The Winner is….
Fin da bambine mia sorella ed io, incantate davanti al televisore, ammiravamo “le stars” che a testa alta, sorrisi brillanti, abiti da sogno, gioielli tutt’altro che modesti, salutavano il bagno di folla che li attendeva, mentre calpestavano il Red Carpet più ambito in assoluto per i professionisti del mondo del cinema.
Ed ora io ero lì ad un passo da quel tappeto…
Ma come nascono gli Oscar? Da dove deriva questo nome?
Da buona appassionata di cinema avevo letto notizie in merito a questo evento che tutto il mondo cinematografico e non, attende ogni anno con ansia.
L’Academy of Motion Picturte Arts and Sciences, organizzazione professionale onoraria fondata l’11 maggio 1927, istituisce gli “Academy Awards”, vero nome degli Oscar, con lo scopo di sostenere lo sviluppo dell’industria cinematografica.
Attorno al nome attribuito agli Oscar nascono varie leggende, due tra queste sono quelle più famose: la prima riferita ad una bibliotecaria dell’Accademy, Margaret Herrik, che guardando la statuetta esclamò “Assomiglia proprio a mio zio Oscar!”, la seconda riferita invece all’attrice Bette Davis che rivendicò l’attribuzione del nome, affermando di aver chiamato Oscar la statuetta in onore del suo primo marito Harmann Oscar Nelson jr.
E’ l’ osservatorio astronomico della città, uno dei punti più panoramici di Los Angeles. Una vista mozzafiato su Hollywood, il bacino della city, la downtown e l’oceano, tutto in unico solo sguardo, tutto in un respiro che di tanto intanto esitava innanzi a così tanta immensità.
Dopo essermi piacevolmente arricchita di vecchie nozioni di scienza, il giorno e la notte, il sole e la luna, l’eclissi e l’alternarsi delle stagioni e aver ricordato il tempo in cui le avevo acquisite, lasciammo l’osservatorio astronomico per tuffarci totalmente nella natura. Il Griffth Park, è un meraviglioso parco, con piccoli sentieri sterrati, facilmente percorribili. Lungo i vari sentieri Gigi, l’Avvocato ed io eravamo ispirati, intraprendemmo discorsi sulla bellezza della vita, l’importanza di viverla profondamente e nell’intento, farsi accompagnare dalla persona giusta.
Alla fine di un sentiero, che sbucava su una piccola piazzetta all’interno del quale erano posizionate delle graziose panchine, c’era lei.
Ah! Anche io avevo ricevuto il mio Oscar…