Il letto a castello

Un numero di cellulare salvato come ” Sora”.

Una piccola stanza, una finestra, un letto a castello complice discreto. La nostra vita condivisa si è svolta lì:

Tu “al primo piano”, io sotto.

Intere giornate rivissute in quel letto. Sorrisi, catastrofi, primi amori, lacrime segrete, brutti voti.

Il nostro spazio, il nostro tempo, la nostra oasi sicura.

Quel letto ci ha sopportate durante le nostre notti insonni, quando cantavamo tutte le sigle dei nostri cartoni animati preferiti, quando inventavamo storie per le nostre Barbie, quando sognavamo il nostro principe azzurro, cosa avremmo fatto nell’anno “2000” quanti anni avremmo avuto, come saremmo invecchiate.


Quel letto ha visto scambiarci, slip, vestiti e scarpe, ci ha viste decorare i nostri armadi con i poster giganti dei più assurdi gruppi emergenti del momento, dopo poco sostituiti dall’elenco dei ragazzi che ci avevano rubato il cuore.

Quel letto è stato giudice parziale ai nostri litigi e amico dei nostri abbracci, complice dei nostri sorrisi quando si sentiva il vicino russare, quando prendevamo in giro le persone che ci dicevano:

“Ma siete gemelle o solo sorelle? Però avete anche la stessa voce”.

E poi una notte:

“Michy sei pronta domani è il grande giorno”.

“Bo Ra Speriamo bene”.

Era arrivato il momento di lasciare il letto a castello, di lasciare quella vita per iniziarne una diversa, meravigliosa, concreta.

Ora mi piace guardare tua figlia che come te si arrampica “al primo piano” e si sdraia su quel letto per guardare le stelline fluorescenti attaccate al soffitto, proprio come facevi tu.

Oggi è il tuo compleanno, qualcuno direbbe i tuoi primi 40 anni…

Voglio ringraziarti sorella per avermi spianato la strada, per aver lottato per la nostra indipendenza in famiglia, per aver lottato per rientrare più tardi il sabato sera, per quello schiaffo di quella sera d’estate che mi ha aperto gli occhi.

Ho sempre trovato in te una confidente e complice perfetta.

Sei la consulente di immagine più spietata al mondo. Non lasci possibilità di vita ai miei outfit, o ai miei nuovi tagli di capelli, se non ti piacciono, lo esprimi senza scrupoli ed in maniera anche colorita, così da non lasciare spazio a dubbi.

Sei la mia prima sostenitrice per tutte le cazzate a cui voglio dare vita, come questo blog.

I tuoi applausi hanno significato e significheranno molto di più di quelli di una qualsiasi folla, perché gli altri vedono soltanto il risultato, mentre tu vedi tutto ciò che ci ha portate fino a lì.

Le nostre strade si sono divise, ma non le nostre vite.

Tu quella razionale,

io la sognatrice.

Tu impulsiva,

io riflessiva e mediatrice.

Ci compensiamo.

Non ci sarà mai un me senza te.

Mia sorella sempre.

Raf
Dont’ forget to smile