di vivacità  ai festeggiamenti della festa dei lavoratori.

Cheers.

 

Visto per Voi – Uno Nessuno Centomila

Uno strepitoso Enrico Lo Verso, è il protagonista di ‘Uno Nessuno Centomila’, con la regia di Alessandra Pizzi, al teatro Sala Umberto  dal 20 al 30 Aprile.

Il testo di Pirandello  grazie all’adattamento di Alessandra Pizzi, anche regista, diventa racconto ad una voce. Enrico Lo Verso indossa i panni ed i dubbi di Vitangelo Moscarda, detto Gegè.
Tutto nasce da un pretesto, da un’osservazione banale che viene dall’esterno: una critica al proprio naso. Il dettaglio fisico, di per sé insignificante, acquisisce invece un significato unico ed eccezionale intorno a cui dipanare i dubbi di un’esistenza.
” Non possiamo pretendere di vederci come ci vedono gli altri”, un’affermazione ricorrente nel testo, da cui parte il tentativo di cercarsi, di trovare il proprio se.
Abbandonare i ‘centomila’, per cercare l’uno, a volte può significare fare i conti con il nessuno. Ma forse è un prezzo da pagare, pur di godere della vita.
 Un bellissimo omaggio a Luigi Pirandello, in occasione del 150esimo anniversario della sua nascita.
Enrico Lo Verso affascina il pubblico con la sua presenza in scena. Il racconto profuma di Sicilia , grazie anche alla musicalità delle inflessioni tipicamente della terra tanto cara all’autore del testo.
Enrico Lo Verso con la sua interpretazione ‘pulita’, sincera, sottolinea l’attualità di un messaggio universale, la ricerca della propria essenza, il desiderio di uscire dagli schemi imposti, dalle omologazioni; la voglia di assaporare la vita autentica, la paura di essere soli, folli, e la scoperta infine della propria unicità.
Particolarmente toccante ed emozionante il finale, in cui Enrico recita con una voce sovrapposta alla sua, durante il quale, alle sue spalle appaiono immagini di parole sovrapposte anche esse.. e le ultime battute:
” Sono figlio del caos”.
Uno Nessuno Centomila
teatro Sala Umberto dal 20 al 30 Aprile
con Enrico Lo Verso
regia di Alessandra Pizzi

https://youtu.be/4lIEya9Ql

Visto per Voi – Whitney

A cinque anni dalla morte, l’11 febbraio 2012,  la Eagle presenta al cinema, dal 24 al 28 Aprile un film che rivive tutte le tappe e le fasi di una vita fatta di amori, scandali ed eccessi, fino al tragico epilogo, di una delle voci più potenti della storia della musica: Whitney Houston.

Un documentario composto da immagini e video inediti dell’artista. Momenti di vita quotidiana, di vita vissuta con i suoi familiari, intervallati da interviste ad amici e colleghi e bellissimi immagini dei concerti di Whitney.

Il regista Nick Broomfield ci fa conoscere più da vicino questa meravigliosa artista, tanto forte quanto immensamente fragile, e cerca di andare in profondità nella vita di Whitney per capire le cause che, da un successo stellare, l’hanno poi portata ad uno straziante declino artistico e personale.

Immagini toccanti, una voce pazzesca, gli sguardi spenti di un’artista che ha lasciato in ogni caso un segno indelebile nel panorama della musica mondiale.

Qualche dato recuperato da pagine e pagine online dedicate a  Whitney Houston.

Whitney Houston è stata una delle artiste femminili di maggior successo e nella sua carriera, ha battuto moltissimi record e scalato classifiche, anno dopo anno. I più importanti:
• Più di 190 milioni di copie vendute, fra album e singoli
• 46 settimane al numero 1 della classifica degli album più venduti
• 6 Grammy Awards
• 2 Emmy
• 31 Billboard music Awards
• 22 American Music Awards
• Tre album in contemporanea nella Top Ten della Billboard 200 per due settimane consecutive

Tra gli altri record, detiene anche il primo posto nella classifica degli artisti di colore di maggior successo insieme a Michael Jackson, e nel 2006 il Guinness dei Primati l’ha dichiarata “l’artista più premiata e famosa di tutti i tempi”.

Posso essere la mia migliore amica, ma anche la mia peggiore nemica

W.H

da non perdere

dal 24 al 28 Aprile al cinema.

 

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

Visto per Voi – Piccoli crimini coniugali

Un film  che è puro teatro portato al cinema. Due soli perfetti  interpreti Sergio Castellitto e Margherita Buy.

