Un viaggio tra emozioni e gusto con lo chef stellato Paolo Gramaglia

Approcciare con le persone è diventato sempre più complicato e la pandemia causa covid non aiuta sicuramente i rapporti umani. Una telefonata di lavoro pero’ mi apre un mondo, mi fa ricredere su questo pensiero, perché il mio interlocutore, gentile, cordiale, mi trasmette energia positiva, e non è facile percepire queste sensazioni al telefono. Intuisco che quella telefonata mi avrebbe arricchito non soltanto professionalmente, ma anche umanamente…. E non mi sono sbagliata.

L’Italia è ricca di grandi personalità dell’ambiente culinario, e spesso non bisogna andare tanto lontano dalla propria porta di casa per scoprire delle eccellenze…

 A Pompei, città del vesuviano, nota soprattutto per le sue ricchezze archeologiche, e per il bellissimo santuario dedicato alla Madonna, vi è il President ristorante dalle mille sfaccettature il cui proprietario Paolo Gramaglia ne è il perfetto rappresentante.

“Chef Buonasera”

“Aspetta, aspetta, ho necessità di spegnere il forno, e tirare via le crostatine”.

“Chef la disturbo richiamo dopo”.

“Ma no, ho fatto, ho preparato le crostatine per l’aperitivo, ora posso rilassarmi un po’”.

 Paolo Gramaglia, nasce a Napoli nel 1964, si ritiene giovane ed incosciente quando decide di studiare matematica, perché dice ironicamente “Non avevo nulla da fare e mi sono dedicato allo studio”.

Chef dalla matematica alla cucina?

“Si, forse un cromosoma è ritornato al suo posto, si è messo in equilibrio, o semplicemente il destino, non lo so l’importante che sia successo”.

Affascinato dal mondo culinario, viaggia in lungo e in largo, cerca di acquisire più informazioni possibili dalle sue esperienze estere.

“Mi presentavo ad ogni porta che ritenevo potesse darmi quel quid in più nel settore, dicevo che ero bravino, prendevo, assorbivo tutto ciò che mi serviva per accrescere il mio sapere e la mia tecnica e poi passavo oltre per migliorare, fino a quando non ho ritenuto che fosse il momento di fermarsi e ho preso le redini del ristorante di famiglia, dove ho dovuto rimboccarmi le maniche per imparare a gestirlo, tra spese, bollette e tanto altro…sono diventato anche imprenditore”.

Chef le è stata conferita la stella Michelin un grande riconoscimento.

“Raffaela, mi capita spesso di sentire colleghi che alla ricezione della stella sembrano cader dalle nuvole, come se la stella fosse capitata”.

Credo che sia un desiderio di tutti gli chef raggiungere un traguardo del genere, giusto?

“Esatto, la stella non capita, si merita, si lotta, si lavora senza fermarsi per raggiungere il massimo della qualità in tutto, un vero e proprio assalto alla baionetta, tanto per usare un esempio bellico. Ero determinato, l’ho voluta e nel 2015 è arrivata la giusta ricompensa”.

Il segreto?

In realtà non ci sono segreti ma soltanto impegno e tanta determinazione. Io ho adottato la mia filosofia”.

Ascolto incuriosita ed affascinata, lo chef esprime tanta passione che mi lascia in silenzio, rapita dal suo racconto.

“Sottrarre per moltiplicare – ho ridotto i numeri dei tavoli all’interno del mio ristorante per moltiplicare le attenzioni ai miei ospiti per fare in modo che possano passare alla fase 2.”

Quale sarebbe?

“5 mm”

Resto in silenzio facendo delle congetture ma attendo la spiegazione che non tarda ad arrivare.

“I nostri ospiti se arrivano al President hanno delle aspettative, vogliono mangiare bene, essere sorpresi, e noi li accontentiamo. Tutto parte dalla consegna del piatto, visivamente devono essere colpiti, il profumo del piatto deve inebriarli e il gusto deve estasiarli. Cosa succede? Quando l’ospite assaggia il piatto, inizialmente appare dritto e propenso verso il tavolo, quando inizia a percepire il sapore e a gustarlo avviene uno spostamento verso lo schienale della sedia, accompagnato da un’espressione di stupore tipo:

“mamma mia, wao!” Ecco i 5mm sono lo spazio che intercorre tra la schiena dell’ospite e lo schienale della sedia”.

Chef quindi il suo menù conterrà dei piatti meravigliosi?

“Io propongo il viaggio”.

A questo punto dell’intervista mi aspetto di tutto e sono curiosa di sapere questa mente nobile ed ecclettica cosa sta per raccontarmi.

“Raffaela, i veri creativi sono pochi nella storia, uno chef non si può paragonare ad un vero e proprio creativo, uno chef nei suoi piatti racconta la sua vita e le sue esperienze. E’ così anche per me. Ho messo insieme tutte le mie esperienze culinarie in giro per il mondo e ne ho creato dei piatti, restando sempre fedele a quello che definisco “l’Italian style”, nasce così il mio menu’ di 12 portate… il viaggio.”

Chef questo è un periodo un po’ particolare per la ristorazione come ha reagito a tutte queste ristrettezze causa covid?

“Sicuramente è stato un periodo complicato ma per fortuna ora qualcosa si è mosso e a pranzo siamo sempre pieni. Ma anche noi ci siamo reinventati. Se l’ospite non puo’ venire al Presidet è il President che va a casa dell’ospite. I nostri piatti non si adattano al delivery, per le temperature, le consistenze, quindi rispettando tutte le regole dettate dal DPCM in vigore, alternandomi con sommelier, mètre, e personale di sala abbiamo portato la nostra esperienza a casa dei nostri clienti”.

Questa è assolutamente una bellissima idea.

“Si ha funzionato, con ottimo riscontro di pubblico”.

“Chef oggi i giovani sono influenzati tantissimo dalle trasmissioni televisive legate a questo mestiere, vogliamo dare un consiglio a chi volesse provare questa carriera?”

“Sono grato alla tv che ha dato più spazio al nostro mestiere, che prima era un ripiego, una scelta secondaria, perché non c’ erano altre alternative lavorative, invece oggi ha acquistato il suo giusto valore, ha avvicinato il pubblico “alla cucina” e di conseguenza il pubblico è diventato più esigente e capace di apprezzare ancor di più i nostri piatti. Quello che posso dire ai giovani è di investire nel loro tempo, impiegarlo al meglio per acquisire informazioni, apprendere, anche se all’inizio puo’ sembrare difficile, questo è un mestiere che con il tempo ripaga…. Se non si ha la passione e la costanza …non è il caso di insistere, mancano anche tanti elettricisti, idraulici…..”

Chef di solito finisco con un’ultima richiesta le mie interviste…. Mi dica qualcosa che non so…

Sono un appassionato di motociclette, ho 6 moto e tre hanno il nome delle caravelle Nina Pinta e Santa Maria. Adoro nei miei momenti liberi prendere la moto e andare in giro a godermi la vita.

Chef abbiamo una passione in comune credo che la moto sia il giusto mezzo per assaporare il senso di libertà che spesso ci manca.

Concordo in pieno …il mio motto è “Con Calma ma veloci”.

La nostra conversazione è durata un bel po’ lo Chef ha una passione per il suo lavoro enorme e la trasmette in ogni sua parola, mi ha raccontato altri aneddoti che ho promesso di non scrivere, in cambio ho ricevuto due buonissime ricette vegetariane da fare a casa.

Consiglio di visitare la pagina Facebook dello chef “Con calma ma veloci” dove ci sono tante curiosità e soprattutto uno chef che non indossa la Toque Blanche, ma un meraviglioso casco da pista.

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LA SOMMELIER CONSIGLIA – LE POIANE VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC

Salve amici,
questa settimana ci tratteniamo ancora in Veneto con l’azienda Bolla.
Non potevo fare a meno di parlare e di farvi degustare questo grande vino che è Valpolicella Ripasso superiore classico DOC.
A mio avviso un grande vino con rapporto qualità prezzo ottimo. Le caratteristiche sono quasi come quelle dell’Amarone. L’uvaggio è simile: corvina-corvinone e rondinella. 
Le uve vengono sempre messe ad appassire nei fruttai, una parte invece resta sulle piante fine all’inizio di ottobre.
A febbraio le uve appassite vengono portate in cantina e vinificate per produrre l’Amarone le cui vinacce, unite alla Valpolicella danno luogo a questo “RIPASSO”. La rifermentazione del valpolicella sulla vinaccia dolce dell’Amarone, arricchisce anche il colore ed i profumi completando questo, che io definisco “GRANDE” vino. Dopo la fermentazione viene trasferito in botti di rovere francese di primo e di secondo passaggio.
Poi viene assemblato il tutto, e matura dopo 18 mesi.

L’affinamento termina dopo 3 mesi in bottiglia dove esprime una persistenza, con delle note organolettiche ampie, con sentori di frutta rossa e ciliegia.
Questo ripasso si sposa molto bene con carni rosse alla griglia, arrosti e cacciagione e naturalmente con ottimi formaggi stagionati.

E allora PROSIT🍷🍷🍷

Antonella Coppola

The Sun’s Smile

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LA SOMMELIER CONSIGLIA – 5 STELLE SFURSAT

Carissimi amici,

oggi ci troviamo in Lombardia, una regione che a mio avviso è una delle migliori zone vitivinicole, prestigiose per l’eccellenza del territorio e per i riconoscimenti ottenuti.

La Valtellina è il vigneto di montagna più grande d’Europa che si trova ai piedi delle Alpi Lombarde, ai confini della Svizzera sulla riva destra del fiume Adda.
Il terrazzamento è formato da tanti muretti alti che difendono le viti dai gelidi venti del nord e dagli scirocchi umidi meridionali. Il clima è di tipo continentale, con piogge in primavera ed in estate, con radiazione solare molto alta con forti escursioni termiche tra giorno e notte. I vini della Valtellina sono di Uve di Nebbiolo, localmente chiamato Chiavennasca. Sono vini unici che si distinguono per la grande eleganza dei profumi e la ricca sapidità gustativa. Con il Nebbiolo vengono prodotti i “Valtellina Superiore” delle diverse sottozone e lo Sfursat di Valtellina.

NINO NEGRI è la casa Vitivinicola della Valtellina che dal 1897 ci fa godere di questa bella realtà.
5 stelle SFURSAT, sforzato di Valtellina DOCG, è uno dei vini italiani capaci di tenere testa alle migliori selezione mondiali. Non è un caso che lo SFURSAT 5 STELLE primeggi nei concorsi e guide nazionali ed internazionali. È un vino con una struttura e un corpo importante, un profumo lungo e persistente. Deriva da un’attenta selezioni di grappoli di Nebbiolo raccolti a mano riposti in cassette e fatti appassire in modo naturale nel fruttaio. La pigiatura dello Sfursat inizia a metà gennaio con una fermentazione di 25-26 gradi.
L’affinamento avviene per 2 anni, 1 avviene in barriques francesi.
Per quanto riguarda le note organolettiche lo Sfursat sviluppa grazie all’appassimento un gusto ricco, un sapore concentrato, intenso, piacevole di frutta matura.
Ha un colore granato con profumi unici. La sua gradazione alcolica è di 16% e si conserva per 25 anni.
L’abbinamento gastronomico è con carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati.
Per me è un grande vino da meditazione adatto sempre, dentro e fuori pasto. Immaginate una bella serata d’inverno accanto al caminetto a conversare con amici parenti ecc.
Ah dimenticavo!!!!!
Se lo volete degustare la sera, vi suggerisco di aprire la bottiglia e versare il vino nel decanter la mattina. Così si apre viene fuori tutto l’alcol e quando lo degusterete sentirete veramente la frutta matura, le spezie e la piacevolezza di questo grande SFURSAT 5 STELLE dì NINO NEGRI.

Prosit

Antonella Coppola

The Sun’s Smile

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CINECIBO AWARD – DIGITAL EDITION 2020

Cinecibo Award è una serata di gala che si svolge annualmente a Roma, durante la quale il presidente onorario Michele Placido, su indicazione di una giuria selezionata, premia i film a tema gastronomico, il tutto accompagnato dalla degustazione di prodotti enogastronomici di pregio.

 Questa edizione invece è stata speciale, l’evento è stato realizzato in versione digitale.

Aperta dal saluto di Michele Placido e condotta da Laura e Silvia Squizzato insieme a Donato Ciociola, ideatore di Cinecibo,  la cerimonia di assegnazione dei ‘Cinecibo Awards Digital Edition’ si è svolta il 18 dicembre con diretta facebook.

Il premio come miglior film della stagione, assegnato al  produttore Marco Belardi è andato a Gli anni più belli’. La pellicola è riuscita a “riassumere magnificamente un lungo periodo della nostra vita, attraversando ceti sociali diversi, stili di vita e amicizia oltre il tempo. Una commedia che racconta, anche attraverso scene legate alla gastronomia, quarant’anni di storia d’Italia, con una narrazione delicata e profonda che scava negli abissi dell’anima e recupera i valori umani più veri”. Premiato per lo stesso film anche il regista Gabriele Muccino, al quale è andato il Cinecibo Award alla carriera.

Il Cinecibo Award per migliore attrice è andato a Paola Cortellesi. Nel film “Figli“, con una interpretazione magistrale è riuscita, nel ruolo di Sara, ad andare contro i canoni narcisistici odierni, ponendo attenzione alla cura del cibo come sinonimo di amore e senso della comunità.

Durante la serata ci sono stati collegamenti con i direttori artistici di alcuni festival aderenti al progetto Cinecibo in Tour. Tra questi Nicola Timpone di “Marateale”, Maddalena Mayneri di “Cortinametraggio”, Alberto La Monica del “Festival Europeo del Cinema”, Antonio Flamini del “Terre di Siena Film Festival”.

 Quest’anno il Cinecibo Award per miglior documentario è andato a Pasta Imperiale di Peter Heller, un viaggio tra presente, passato e futuro di quattro emigrati italiani che hanno influenzato e cambiato il gusto e le abitudini dei tedeschi a tavola, mentre il Cinecibo Award per l’enogastronomia è stato assegnato a Marco Bianchi, per il suo impegno nella promozione dei fattori protettivi della dieta e delle regole della buona alimentazione attraverso consigli gastronomici che aiutano a prevenire le patologie più comuni valorizzando i prodotti tipici, nel rispetto della territorialità e della stagionalità.

Un festival in una nuova veste, totalmente diversa che ha ricevuto lo stesso successo delle edizioni in presenza.

Di seguito tutti i premiati

Miglior Film, “Gli anni più belli” per il quale verrà premiato il produttore Marco Belardi

Cinecibo Award alla carriera, Gabriele Muccino

Migliore Attrice,  Paola Cortellesi per “Figli” 

Miglior Regista,  Giampaolo Morelli  per “7 ore per farla innamorare”

Miglior Attore ex aequo, Max Tortora e Stefano Fresi  per “Il Regno”

Exploit Exploit Young Cinecibo Award, Fotini Peluso per “Il Regno”

Best Comic Actor, Ricky Memphis per “Un figlio di nome Erasmus”

Icon Tv Fiction, Lillo (Pasquale Petrolo) per “Permette? Alberto Sordi”

Miglior Sceneggiatore, Gianluca  Ansanelli per “7 ore per farla innamorare” e “Un figlio di nome Erasmus”.

Migliore Casting Director, Teresa Razzauti

Exploit International Cinecibo Award ad Andrea Iervolino

WebComic, Nonna Rosetta e Casa Surace

Cinecibo Award per l’enogastronomia, Marco Bianchi

 Miglior Documentario, Pasta Imperiale di Peter Heller

Best Short Award, It’s Real Love, di Rocco Giurato 

Miglior programma televisivo gastronomico, Marco Lombardi per ‘Come ti cucino un film’, Gambero Rosso Channel

 

 

 

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

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VISTO PER VOI – LA REGINA DEGLI SCACCHI – Queen’s Gambit

The Sun’s Smile ha visto per voi, La Regina degli scacchi, mini serie di Netflix.

In attesa che i cinema riprendano vita, che si possa tornare a frequentarli come un tempo, le piattaforme streaming, prendono il sopravvento e ci propongono un vasto assortimento di film, serie, e documentari provenienti da ogni parte del mondo.

Il titolo che piu’ ha attirato la mia attenzione in questo periodo, è stato ” La regina degli scacchi”, un po’ incuriosita anche da un mondo che conoscevo poco, quello degli scacchi appunto. Mi ha completamente rapita.

Ecco la storia.

Ambientata nell’America degli Anni ’60, la mini-serie racconta la storia di Beth Harmon.

Orfana di entrambi i genitori, la piccola Beth finisce in un collegio religioso femminile a 9 anni: qui incontra quella che diventerà la sua migliore amica, Jolene, ma comincia anche ad assumere per volere proprio dei medici del collegio (delle pillole che servivano a “calmare” i bambini)  dei tranquillanti, dai quali poi risulterà essere dipendente. Al collegio Beth, per pura casualità, grazie ad un incontro con il custode del palazzo, inizia a giocare a scacchi. Imparerà i rudimenti del gioco, e la notte, complici le pillole che prende, ripete nella sua testa la partita, mossa dopo mossa. Il custode capirà il talento della giovane e le permetterà di incontrare il direttore di un club di scacchi…da quel momento in poi Beth sarà inarrestabile.

Beth  sarà adottata da una famiglia benestante, crescerà come crescerà la sua ossessione di vincere ad ogni costo, e che per farlo, si convince sia necessario assumere medicine o dell’alcol. Una storia di rivalsa, per una bambina orfana, che con le sue mancanze, con le sue dipendenze, gli eccessi della  sua vita, riesce a diventare la regina di una disciplina fino a quel momento destinata solo agli uomini.

Una serie che si lascia divorare, impossibile non vederla tutta di un fiato.

Questa serie è sbalorditiva, come lo è l’attrice  Anya Taylor – Joy. Pazzesca da adolescente ad adulta. I suoi sguardi, i suoi gesti, la sua freddezza, riempiono lo schermo e lasciano il pubblico ipnotizzato. E’ bravissima a calarsi, in un periodo che non le appartiene, quello degli anni 60′, coadiuvata da scenografie e costumi impeccabili. Si cala perfettamente nel personaggio rendendolo sensuale, fragile, determinato, enigmatico e potente. Il riscatto di una bimba orfana, che scappa dalla realtà della sua solitudine, in cui non controlla cio’ che puo’ accadere, e si rifugia nella sicurezza di una scacchiera i cui pezzi sono assolutamente sotto il suo controllo.

La storia è tratta da un romanzo di successo di Walter Travis del 1983, il cui titolo originale è Queen’s Gambit, “il gambetto di donna”, che è una mossa di apertura degli scacchi in cui la protagonista è molto brava. 

Come sempre sono per la politica No spoiler, per cui mi fermo qui.

La regina di scacchi è una serie da gustare, con un buon bicchiere di vino e luce soffusa.

La regina di scacchi è su Netflix.

Buona visione.

 

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

 

 

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LA SOMMELIER CONSIGLIA – LA CANTINA BOLLA

Buongiorno amici,
Siete pronti?

Si parte si va in Veneto, BOLLA, ci apre le porte della sua cantina, che trasforma in realtà i pensieri e la filosofia di chi cerca la perfezione nel vino.

Una passione, 125 anni di storia tramandata da 4 generazioni. Territori vocati nelle DOC del SOAVE, Valpolicella e Bardolino.
Questa Cantina è l’espressione di Verona.

In primis troviamo l’Amarone della VALPOLICELLA CLASSICO DOCG RISERVA “Le ORIGINI” di cui abbiamo già parlato, il top di quest’azienda che racchiude tutta l’esperienza enologica. I grappoli vengono rigorosamente selezionati a mano e messi ad appassire in cassette verso la metà di settembre.  L’uva viene pigiata a gennaio. Le uve che lo compongono sono Corvina, corvino e  rondinella. Poi vi è la fermentazione con temperature controllate per circa 25 giorni. Dopodiché’ avviene la fermentazione maleolattica in piccoli fusti di rovere dove il vino si affina per 18 mesi, continuando altri 36 mesi. Termina l’affinamento in bottiglia per altri 10 mesi. Si ottiene così un vino con una gradazione di oltre 16,00% gradi da un colore rosso rubino carico.

Avvolgente al palato con sentori di frutta rossa, prugna e spezie balsamiche che conferiscono un buon finale lungo e persistente.

L’abbinamento giusto è con carni rosse e formaggi stagionati. 

E allora

PROSIT🍷🍷🍷

Antonella Coppola

per 

The Sun’s Smile

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TEATRO PALLADIUM – STAGIONE 2020/2021

“Essere in comune” come sentirsi parte di una comunità, stare insieme nonostante la distanza, ritrovarsi e ritrovare nel teatro quel senso di condivisione che da sempre gli appartiene. È questo il messaggio della nuova stagione del Teatro Palladium, lo storico teatro dell’Università Roma Tre situato nel cuore di Roma, a Garbatella. Si riparte dunque con spirito rinnovato, ben consapevoli delle attenzioni che questo tempo richiede, ma con lo sguardo proiettato sul futuro. Per questo la stagione artistica 2020-2021, in ragione delle incertezze della situazione sanitaria, si articolerà in due parti: la prima, da ottobre a dicembre 2020; la seconda, da gennaio a giugno 2021.

Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Peppe Servillo, Maria Paiato e Giorgio Tirabassi sono solo alcuni dei protagonisti della nuova stagione a cura della Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, diretta dal Presidente Luca Aversano, dalla Vicepresidente Francesca Cantù e dai consiglieri Silvia Carandini, Giuseppe Leonelli e Vito Zagarrio. Dal 14 ottobre si alternano sul palco rappresentazioni classiche, proiezioni in collaborazione con il Festival del Cinema di Roma, concerti di musica classica e contemporanea in sinergia con i festival Flautissimo e Nuova Consonanza, inedite collaborazioni con associazioni artistiche. Inoltre, in linea con la sua vocazione universitaria, il teatro rinnova i laboratori per le scuole con il progetto “Generazione Selfie” e i tirocini formativi per gli studenti dell’Università.

“Il Teatro Palladium, ormai uno dei grandi teatri di Roma, riapre in piena sicurezza – afferma il Rettore dell’Università Roma Tre Luca Pietromarchi. Una programmazione di alta qualità, l’interrelazione tra le arti, la ricerca e la formazione universitaria, fanno del Palladium un centro di cultura di prestigio, di cui l’Università Roma Tre è orgogliosa. La nuova stagione artistica va in questa direzione: fare del teatro lo spazio privilegiato per un confronto vivace e costruttivo tra le aule universitarie e la cultura cittadina.”

Ospitare artisti e professionalità di rilievo nazionale, dialogare con i dipartimenti dell’Università Roma Tre, collaborare con enti e istituzioni del territorio (Mibact, Miur,  Regione Lazio e Municipio Roma VIII), sono da sempre gli obiettivi del Teatro Palladium, punti da cui ripartire, in totale sicurezza, in questa nuova stagione. “In questi mesi di disorientamento ci siamo interrogati a lungo su cosa fare per colmare questo stato di sospensione. La cultura e l’arte ci sono sembrati gli strumenti migliori. Tornare al nostro lavoro è dunque la prima risposta, consapevoli che strappare il velo del distanziamento sociale è una tra le sfide che questa ripartenza ci impone –  afferma il Presidente della Fondazione Luca Aversano. Ma non possiamo farlo da soli, abbiamo bisogno di condividere con voi questo nuovo e più delicato viaggio di riconquista dell’anima comune e comunitaria che vive nel Teatro”.

Un senso di rinnovamento è rappresentato anche dall’inaugurazione del nuovo sipario del Palladium, nel giorno di riapertura del teatro al pubblico, in coincidenza con i festeggiamenti di Garbatella 100, organizzati dal Municipio Roma VIII in occasione del centenario del quartiere. Creato dall’artista Pietro Ruffo nell’ambito del Laboratorio Garbatella 20/20 del Dipartimento di Architettura di Roma Tre, il sipario è composto da due mappe gemelle che rappresentano la sovrapposizione della planimetria dei 44 lotti storici di Garbatella, formando attraverso milioni di piccolissimi segni una simbolica carta geografica del quartiere. Un omaggio a Garbatella e alla sua lunga storia.

PROGRAMMA

La programmazione della prima parte della nuova stagione si apre il 14 ottobre con due nomi prestigiosi: Enzo Vetrano e Stefano Randisi, con la prima romana dello spettacolo “Quando la vita ti viene a trovare – Dialogo tra Lucrezio e Seneca”. I due attori e autori teatrali, il cui sodalizio artistico dura da oltre trent’anni, portano in scena per Emilia Romagna Teatro Fondazione il dialogo tra Lucrezio e Seneca immaginato dal latinista Ivano Dionigi, tratto dall’omonimo libro edito da Laterza. Uno scontro filosofico tra due maestri del pensiero classico per guardare a due diverse anime che abitano la cultura occidentale da secoli.

Durante tutta la stagione non mancheranno gli ormai consolidati appuntamenti con i concerti della Roma Tre Orchestra, tra cui il Wagner Gala, dedicato a uno dei più grandi compositori mai esistiti in programma il 16 ottobre. Senza dimenticare il passato del Teatro come cinema della Garbatella, si prosegue dal 17 al 23 ottobre con gli appuntamenti nell’ambito della Festa del Cinema di Roma.

Si rinnova anche quest’anno la collaborazione con Flautissimo, festival dedicato al flauto e ai migliori interpreti delle musiche scritte per questo strumento, che per la prima volta si svolgerà integralmente presso il Palladium, dal  24 ottobre al 28 novembre. Ad aprire il festival, il 24 ottobre, quattro importanti protagonisti dello strumento: i flautisti Silvia Careddu, Matteo Evangelisti, Adriana Ferreira e Riccardo Ghiani. Accompagnati al pianoforte da Francesca Carta, eseguiranno musiche di Schubert, Mozart, Beethoven, Jolivet, Arrieu, Gaubert, Debussy e Connesson. Il 25 ottobreper la prima volta a Roma, Michele Sinisi porta in scena una personalissima versione di “Amleto”; il 7 novembre una prima assoluta con una delle principali protagoniste del teatro contemporaneo, Maria Paiato, in “Tre piani”, performance tratta dal romanzo del celebre autore israeliano Eskhol Nevo.

Si continua l’8 novembre con la celebrazione del centesimo anniversario dalla nascita di Gianni Rodari: a distanza di 10 anni dalla prima al Parco della Musica, Galatea Ranzi accompagnata dalle musiche di Luigi Marinaro e Gabriele Coen, ripropone “La torta in cielo”, una della storie più belle dello scrittore italiano. È una prima romana il 15 novembre lo spettacolo “Amore non amore”, un viaggio nei sentimenti attraverso le canzoni del repertorio classico napoletano interpretate da Peppe Servillo, accompagnato dalla chitarra di Cristiano Califano, e le poesie di Franco Marcoaldi. Il 21 e 22 novembre un’altra prima assoluta“Caligola in quarantena” (tratto dall’opera teatrale “Caligola” di Albert Camus). Guglielmo Poggi, astro nascente della cinematografia e del teatro italiano, orchestra insieme a Stefano Cioffi uno spettacolo mirabile e catartico, che invita gli spettatori a ragionare su quale sia il limite tra il desiderio e i primi bagliori della follia. Chiude il festival il 28 novembre il concerto di Giorgio Tirabassi insieme alle chitarre di Moreno Viglione e Gianfranco Malorgio e al violino di Mauro Carpi con “Django Reinhardt, Il Fulmine a tre dita“, sul palco la vita e le sonorità di uno dei più iconici chitarristi della storia.

Nell’ambito delle nuove collaborazioni, l’ 1 novembre il Teatro ospita il concerto dei finalisti della 19a edizione del Concorso Lirico Internazionale “Ottavio Ziino”, intitolato al celebre direttore d’orchestra, compositore di origine siciliana e di adozione romana. Il Premio, organizzato dall’Associazione Culturale “Il Villaggio della Musica” è assegnato da una giuria internazionale, quest’anno presieduta da Dominique Meyer, Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro alla Scala di Milano.

Il festival Nuova Consonanza inaugura la sua 57esima edizione il 14 novembre con il concerto omaggio all’illustre compositore Francesco Pennisi, a vent’anni dalla sua scomparsa, per poi proseguire il 27 novembre con un altro omaggio, questa volta a Cesare Pascarella, scrittore vissuto a cavallo tra XIX e XX secolo, autore di poesie e sonetti in romanesco.  In scena “La scoperta de l’America e altri sonetti”, poema che sancì la sua fama e in cui viene ripercorsa la vicenda di Colombo attraverso la voce di un cliente di un’osteria, proposta in forma di azione musicale composta da Fabrizio de Rossi Re, per attore (Massimo Wertmüller), clarinetto (Fabio Battistelli) e pianoforte (Fabrizio de Rossi Re. Infine, martedì 1 e mercoledì 2 dicembre, è in programma in prima romana il concerto “L’uomo che scambiò la moglie per un cappello”, tratto dal saggio neurologico di Oliver Sacks che investiga il mondo di una persona affetta da cecità mentale e da cui Michael Nyman ha composto la sua opera musicale. La rappresentazione vede la presenza dell’Ensemble In Canto, importante realtà attiva sin dal 1988, che ha eseguito spesso in prima assoluta la musica dei maggiori compositori italiani viventi e del secolo scorso.

Un appuntamento da non perdere il 16 novembre è l’edizione speciale della rassegna dedicata al teatro in carcere “Destini Incrociati 2020”, organizzata dal Coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere. L’iniziativa, in vista dell’edizione 2021, è finalizzata a fare il punto sul lavoro dei primi dieci anni di vita del Coordinamento Nazionale attraverso una rassegna video che riassume tutte le esperienze degli ultimi anni, e che si concluderà con lo spettacolo serale “Cattività” di Mimmo Sorrentino con le attrici recluse nella sezione di alta sicurezza del carcere di Vigevano. Saranno inoltre consegnati, nell’ambito della rassegna, i “Premi della Critica ANCT” che ogni anno l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro assegna a personalità, progetti, realtà emergenti della filiera del “fare teatro”.

Nell’ambito della formazione il Palladium l’11 e il 12 dicembre propone il progetto “Generazione Selfie”, rivolto a studenti delle scuole secondarie superiori. Il laboratorio teatrale avrà come esito la realizzazione di una restituzione scenica performativa, sotto la guida di professionisti del mondo del teatro, tra i quali Elena Bucci e Marco Sgrosso, fondatori di una tra le più importanti compagnie teatrali contemporanee, “Le belle bandiere”. Il progetto, a cura di Alessandra De Luca e Maria Elena Curzi, è realizzato con il contributo della Regione Lazio nell’ambito degli interventi annuali per favorire l’accesso dei giovani allo spettacolo dal vivo in collaborazione con le istituzioni scolastiche.

Di grande rilievo musicale e culturale è poi il concerto in ricordo della Shoah, previsto per il 15 dicembre, organizzato in collaborazione con l’Ambasciata di Germania e con la Comunità Ebraica di Roma: il prestigioso ensemble tedesco Minguet Quartett eseguirà, di Luca Lombardi, „Warum?” per quartetto d’archi e il Quartetto in fa minore op. 80 di Felix Mendelssohn-Bartholdy.

 

Infoline attiva due ore prima dello spettacolo al numero 0657332768

 

 

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

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TEATRO GOLDEN – STAGIONE 2020/2021

Il direttore artistico Andrea Maia crede e investe nella ripartenza in sicurezza. “Ringrazio i produttori e gli artisti che hanno accettato condizioni straordinarie pur di riportare in scena i propri spettacoli tornando a regalare al pubblico divertimento ed emozioni. Inoltre ringrazio gli abbonati del Golden che anche quest’anno non ci hanno lasciato soli”.

Dopo lunghi mesi di stop forzato dagli eventi e la drastica riduzione della capienza degli spazi teatrali che rende difficile, alcune volte impossibile, riprendere la normale attività, il Golden di Roma ha voluto mandare un messaggio aprendo il teatro già nel mese di settembre e programmando un’intera stagione teatrale che vedrà sul suo palco le sue “classiche” 8 commedie.

SPETTACOLI IN ABBONAMENTO

23 settembre – 11 ottobre

L’ACCENDINO MAGICO

di Claudio Gregori e Riccardo Graziosi

diretto ed interpretato da Greg

e con Lallo Circosta, Riccardo Graziosi, Claudia Campagnola, Vania Della Bidia, Roberto Fazioli

una produzione LSD

 

Una tranquilla villetta al mare. Due coppie di coniugi e un amico di famiglia, un misterioso monaco e un accendino che si rivela essere una chiave per varcare le dimensioni.
Questi sono i magici ingredienti per un’avida corsa al potere, tra irresistibili cambi di esistenze e personalità. Una corsa che porterà i protagonisti ad una meta inaspettata. Imprevedibile, graffiante, dissacrante, il grande Greg ritorna sul palco del Teatro 7 con un nuovo, divertentissimo e folle spettacolo, nel quale poter di nuovo esprimere tutta la geniale creatività che da sempre lo contraddistingue.

 

dal 14 ottobre al 1 novembre

BEN HUR

di Gianni Clementi

con Nicola Pistoia, Paolo Triestino, Elisabetta De Vito

regia di Nicola Pistoia

una produzione Dialighev

 

Sergio, separato, ex-stuntman in attesa di un risarcimento per un incidente sul set, trascina le sue giornate al Colosseo, come centurione, per le canoniche foto con i turisti.

Maria, sua sorella, divorziata, risponde stirando in casa ad una squallida chat erotica, ciabattando da una stanza all’altra.

Milan, ingegnere bielorusso, clandestino, che spera in un futuro migliore a Roma e che irrompe nelle loro vite.

Un tris esilarante, poetico ed emozionante nel capolavoro di Gianni Clementi.

 

dal 4 al 22 novembre

AMORE, DIVORZIAMO?

di Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli

soggetto di Andrea Maia

con Danilo De Santis, Emanuela Fresi, Roberta Mastromichele, Pietro Scornavacchi

regia di Toni Fornari

una produzione Andrea Maia Teatro Golden e Vincenzo Sinopoli

 

Sandra e Carmelo, una coppia felice, due figli che danno molta soddisfazione ai genitori, benestanti.

Carla l’amica di Sandra, è tormentata, mille storie, ha lasciato il marito 10 anni prima dopo una settimana di matrimonio, insomma un vero peperino. Carla si confida con Sandra e le dice che la persona che sta frequentando le ha chiesto di sposarsi e lei vuole avere il divorzio dall’ex che però non vede da molto tempo. Carla propone a Sandra di fare una cena e invitare Marco, il suo ex, cosicchè lei potrà chiedergli il divorzio.

Così Carla e Marco si incontrano e dopo e dopo un primo momento di imbarazzo iniziano piacevolmente a conversare raccontandosi fatti dei dieci anni trascorsi.

All’improvviso in TV arriva il messaggio del presidente del consiglio che, in pieno covid, impone il lockdown e vieta a chiunque di uscire da casa.

Le due coppie sono così costrette a convivere in un momento difficile per il paese.

In questo surreale contesto, cosa succederà a Carla e Marco? E le loro vicende in che modo influiranno su Sandra e Carmelo?

Divertimento, sorprese ma anche momenti romantici che nascono da una convivenza forzata che produce inaspettati sentimenti. 

 

dal 25 novembre al 13 dicembre

IL PRESTITO

di Jordi Galceran

con Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti

Regia di Giampiero Solari

una produzione Ginevra Media Production

 

Una “pieces” che in maniera paradossale e comica affonda il coltello in un dramma sociale che ormai fa parte del nostro vivere quotidiano. Il tema è quello dell’attuale crisi economica che ci coinvolge tutti, in cui l’autore si diverte, con grande classe, a ridicolizzare il valore che diamo al denaro in rapporto al poco valore che diamo agli esseri umani. Un uomo cerca, “in maniera onesta”, di ottenere da una filiale bancaria un piccolo prestito, assolutamente necessario per sè e per la sua vita; il direttore della filiale, con motivazioni di tipo “bancarie”, appunto, glielo rifiuta. L’uomo, che non possiede proprietà e non può offrire garanzie economiche, offre solo la sua “parola d’onore” e la sua qualità di “uomo onesto”. Il rifiuto del direttore di filiale innesca un crescendo di situazioni paradossali ed esilaranti dati da eventi assolutamente imprevedibili, che portano la commedia a mettere in luce i meccanismi “logici e assurdi” che reggono e condizionano i comportamenti economici a cui ormai siamo abituati. Le risate diventano liberatorie, figlie di una totale empatia tra il pubblico e l’uomo che chiede il prestito, lasciando scaturire una sorta di pietà per il direttore di filiale che va via via ad infilarsi in un complicato pasticcio personale. La commedia non vuole dare nessun messaggio morale, nè tantomeno di denuncia al sistema, semplicemente usa una situazione drammaticamente vicina a tutti noi per creare, attraverso situazioni spiazzanti, uno spettacolo di “sano divertimento”.

 

dal 16 dicembre al 16 gennaio

MATCH

di Michela Andreozzi, Antonella Questa, Grazia Giardello e Massimiliano Vado

con Michela Andreozzi,  Massimiliano Vado

regia di Massimiliano Vado

una produzione Andrea Maia Teatro Golden e Vincenzo Sinopoli

 

Michela Andreozzi e Massimiliano Vado, tra abbracci e montanti, discussioni e incontri mancati, racconti divertenti e baci, spazzano via con energia ed euforia le certezze sui rapporti di coppia. MATCH è il loro parco giochi.
Genitori, amanti, personaggi storici, estranei, mariti e mogli, Adamo ed Eva, divorziati, vedovi, tutti lottano con i loro istinti, i loro ideali, i loro riflessi infantili.
I luoghi comuni saltano, le etichette si staccano, per mettere in discussione in profondità il significato o l’assurdità del rapporto a due.
Uomini e donne, si scontrano, si commuovono, fanno ridere e riflettere, qualche volta si mettono al tappeto.
Tutto su un ring, indossando i guantoni.

Il ritmo dello spettacolo è denso come la corsa in cui la vita attiva ci immerge, oscillando nervosamente tra il riso e il dramma: una scintilla accende un fuoco, un malinteso fa scoppiare una guerra, nonostante gli sforzi sovrumani di ciascuno di noi per convivere, serenamente, con l’altro sesso.

dal 13 al 31 gennaio

IL REGALO PERFETTO

di Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli

soggetto di Andrea Maia

con Simone Montedoro 

una produzione Andrea Maia Teatro Golden e Vincenzo Sinopoli

 

Greta e Salvo, marito e moglie, ricevono separatamente un misterioso invito.

In grande segreto dovranno recarsi al DREAMBOX, il locale dove si avverano i sogni! Incuriositi i due si recano all’appuntamento. Greta entra e, con sorpresa, incontra il marito Salvo.

Il locale è un moderno spazio tecnologico pieno di schermi. Al centro della sala, sopra un tavolo di cristallo, un grosso pacco regalo e a destra e a sinistra dello stesso due Ipad su di un piedistallo.

Una voce guida indica alla coppia le cose da fare per partecipare al “gioco” che potrebbe portare i due a riconsiderare “vecchi sogni”.

Appena si sentiranno pronti ognuno di loro potrà dare inizio al “viaggio” digitando sull’Ipad le risposte ai quesiti.

Dopo una momento di confronto e chiarimento Greta e Salvo decidono di partecipare e di mettersi in gioco anche per scoprire chi li ha invitati a partecipare.

 

dal 3 al 21 febbraio

INCUBI D’AMORE

di Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli

soggetto di Toni Fornari

con Simone Montedoro, Giorgia Wurth, Toni Fornari

regia di Augusto Fornari

una produzione Andrea Maia Teatro Golden e Vincenzo Sinopoli

 

Incubi d’amore racconta le vicende sentimentali, di un aitante playboy afflitto da incubi ricorrenti.  Daniele, pittore di bella presenza e di successo, con alle spalle un’invidiabile carriera da playboy minacciata da un incubo ricorrente che lo ossessiona tutte le notti: è a letto con la stessa sconosciuta, con la quale inizia un rapporto sessuale e ogni volta ha una defaillance. Da quando fa questo sogno ha smesso di incontrare donne per paura che l’incubo si avveri. Per scoprire cosa cela questo incubo e risolvere la situazione Daniele inizia un percorso di analisi con uno psicologo.

Chi è quella donna? Cosa rappresenta? Sarà frutto del senso di colpa per la sua vita dissoluta da grande amatore? Sarà la vendetta della “Donna” da lui troppo spesso umiliata? Oppure è la paura che il rapporto con la donna possa progredire fino a diventare una relazione seria?

Ma una grande sorpresa attende Daniele: un giorno nello studio del dottore incontra Eleonora, che è incredibilmente la donna dei suoi incubi. Cosa può accadere ad un coppia che non si conosce nella realtà ma che ogni notte si incontra nei propri sogni?

 

dal 24 febbraio al 14 marzo

InDECISO A TUTTO

di Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli

con Augusto Fornari

una produzione Andrea Maia Teatro Golden e Vincenzo Sinopoli

 

Augusto Fornari torna sui palcoscenici italiani con il suo nuovo spettacolo.

Grandi risate e piccoli drammi per personaggi divertenti e poetici, dissacranti e sarcastici, musicali e acrobatici, che si interrogano sui grandi temi dell’esistenza: Chi siamo? Dove andiamo? Ma ci dobbiamo andare per forza? Ma perché non ce ne stiamo a casa? Personaggi in bilico tra ironia, comicità e stupore, in-decisi a tutto. Come Augusto Fornari che “indeciso per vocazione” sul genere da affrontare, li affronta tutti: commedia, dramma, opera, clown, canzone, teatro e teatro canzone.

Un’occasione davvero speciale, di vedere in una sola sera il più grande numero di indecisioni mai concepite, con Augusto Fornari che, finalmente, potrà dare libero sfogo a tutte le sue titubanze, senza risparmio d’energia.

 

SPETTACOLI FUORI ABBONAMENTO

27 sett.- 18 ott- 22 nov. – 20 dic.

24 genn. – 14 feb.- 21 mar. – 18 apr.

SOGNO O SON LESSO?

di e con Max Maglione

e con Mattia Maglione

Stefano Zaccagnini alla chitarra

spettacolo a sostegno della onlus Peter Pan  

Uno spettacolo tra sogno e realtà che cambia di continuo, con personaggi nuovi, storie e vite diverse. Sogno o Son Lesso è un recital musicale in cui il protagonista ogni notte finirà per imbattersi in un irresistibile dialogo con una curiosa voce fuori campo. È la voce di Mattia Maglione, che nei panni di un’entità sovrannaturale, accompagna Max nelle sue spassose gag comiche in uno strano dormiveglia a metà tra sogno e realtà.

In questa lunga e strana nottata Max avrà tanti risvegli, tanti pensieri, e soprattutto tanti incontri molto particolari molto diversi tra loro. Ogni sogno rappresenta infatti un’avventura a sé e ogni nottata sarà diversa dall’altra con storie di personaggi comici, artisti e musicisti che faranno parte di un comedy-show nuovo e divertente.

 

dal 16 al 28 marzo

IL BOOM!

di e con Max Paiella

Uno spettacolo che scava nelle nostre radici musicali scoprendo cose che non avremmo mai immaginato: l’Italia è stata molto spesso la protagonista artistica della musica mondiale, ma subito dopo il boom ce ne siamo dimenticati, forse perchè abbiamo iniziato a “voler fa l’americani?”

In epoche passate avevamo grandi esempi di musica per tutto il mondo.

Max Paiella vi condurrà in un viaggio musicale dove potremo ritrovare le nostre origini artistiche, sociali, persino quelle politiche.

In scena con degli oggetti fluttuanti per aria che simboleggiano le grandi canzoni sospese nei nostri pensieri e nel nostro cuore, Max, con dovizia di particolari, descriverà con la consueta ironia il nostro cammino musicale e sociale.

Per fare certe cose “Ci vuole orecchio” come diceva Enzo Jannacci, noi lo abbiamo sempre avuto, ora dobbiamo solo ricordarcene e ritrovarlo da qualche parte, cominciate a frugarvi nelle tasche!

dal 30 marzo all’11 aprile

DADO NUOVO SHOW

di Dado

Una cellulla terroristica dormiente è ormai radicata da anni nel nostro paese. Non ha più voglia di fare attentati, anche perché, osservando il nostro paese dal suo punto di vista, così distante da noi e sicuramente con una visione più semplice della vita, ha ben capito che ci massacriamo da soli e non c’è bisogno di lui. Uno sguardo dissacrante e ironico del nostro paese, delle nostre abitudini, della nostra vita.

 

TEATRO GOLDEN

Via Taranto, 36 00182 ROMA

www.teatrogolden.it

info@teatrogolden.it

Tel. 06.70.49.38.26

 

 

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

 

 

 

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LA SOMMELIER CONSIGLIA – LA CANTINA CONTI FORMENTINI

Cari amici di The Sun’ s Smile, continuiamo il nostro percorso all’interno della cantina ” Conti Formentini” nel Collio con il Friuli.

 

 

Iniziamo con un buon rosso il Cabernet Franc, originario del Bordolese introdotto nel Collio a fine ‘800. Il comune che sviluppa questi vigneti è quello di San Floriano del Collio.
La vendemmia avviene inizio ottobre. L’uva viene pigiata, fermentata. Dopo 10 giorni si pressa e si separano le bucce. Si procede all’affinamento per qualche mese in botti di legno nuove e poi in quelle per il secondo passaggio. Si ottiene così un buon vino di colore rosso rubino con sentori di lampone , amarena e frutti di bosco.
Ottimo abbinamento con carni rosse, cacciagioni e con formaggi stagionati.

 

 Il Collio offre un’ampia varietà di vini selezionati, come il Pinot Grigio, bianco dal carattere leggero, fresco, aromatico. Si distingue per il suo bouquet fresco e sapido. Il suo ampio profumo di miele selvatico e frutta gialla matura si abbina facilmente a carni bianche, come coniglio , pollo, antipasti di affettati.

 

Vi consiglio una visita alle cantine di Conti Formentini per assaporare il gusto di quelle terre attraverso i vini.

https://www.gruppoitalianovini.it/index.cfm/it/brand/conti-formentini/

Prosit🍷🍷🍷

 

Antonella Coppola per

The Sun’s Smile

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Teatro Sala Umberto

Silvia Signorelli  ufficio stampa del Teatro Sala Umberto ci comunica che

dopo questi mesi di silenzio assordante il sipario della Sala Umberto, il teatro-gioiello nel pieno centro di Roma riapre. 

Si riparte con una produzione di Alessandro Longobardi: MAURIZIO IV. Scritto da Edoardo Erba lo spettacolo vanta due cavalli di razza come Giampiero Ingrassia e Gianluca Guidi, una coppia affiatata che ha più volte lavorato insieme e che condivide anche anni di amicizia al di fuori del palco.

Maurizio IV dopo aver debuttato nel 2019 al Napoli Teatro Festival aveva appena iniziato la tournée quando  è scattato il lockdown catapultando tutti noi in un film di fantascienza.

“Proviamo a guardare con ottimismo al futuro senza dimenticare tutte le regole e le procedure necessarie per ripartire in sicurezza, cercando di riappropriarci delle nostre vite e della normalità. Con uno sguardo rivolto al passato culturale di cui andiamo fieri in Italia e in Occidente che non può prescindere dal Teatro. E di cui non si può fare a meno per risorgere, per vivere.”

Silvia Signorelli

 

 

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio

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