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La sommelier consiglia – Il Passito e…

Oggi parliamo di un grande vino.

Il passito di Moscatello dell’azienda CASTELLO MONACI.

Ha un colore giallo dorato intenso, un ampio profumo floreale (fiori d’arancio), aroma di salvia e un sapore caldo, morbido e avvolgente, che richiama note di frutta caramellata. Il vino affina in barrique di primo passaggio per 10 mesi.

 Questo vino è perfetto abbinato alle pinolatine della premiata pasticceria di Angelo Grippa che con l’aiuto della moglie Elisa sfornano ogni giorno specialità uniche ed inimitabili.

 

Le pinolatine, sono dolci realizzati con mandorle grezze di Bari, zucchero ed albume d’uovo, ricoperti da pinoli leggermente tostati. Le altre specialità della pasticceria sono i lievitati, che hanno ricevuto riconoscimenti in tutta Italia, rigorosamente prodotti solo con lievito madre e senza conservanti vi consigliamo di assaggiare il Babettone realizzato con l’impasto del baba’ impreziosito con i profumi ed i sapori del panettone.

 

 

La pasticceria si trova ad Eboli in via s. Bernardino 21, siamo partiti per un percorso di gusto dove si è fermato Cristo, per cui se si è fermato Lui…..

Buona domenica

Cheers!

Antonella

La Sommelier consiglia – Montepulciano D’Abbruzzo Bio

Salve Amici,
Dopo le grandi abbuffate natalizie, eccomi qua a proporvi un buon vino biologico.

In vigna il terreno viene nutrito attraverso processi naturali. Si privilegiano le uve autoctone e si proteggono le piante con pratiche e agenti a basso impatto ambientale.
Nel processo produttivo l’azienda GRUPPO ITALIANO VINI si impegna a ridurre notevolmente o ad eliminare i coadiuvanti tecnologici.
Il risultato dell’impegno sono: vini biologici di qualità che rispettano la natura, l’ambiente, la salute e la propria terra. Ecco uno dei 5 vini che ha messo sul mercato il Gruppo italiano vini: il MONTEPULCIANO d’ABRUZZO BIO dell’azienda BIGI.
Coltivato su terreni collinari di natura sabbiosa e argillosa a 400 mt sul livello del mare.

La vinificazione avviene con macerazione prolungata sulle vinacce. Di colore rosso rubino, profumo intenso di confetture di marasca, fruttato dotato di buon corpo, giustamente tannico ed elegante che si abbina facilmente a una cucina rustica, carne di agnello, capretto, salumi e formaggi stagionati.
Allora andiamo in Enoteca o ristoranti e chiediamo il Montepulciano d’Abruzzo biologico BIGI.
Buona Domenica

Cheers!

Antonella 

La Sommelier consiglia – Sfursat 5 stelle

Amici miei cari,

per finire e iniziare il nuovo anno vi porto nella Valtellina a visitare la casa vinicola NINO NEGRI.
Qui la vite, coltivata sulle pendici dei monti, ha trovato le condizioni ideali per crescere, grazie ad un’ottima esposizione al sole per tutto l’arco della giornata, ad un clima ventilato e ad un terreno ricco di minerali.
Eccolo il grande vino sempre premiato: SFUSAT 5 STELLE
Sforzato della Valtellina superiore DOCG NINO NEGRI.
È prodotto da una selezione delle migliori uve e solo nelle migliori annate. Le uve di nebbiolo (chiavennasca) in purezza, raccolte a mano dopo l’appassimento naturale di 3 mesi, vengono vinificate in rosso con una lunga macerazione.
Prosegue la maturazione di 20 mesi in barriques nuove di rovere francese e poi affinamento in bottiglia.
Per me questo è un grande vino da meditazione, da bere con gli amici, perché no davanti al camino durante le vacanze.
Buona fine è buon principio d’anno a tutti voi lettori.

Cheers!

 

Antonella

La Sommelier consiglia – Vigna Micciano il bianco

Salve amici,
siamo alla vigilia di Natale. 
Il menù certamente in quasi tutta Italia questa sera sarà a base di pesce e allora ho scelto per Voi un vino che possa accompagnare al meglio la vigilia.

Andiamo nella penisola Sorrentina e scegliamo il vino bianco Vigna Micciano nella cantina della famiglia Iovine.

Il VIGNA MICCIANO bianco è ottenuto da uve di Falanghina e Greco che vengono raccolte con un leggero appassimento, trasferendo al Micciano bianco, corpo, morbidezza e grande personalità.
Un grande vino che si abbina a qualsiasi pesce e soprattutto ai crostacei.

Vigna Micciano bianco dell’azienda IOVINE.

Sereno Natale a tutti voi amici di The Suns’s Smile

Antonella

La Sommelier consiglia – Il Nero D’Avola

Buona domenica amici.
Questa settimana Vi porto in Sicilia ad Alcamo. Alcamo è situata al confine con la città metropolitana di Palermo, a una distanza di circa 50 km sia da Palermo che da Trapani. Sorge ai piedi del Monte Bonifato. La perfetta esposizione e la composizione del suolo la rendono ideale per la coltivazione dei vitigni più importanti. Continua a leggere

La Sommelier consiglia – Vigna Micciano

Buona Domenica amici,
questa settimana facciamo un salto nella penisola Sorrentina, nell’azienda IOVINE.

Qui troviamo un blend di uve di PIEDIROSSO e AGLIANICO che nascono in una vigna antica. Il VIGNA MICCIANO rosso, invecchiato in piccole botti per 12 mesi e poi affinato in bottiglia per altri 4 mesi.
Ha una personalità spiccata è morbido ed equilibrato.

E’ di colore rosso intenso con sentori di frutta a bacca rossa con aroma di ciliegia ed ha una gradazione alcolica di 15 gradi.Si abbina facilmente con i primi piatti e con dei buoni tagli di carne.

Ricordate amici: VIGNA MICCIANO rosso.

 

Cheers!

Antonella

La Sommelier consiglia – Il Novello

Amici cari,
in questo periodo il protagonista è il vino novello aglianico dell’azienda TELARO.
È il vino della nuova vendemmia, fresco e fruttato, prodotto con uve di aglianico nella zona di Galluccio, Caserta, alle pendici del vulcano di Roccamonfina.
Le uve sono vinificate con la tecnica della macerazione carbonica e dopo 15 giorni subiscono una pressatura soffice ed il mosto fermenta in serbatoi di acciaio inox.
Il colore è rosso rubino intenso ed il profumo è di frutta fresca ed un marcato aroma di amarena.
È fresco e piacevole e di facile abbinamento.
Io lo suggerisco con i primi piatti di pasta, carni bianche ed anche con la pizza. Soprattutto in questo periodo io lo abbino volentieri alle castagne arrostite o al forno.
Provatelo anche voi amici e fatemi sapere.

Cheers!

Antonella

La Sommelier consiglia – Coribante

Buon weekend amici.
Questa settimana protagonista è un vino pugliese dell’azienda Castello Monaci.
A mio giudizio un vino intrigante che nasce da una miscela di due vini rossi: Syrah e Malvasia Nera di Lecce appassita, maturata in barrique per 12 mesi da cui prende la pienezza e il corpo di un vino maturo.

Perfetto per la voglia di innovazione di un palato maschile ed ideale per il gusto curioso ricercato soprattutto dalla Donna.
Il Coribante è un vino di forte carattere, ricco di profumi floreali ed è fresco e morbido. 

Un vino molto piacevole ed elegante.

Cheers!

Antonella

Il profumo di quel mosto selvatico – The End

Il pensiero di quei ricordi mi regala un sorriso.

Prendo il mio bicchiere, appoggio l’indice ed il medio della mia mano destra sulla base e lascio che scivoli sul pavimento creando dei cerchi, dando modo ancora una volta che i profumi inebrino i miei sensi, un sorso e ritorno…li’ in quel giardino…

“Mio padre indossa una camicia a quadri rossa e grigia, usurata, le maniche sono risvoltate, lasciando le braccia scoperte fino al gomito. I pantaloni sono quelli di una tuta. Nella mano destra ha delle forbici comuni, con la sinistra sostiene il grappolo d’uva, in modo che non cada, per poi riporlo nell’apposito secchio. Le sue grosse mani, rugose, e segnate dalle cicatrici procurate dal saldatore, si muovono delicatamente, come a sorreggere la dama in una danza da un lato ad un altro.

Il taglio è netto, le forbici compiono un gesto secco, e Tac. Il profumo ci invade. Erba, qualche acino esploso, e l’aria si riempie di gioia… la nostra vendemmia.

Non possiamo stare ferme a guardare, vogliamo partecipare a quell’evento e allora mio padre assegna i compiti: mia sorella ripone i grappoli nel secchio, io controllo che non ci siano resti di foglie e acini cattivi. Siamo una macchina perfetta. Di tanto intanto mamma e nonna ci osservano dalla finestra.

Io: “Papi ora che abbiamo finito che si fa?”

Lui: “Ora dobbiamo lavare tutti i grappoli per bene e lasciamo ad asciugare poi domani, quando l’uva sarà asciutta la lavoriamo”.

Io: “Che vuoi fare il vino? E come si fa? Lo hai mai fatto? Lo possiamo provare?”

Lui: “Faccio un esperimento, non l’ho mai fatto, proviamo, vediamo che succede, al massimo lo usiamo per condire l’insalata” e sorride.

Ma che schifo come fai a condire l’insalata con il vino, penso ad alta voce, e mia sorella piu’ sveglia, mi spiega che se il vino non riesce si puo’ fare l’aceto e con quello puoi condire l’insalata….

Ahhhhhh ecco…

I giorni seguenti sono una continua sorpresa. Papà raccoglie tutta l’uva la ripone in una bacinella, in un’altra c’è dell’acqua calda dove poggia i suoi piedi e li lava con cura. Tra un dito e l’altro, poi usa uno spazzolino per le unghie, insomma un lavoro certosino. Prende un telo che ha precedentemente appoggiato sullo schienale della sedia e tampona prima uno e poi l’altro piede.

Entrambi i piedi poi finiscono nella bacinella con l’uva. Papi non riesce ad alzarsi dalla sedia da solo e chiede il nostro aiuto. Poste su entrambi i lati, sosteniamo il peso di quell’uomo tanto robusto fino a quando non è in equilibrio, ci ringrazia ed inizia a pigiare l’uva.

Fantastico, inizia una danza tutta sua, si diverte. Alza prima una gamba che affonda e poi l’altra. Soffro di invidia mi sembra una cosa pazzesca voglio farla…ma non posso. Guardo mio padre che continua a pigiare… l’uva inizia a trasformarsi in una sorta di melma. Qualche acino schizza fuori dalla bacinella creando irripetibili momenti di ilarità. Papi rimane a pigiare fino a quando non è sicuro che tutti gli acini siano perfettamente schiacciati e compatti. L’ odore ora è forte è acre e dolce…Quella strana danza dura per un po’ di tempo, tra i sorrisi e le chiacchiere.

Lui: “Bimbe aiutatemi ad uscire”

Tutto è compiuto i piedi finiscono nella bacinella con l’acqua e dopo aver ripetuto il rito, infila gli zoccoli e poi con una cucchiaia gira quello che è rimasto dell’uva, copre la bacinella con un panno bianco immacolato.

Michy: “Ed ora che si fa?”

Lui: “Si Attende!”

Il tempo scorre mio padre al rientro da lavoro, ogni giorno controlla la bacinella e gira il contenuto, che intanto ha iniziato a fermentare. Dopo la prima settimana il mosto è già profumato, la cantina è pregna di quell’odore dolciastro.

Le settimane trascorse sono ormai due e papi continua a girare, mescolare, e ricoprire la bacinella con il prezioso contenuto. Un giorno aggiunge un po’ di zucchero un altro un po’ di acqua…poi decide che tutto era pronto…

Chiede a mia madre di portargli lo schiacciapatate, mi chiedo a cosa possa servire.

Presto detto.

Il mosto è pronto per diventare vino dopo la macerazione e va spremuto. Non avendo i mezzi tecnici, da buon napoletano si arrangia con lo schiaccia patate ed inizia a pressare il mosto. Quello che ne deriva è un liquido rosato che papi con cura versa in una botte di vetro, tramite imbuto. Questa operazione è molto lunga, in quanto lo schiacciapatate riesce ad accogliere solo un paio di mestoli per volta. 

I miei sensi sono cosi’ attenti a cogliere ogni movimento, ogni sensazione, ogni odore. I gesti di mio padre sono attenti e precisi. La pressione posta sul mosto fermentato scatena una miriade di profumi che sono diffusi nell’aria dalla lieve brezza autunnale…

La botte è quasi piena e la bacinella vuota.. Papi ha scartato le bucce, riposte su vecchie pagine di un giornale.

La botte è finalmente piena , papi affaticato ma felice in volto, richiude la botte con un grosso tappo di plastica:

Lui:”Ecco fatto, e ora dobbiamo attendere e vedere cosa è venuto fuori”.

Io:”Papi ma non lo possiamo provare”.

Lui:”Certo attendiamo che si posi per qualche giorno”.

Non vedo l’ora, per me e mia sorella sarebbe la prima volta, una sorta di iniziazione, e quale miglior modo se non con il vino fatto in casa.

I giorni trascorrono e non faccio altro che vantarmi a scuola della bravura di mio padre, anche la maestra è attenta ai miei racconti, e sembra conoscere tutti i passaggi che elenco.

Il fine settimana impiega poco ad arrivare, e sulla tavola imbandita per la domenica, tra un piatto di tagliatelle e le polpette al sugo della nonna, fa la sua apparizione anche una bottiglia anonima, con tappo di plastica.

Papi: “Siete pronte, che dite lo vogliamo assaggiare o no?”

Solo in quel momento ho capito che il vino era finalmente pronto.

Con una leggera pressione della mano, papi stringe il tappo e con un movimento ballerino che spinge il tappo un po’ avanti e un po’ indietro riesce a rimuoverlo ed ecco il “Ploof” di felicità che fa scaturire l’applauso…

Papi: “Allora prima alla nonna, così se il vino è cattivo, la nonna è anziana…” mi strizza l’occhio

Nonna: “Azz grazie Angiulill, ” e scoppiamo tutti in una fragorosa risata.

A seguire papà versa il vino a mamma, poi a Michy, a me e conclude versandolo nel suo bicchiere.

Lui: “Allora salute, buona domenica”.

Noi: “Salute, cin cin”.

I bicchieri si toccano in un gentile tintinnio, sono emozionata è la mia prima volta. Mia sorella ed io ci guardiamo per un attimo, i nostri sorrisi evidenziano la nostra gioia. 

Avvicino il mio bicchiere, e il profumo prepotentemente arriva ai miei sensi. Respiro profondamente e lo lascio entrare, mi godo ogni sensazione. Lentamente il liquido rosso scivola nella mia bocca a piccole dosi. Si ferma sulla lingua e poi scivola nella gola… E’ pastoso, compatto, forte e dolce allo stesso tempo. Senza accorgermene finisco il mio bicchiere…

Lui:”Uè piccirè chian che ti ubriachi” ( piccola piano che ti ubriachi)

Allora con lo sguardo smarrito, metto giù il bicchiere e sento che la lingua si muove sul labbro superiore a cercare i residui del nettare, fermandosi su di un lato.

Mi sento osservata, anche mia sorella ha gli occhi puntati su di me..

Nonna: “Ah ti è piciut”.

Sono imbarazzata e non riesco a rispondere, sorrido abbasso lo sguardo e iniziamo a ridere, per la gioia e chissà forse anche per il vino…”

 

Il mio bicchiere è vuoto, la puntina non scorre più sul vinile, il tempo riprende a scorrere, e non dimentico di respirare e di sorridere.

 

Don’t Forget to Smile

Raf

 

 

 

La sommelier consiglia – Il re Manfredi

Ben ritrovati amici,
Dopo una bella e lunga estate ricca di bollicine, ci addentriamo nei mesi autunnali ricchi di tanti profumi, quelli della vendemmia, quelli del buon vino. 
 Oggi andiamo in Basilicata, nel Vulture nella zona di produzione dell’aglianico docg nel comune di Venosa in provincia di Potenza. Continua a leggere