Piccoli crimini coniugali, è un film di Alex Infascelli, tratto dal libro omonimo di Eric- Emmanuel Schmitt.

La storia vede i due protagonisti rientrare dall’ospedale, poiché il marito ( Sergio Castellitto) ha avuto un’incidente che gli ha fatto perdere momentaneamente la memoria, non ricorda nulla o meglio lui dice di non ricordare nulla. La moglie cerca di interrogarlo, cercando di capire quali siano i suoi ricordi, a volte gestendo lei stessa i ricordi, proponendone una versione diversa…

Sotto la superficie delle parole pronunciate dai due protagonisti si nascondono altre parole: verità mascherate da bugie mascherate da verità. Viene esposta al pubblico l’anatomia di una coppia fatta da: piccoli ricatti, gli egoismi, le paure, la diffidenza, ego.

Un film basato sulla forza e la complicità di una coppia di professionisti che mai stata più adatta.  Scintille ed esplosioni di sensazioni, che stimolano discussioni e riflessioni sulla coppia.

Piccoli Crimini coniugali da Aprile al cinema

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

 

 

La Sommelier consiglia… La carta dei vini

Questa settimana sono felice di poter rispondere ad un nostro amico, Salvatore che mi chiede come possiamo riconoscere un buon ristorante da uno non altrettanto buono.

Ecco, il segreto, è nascosto nel menù e nella carta dei vini.

E’ molto importante avere delle informazioni base sulla carta dei vini, che insieme al menù, possono essere considerati rispettivamente il biglietto da visita del ristorante e la fotografia della cantina dello stesso in cui abbiamo deciso di cenare e/o pranzare.

 

Nella successione dei vini a tavola vanno osservate delle semplici norme, che devono tenere conto delle caratteristiche dei singoli vini e delle preparazioni che compongono il menù.

Un buon ristorante fornisce sempre una carta dei vini molto ampia, dando priorità ai vini regionali (ad esempio, se siamo in Campania noteremo un’ampia scelta di Falanghina, Greco di tufo, Fiano di Avellino, il Gragnano, se siamo in Puglia avremo in evidenza il Primitivo, in Toscana il Chianti, nel Lazio il Frascati etc), seguiranno poi nell’elenco i vini esteri.

I vini saranno tutti caratterizzati da annate diverse, più vini con annate diverse saranno presenti nella carta, più il ristorante potrà essere considerato di buon livello.

 Ovviamente la sequenza dei vini a tavola è determinata dal susseguirsi delle pietanze. Dovrete essere attenti nella scelta del vostro vino.

In una degustazione di base si segue questa successione:

 Si inizia con i vini bianchi, poi i rosati, ed i rossi, (si servono prima i vini più leggeri, quindi quelli di media struttura ed infine i più corposi), per concludere con quelli aromatici e liquorosi generalmente usati per fine pasto.

Il magico mondo dei vini è articolato e affascinante.

Con queste poche indicazioni spero Salvatore di esserti stata utile, quindi, 

Occhio alla carta di vini e

Cheers!

Antonella

Visto per Voi – …Manco fossi Laura Chiatti

 Danila Stalteri è in scena con “…Manco fossi Laura Chiatti…”

dal 20 al 22 Aprile al teatro Ambra della Garbatella.

 Uno spettacolo scritto e diretto da Danila Stalteri, con la collaborazione di Gioia Vicari.

 Applausi e sorrisi riflessivi, per la prima di “… Manco fossi Laura Chiatti”. Danila Stalteri si esibisce con maestria nel racconto di una storia originale: quella della sua vita.

Racconta infatti, in questo spettacolo, ciò che un’attrice deve affrontare per la scalata al successo nel mondo dello spettacolo. Con ironia ed un pizzico di sarcasmo svela al suo pubblico i retroscena, le maschere e tutte le difficoltà di chi vuole dedicarsi alla propria passione ma deve superare avversità di ogni tipo. Il tutto condito da un pizzico di follia e autoironia in modo da rendere più frizzante e leggero lo spettacolo.

Con Danila in scena-  Massimo Corvo –  Lucia Batassa.

Uno spettacolo godibile, uno spaccato di vita reale, che lascia allo spettatore molti spunti di riflessione e tanti sorrisi.

“Manco fossi Laura Chiatti”

https://youtu.be/WFegEdA-tlM

In scena fino al 23 Aprile al Teatro Ambra della Garbatella.

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio